STRADA, Antonio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 94 (2019)

STRADA (dalla Strada, da Stra, de Strata), Antonio

Laura Daniela Quadrelli

STRADA (dalla Strada, da Stra, de Strata), Antonio. – Nacque da Cristoforo intorno alla metà del XV secolo a Cremona.

I suoi esordi nell’arte tipografica avvennero intorno al 1479 a Padova, città nella quale abitò prima in contrada S. Biagio, poi in contrada S. Bartolomeo. Anziché stampare in proprio preferì intraprendere l’attività insieme con altri tipografi, probabilmente per imparare i rudimenti del mestiere. Nel giugno del 1479 chiamò a Padova lo scolaro di diritto Nicolò Polletti per correggere l’edizione dei Canonis libri V di Avicenna che, insieme con altri, stava per pubblicare. Polletti, giunto appositamente da Venezia, lavorò per lui otto giorni, ma i due non riuscirono ad accordarsi sul salario. Per cercare di mediare intervenne il correttore Francesco Moneliense da Genova, più volte alle dipendenze di Strada, ma il tentativo fallì e il tipografo cremonese, che si rifiutò di pagare a Polletti anche i giorni di lavoro svolti, fu querelato di fronte al giudice delle Vettovaglie. L’edizione, probabilmente, è quella licenziata a Padova dal 19 agosto al 6 novembre 1479, senza indicazione di tipografo (Indice generale degli incunaboli..., IGI, 1943-1981, n. 1117).

Dall’8 febbraio 1479 Strada era già uno dei membri della società che si costituì per la stampa dell’Inforziato e che oltre a lui coinvolse gli stampatori Pietro Maufer, Antonio Pocheparole, Bonino Bonini, Ercole Busca e Bartolomeo Valdezocco, il correttore Gabriele Ferrari e l’abile finanziatore di stampe Zaccaria Zaccarotto. Con un contratto rogato dal notaio Fabrizio Fabrizi il 23 luglio 1481, il piano iniziale si ampliò, puntando alla pubblicazione di tutto il Commento di Bartolo da Sassoferrato al Corpus iuris civilis. Tra i membri di questa seconda società non compare più Ferrari; si aggiunsero invece Andrea Torresani e Gregorio de’ Gregori. In seguito, con un atto notarile datato 8 febbraio 1482, Valdezocco si ritirò, cedendo tutti i suoi diritti a Strada e a Busca. L’opera, composta da sette volumi in folio, fu impressa a Padova in contrada S. Francesco, ma si finse che la stampa avvenisse a Venezia. Nel 1481 uscirono il Super secunda parte Digesti Veteris, il Super prima parte Digesti Veteris e il Super prima parte Infortiati (IGI, nn. 1362, 1352, 1372); nel 1482 uscirono il Super prima et secunda parte Codicis, il Super prima parte Digesti Novi, il Super secunda parte Digesti Novi e il Super secunda parte Infortiati (nn. 1293, 1328, 1482). Nei colophon non è riportato il nome di Strada, poiché di ogni volume si afferma che fu stampato da Maufer, Giovanni de’ Gregori e Busca, o, più brevemente, da Maufer e soci. L’impresa tipografica generò numerose controversie tra i soci fin da principio: furono in particolare Zaccarotti e Maufer a muovere contro Strada e Busca, accusati di aver gestito a loro piacimento il lavoro di stampa, di aver venduto i libri a un prezzo diverso da quello concordato e di non aver consegnato agli altri stampatori la quantità di esemplari pattuita. Le vertenze tra i quattro iniziarono nel marzo del 1480 e proseguirono fino al 1483, per poi riprendere nel 1486. Dai numerosi documenti d’archivio si viene a sapere che Strada, per attendere alla stampa, soggiornò per un periodo in casa di Maufer in contrada S. Biagio. Concluso il lavoro si trasferì in un’altra casa della stessa contrada, portando con sé tutta la suppellettile tipografica, il letto, due casse piene di oggetti e le assi di una camera.

Strada, a partire dal 1480, stampò a Venezia e, almeno dal 1483, come informa un documento del 9 dicembre di quell’anno, visse in contrada Ss. Apostoli. Anche nella città lagunare i suoi esordi avvennero in società: nel corso del primo anno di attività lavorò insieme con il tipografo bergamasco Marco Catanello Scalvicola, con cui sottoscrisse la Legenda aurea di Iacopo da Varagine (IGI, n. 5014), le Canzonette di Leonardo Giustinian (n. 4327) e il commento Super Logicam Pauli Veneti di Bianchelli Mengo (n. 1750).

Nonostante ormai vivesse e stampasse stabilmente a Venezia, negli anni Ottanta i rapporti di Strada con i centri tipografici di Terraferma non si interruppero. In un atto notarile datato 8 giugno 1481 conservato nell’Archivio di Treviso il suo nome figura tra quelli di stampatori ivi dimoranti prima di trasferirsi altrove, anche se non si conoscono opere che attestino una sua attività tipografica in quella città. Frequenti e ampiamente documentati furono invece i contatti con Padova, non solo per la causa in corso con Maufer e Zaccarotti, ma anche per altri affari: nel 1482 Antonio sottoscrisse a Padova due documenti, uno (15 marzo) con cui stabiliva il salario da corrispondere al libraio e miniatore Cristoforo di Pavia affinché per un anno attendesse a una bottega nella quale avrebbe dovuto vendere solo libri stampati da lui; l’altro (12 luglio) in cui compare come portavoce di Giovanni de’ Gregori e Busca in una causa tra loro e Polletti. Sempre a Padova fu redatto il già citato documento del 9 dicembre 1483, che lo vede nel ruolo di testimone.

