ARCHELAO FILOPATRIDE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

ARCHELAO FILOPATRIDE (᾿Αρχέλαος Φιλόπατρις) detto Sisines

M. Borda

Re di Cappadocia, figlio di Archelao e di Glafira, posto sul trono da M. Antonio (41 a. C.). Il suo regno effettivo cominciò soltanto nel 37-36 a. C., dopo la morte del suo avversario Ariarate X. Nel 31 a. C. combatté ad Azio come alleato di Antonio, ma Ottaviano gli lasciò il regno, dandogli una parte della Cilicia e della piccola Armenia. Più tardi A. sposò Pitodoride, vedova di Polemone del Ponto. Costretto da Tiberio a venire a Roma, vi morì nel 17 d. C. Il ritratto diademato di A. appare in dracme argentee coniate fra il 18-17 a. C. ed il 5-6 d. C. ad Elaeusa (Sebaste) isola presso Corycus (Cilicia); fisonomia di bell'aspetto, dai tratti giovanili e regolari, un po' generici: carattere che, insieme alla sobrietà di forme e purezza lineare di contorni, ascrivono questi ritratti monetali al classicismo augusteo.

Bibl: Wilcken, in Pauly-Wissowa, II, c. 451, n. 15; monete: Brit. Mus. Coins. Capp., p. xxxiii, 44; B. V. Head, Historia numorum, 2, Oxford 1911, pp. 633, 734, 752; J. Babelon, Le portrait dans l'antiquité d'après les monnaies, Parigi 1942, t. VII, 12.