Armenia<br

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)

Armenia

Anna Bordoni
Paola Salvatori
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Geografia umana ed economica

di Anna Bordoni

Stato della Transcaucasia. Secondo una stima delle Nazioni Unite, tra il 1990 e il 2000 la popolazione ha registrato un forte decremento (−1,2% annuo), che si è attenuato nei primi anni del 21° sec. (−0,4%), attestandosi intorno ai 3.000.000 di ab. (2005), per i due terzi residenti in aree urbane e per il circa 40% nella capitale, Erevan. Dalla metà degli anni Novanta oltre 300.000 persone di lingua e cultura armena provenienti dall'Azerbaigian si sono rifugiate nel territorio dell'A. in seguito alle gravi tensioni sorte tra i due Paesi per la questione del Nagorno-Karabah, l'enclave armena in territorio azero. Per lo stesso motivo, la maggior parte degli Azeri che risiedevano in A., formandone la principale minoranza, è tornata al proprio Paese di origine, così che l'A. è divenuta etnicamente più omogenea: gli unici gruppi alloglotti di una certa consistenza sono quello curdo e quello russo. Tuttavia numerosi Armeni vivono fuori del Paese, in conseguenza della storica diaspora che nel corso del 19° e del 20° sec. ha dato vita a cospicue comunità, specialmente nella vicina Georgia, negli Stati Uniti, in Francia e in Russia; secondo la Second Armenia-Diaspora Conference del 2002 sono circa 10 milioni gli Armeni sparsi nel mondo. Tali comunità, che di frequente sono economicamente assai floride, conservano contatti con la madrepatria e le forniscono consistenti aiuti economici.

Le condizioni di vita sono in A. nel complesso soddisfacenti, come risulta dagli indicatori umani e sociali, nettamente migliori rispetto alle altre due repubbliche transcaucasiche e non lontani da quelli dei Paesi dell'Europa orientale. Tuttavia, secondo organismi internazionali circa la metà della popolazione vive ancora al di sotto della soglia di povertà e il tasso di disoccupazione si mantiene elevato.

Nei primi anni del 21° sec. la situazione economica del Paese sembra essersi stabilizzata, e sono positivi gran parte degli indicatori, tra cui il PIL (+6% nel 2000,+ 12,9% nel 2002, +13,9% nel 2003) e il deficit fiscale (in sensibile decremento). Questi buoni risultati sono peraltro dovuti non soltanto a fattori interni ma anche agli aiuti provenienti dagli emigrati e al sostegno del capitale russo, la cui penetrazione ha mantenuto un ritmo sostenuto. Nel 2004 è stato firmato un importante accordo con l'Irān, prevede la costruzione di un gasdotto tra i due Paesi, assicurando così all'A. un futuro energetico sereno, dal momento che si sono fatte sempre più forti le pressioni internazionali affinché venga chiusa la centrale nucleare di Metsamor, considerata dai Paesi vicini poco sicura a causa dell'obsolescenza degli impianti.

Storia

di Paola Salvatori

Il difficile processo di transizione alla vita democratica iniziato dopo il distacco dall'URSS (1991) subì un brusco rallentamento alle soglie del Duemila. La strage perpetrata in parlamento, nell'ottobre 1999, da un gruppo terroristico di incerta matrice ideologica, e costata la vita, tra gli altri, al primo ministro V. Sargisian e al presidente della Camera K. Demirchian (leader dei due partiti affermatisi nelle elezioni legislative del maggio precedente, quello repubblicano e quello popolare), gettò il Paese in una profonda crisi politica. Lo stato di incertezza favorì il rafforzamento del presidente R. Kocharian (eletto nel 1998), che, con il sostegno del Partito repubblicano, della burocrazia e dell'esercito, concentrò il potere nelle sue mani e limitò pesantemente l'azione istituzionale e di propaganda delle forze di opposizione. Kocharian proseguì la politica di liberalizzazione del mercato già avviata negli anni precedenti, soddisfacendo le aspettative della nuova élite economica, e puntò a inserire il Paese nell'ambito internazionale. Riconfermati i tradizionali legami con la Russia, tra i maggiori fornitori delle risorse energetiche del Paese, il governo cercò al contempo di sviluppare rapporti economici con i Paesi confinanti, primo fra tutti l'Irān, e di incrementare le relazioni con le potenze occidentali, Europa e Stati Uniti, offrendosi quale alleato strategico per la lotta al terrorismo nella regione. Nel gennaio 2001 l'A. entrò a far parte del Consiglio d'Europa e nel febbraio 2003 aderì al World Trade Organization (WTO). Nonostante i successi internazionali e la crescita economica la situazione interna rimase difficile: le disparità sociali aumentarono, il tasso di disoccupazione si mantenne alto e la corruzione divenne una costante della vita pubblica. Nel febbraio 2003, in vista delle elezioni presidenziali, le forze di opposizione decisero di unirsi e di sostenere un candidato unico, S. Demirchian, nel tentativo di battere Kocharian, che si era presentato per un secondo mandato. Svoltesi in un clima di forte tensione e con gravi irregolarità, le consultazioni riconfermarono il presidente uscente, eletto al secondo turno con il 65,5% dei voti; in maggio le elezioni legislative diedero la maggioranza dei seggi al Partito repubblicano e ai suoi alleati. Negli anni successivi il contrasto con le forze di opposizione, che contestavano la legittimità dell'elezione di Kocharian e che erano ripetutamente oggetto di intimidazioni e restrizioni da parte delle forze dell'ordine, rimase aspro, e contribuì a mantenere critica la situazione. La questione che aveva costituito un elemento di instabilità per tutti gli anni Novanta, ovvero le tendenze secessioniste del Nagorno-Karabah, enclave armena nel territorio dell'Azerbaigian, nonostante i ripetuti negoziati e un'attenuazione delle tensioni, rimaneva agli inizi del Duemila non del tutto risolta, e, nel corso del 2003 e ancora del 2005, si verificarono scontri armati al confine.

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