MacLeish, Archibald

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Poeta statunitense (Glencoe, Illinois, 1892 - Boston 1982). Laureatosi a Yale e pubblicati i primi libri di versi (Songs for a summer's day, 1915; Tower of ivory, 1917), partecipò all'esperienza dell'espatrio stabilendosi a Parigi dal 1923 al 1928. A questo periodo, durante il quale la sua poesia risente fortemente dell'influsso di E. Pound e di Th. S. Eliot, risalgono The happy marriage (1924), The pot of earth (1925), Streets in the moon (1926) e The Hamlet of A. MacLeish (1928). Tornato in patria, pubblicò New found land (1929) e si accostò alla vita politica ottenendo incarichi e riconoscimenti ufficiali, mentre la sua poesia abbandonava la ricerca del sublime per inseguire la concretezza del messaggio. Accanto alle tre opere insignite del premio Pulitzer (il poema epico Conquistador, 1932; i Collected poems, 1952; il dramma in versi J. B., 1958), sono da ricordare, tra le numerose raccolte di versi: Frescoes for Mr. Rockefeller's City (1933); America was promises (1939); Act five (1948); Songs for Eve (1954); New and collected poems 1917-1976 (1976). Tra i drammi in versi: Nobodaddy (1926); Panic (1935); The troian horse (1952); Heracles (1967), cui si aggiungono le commedie radiofoniche The fall of the city (1937) e Air raid (1938). Tra le opere di saggistica: A time to speak: selected prose (1941); A time to act: selected addresses (1943); Poetry and experience (1961); A continuing journey (1968); Riders on the earth (1978).

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