Da un documento del 10 febbraio 1484 risulta che Strada fosse anche «mercator librorum», sebbene non si abbiano altre notizie di questa sua attività e altrove sia sempre indicato come «impressor». Nella città lagunare intrattenne legami con Giorgio Valla: con il suo commento, nel 1485, stampò le opere filosofiche di Cicerone (IGI, n. 2860) e l’anno seguente le Satire di Giovenale (n. 5590). Pare inoltre che Strada, recatosi a casa dello studioso per avere un’opera da stampare che fosse «utile a molti» e «vantaggiosa per lui» (Raschieri, 2010, p. 71), abbia ottenuto un codice con l’opera omnia di Avieno.

La raccolta, contenente anche i Phaenomena di Arato (sia nella traduzione latina di Germanico, sia in quella di Cicerone) e il Carmen medicinalie di Quinto Sereno Sammonico, uscì a stampa nel 1488 per i tipi di Strada e costituisce l’editio princeps delle opere di Avieno (IGI, n. 1131). In quella occasione il tipografo fu informato da Valla stesso della sua intenzione di tenere lezioni pubbliche proprio sugli Aratea del poeta greco. Nel medesimo anno stampò anche la traduzione di Valla dei Problemata di Alessandro di Afrodisia (n. 284).

A eccezione dei testi del 1480 sopra menzionati e del Breviarium Romanum stampato nel 1490 con il forlivese Gregorio de’ Gregori (Copinger, 1895-1902, III, n. 1301; Catalogue of books..., 1963, n. 384), il resto delle opere pubblicate a Venezia reca solo il suo nome. Stando alle date presenti nei colophon, nel 1492 era ancora attivo, seppure con un solo lavoro (IGI, n. 1860). Alcuni repertori, tuttavia, gli attribuiscono un’edizione del De oratore di Cicerone con il commento di Ognibene da Lonigo, del 1495 (Hain, 1826-1838, I, n. 5110; Copinger, 1895-1902, III, n. 5109); altri l’unica edizione esistente del Baptistinus dell’umanista Gondola Francesco Luciano, priva di data ma collocabile attorno al 1500 (IGI, n. 4348).

Nel catalogo dei testi classici stampati da Strada prevalgono opere di carattere filosofico, altre sono di argomento religioso e alcune di genere poetico. La produzione in volgare, decisamente inferiore, consta di nove edizioni, tra le quali due dello Specchio di coscienza di s. Antonino di Firenze (IGI, nn. 672, 674), due dei Sonetti di Burchiello (nn. 2238, 2239) e due delle Canzonette di Leonardo Giustinian (nn. 4327, 4328).

L’anno di morte di Strada è sconosciuto, ma è da collocare dopo il 1492, forse – se è corretta l’attribuzione dell’edizione di Gondola – anche dopo gli inizi del XVI secolo.

Errato il dato fornito da Erice Rigoni (1933-1934), che, poiché il 6 aprile 1486 Zaccarotti citò in giudizio «Francisco Fabricii curatore datto hereddittati Antonii Cremonini», sempre per questioni legate alla pubblicazione del Corpus iuris civilis, lo vuole morto entro la primavera di quell’anno (pp. 289, 317).

Fonti e Bibl.: L. Hain, Repertorium bibliographicum, I-IV, Stuttgart 1826-1838, ad ind.; W.A. Copinger, Supplement to Hain’s Repertorium bibliographicum or Collection towards a new edition of that work, I-III, London 1895-1902, ad ind.; R. Bertieri, Editori e stampatori italiani del Quattrocento. Note bio-bibliografiche, Milano 1929, p. 131; E. Rigoni, Stampatori del sec. XV a Padova, in Atti e memorie della regia accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, L (1933-1934), pp. 277-333; V. Finzi, Di A. S. tipografo cremonese del secolo XV. Notizie bibliografiche, storiche e genealogiche, in Bollettino storico cremonese, V (1935), pp. 31-48; Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d’Italia (IGI), Roma 1943-1981, ad ind.; P.A. Sartori, Documenti padovani sull’arte della stampa nel sec. XV, in Libri e stampatori in Padova. Miscellanea di studi storici in onore di Mons. G. Bellini, tipografo editore libraio, Padova 1959, pp. 111-231 e ad ind.; Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum, V, London 1963, pp. 292-295; G. Mardersteig, La singolare cronaca della nascita di un incunabolo: il commento di Gentile da Foligno all’Avicenna stampato a Padova da Pietro Maufer nel 1477, in Italia medioevale e umanistica, VIII (1965), pp. 249-267 (in partic. pp. 262-265); A. Colla, Tipografi, editori e libri a Padova, Treviso, Vicenza, Verona, Trento, in La stampa degli incunaboli nel Veneto, Vicenza 1984, pp. 37-80 (in partic. pp. 54-61); M. Callegari, Dal torchio del tipografo al banco del libraio. Stampatori, editori e librai a Padova dal XV al XVIII secolo, Padova 2002, p. 17; A.A. Raschieri, L’Orbis terrae di Avieno, Acireale-Roma 2010, pp. 62-75; S. Brentegani, S., A., in Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento, a cura di R.M. Borracini et al., III, Pisa-Roma 2013, pp. 964 s.

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