ARTOIS

Enciclopedia Italiana (1929)

ARTOIS (A. T., 32-33-34)

Maximilien SORRE
Georges BOURGIN

L'estensione delle terre comprese col nome di Artois andò soggetta, nei secoli, a sensibilissime variazioni (v. sotto Storia). "Parmi toutes ces évolutions, sous quelle forme faut-il se représenter l'Artois? Est-ce l'archidiaconé d'Artois? Est-ce le comté féodal d'Artois? Est-ce l'Artois royal? En realité, la notion d'Artois n'a pas cessé de varier, elle n'a jamais eu que la valeur temporaire d'un assemblage administratif" (Demangeon, La Picardie, p. 436).

Ma nella nomenclatura geografica si usa poco esattamente il nome d'Artois per indicare le alture che, da Vimy a Sangatte, chiudono in direzione di sud-ovest l'orizzonte del bacino francobelga, e il cui orientamento generale è SE.-NO. Esse non corrispondono davvero all'appellativo di colline, col quale vengono designate. Una lunga increspatura asimmetrica, dal fianco dirupato volto a nord-est, tra Arras e Vimy si distacca insensibilmente dall'altipiano piccardo (altezza 100 metri circa), quindi va elevandosi gradatamente fin oltre i 180 metri, incisa da gole dove scorrono fiumi che scendono verso il bacino fiammingo, e fiancheggiata a sud-ovest da vette parallele meno alte e più spianate. Nell'Alto Boulonnais il sollevamento sale a 212 metri, e presenta una larga incisione. Gli strati inferiori della creta ond'è costituito, dominano con una rapida costa una regione di dolci colline boscose, formate principalmente da marne giurassiche: il Basso Boulonnais o la Fosse (188 metri al Mont Lambert, presso Boulogne). Per intendere tale rilievo bisogna riportarsi col pensiero ai movimenti cui andò soggetta, verso la fine del Miocene, tutta questa parte dell'Europa occidentale. La convessità artesiana corrisponde ad un'area anticlinale, che rientra nel piano generale delle pieghe del bacino parigino. Il suo asse, dall'altra parte del Passo di Calais, si ricongiunge a quello del Weald e, al di là dell'inflessione trasversale del Cambrésis, all'estremità settentrionale delle Ardenne. Del resto essa non è che la ripetizione, in proporzioni molto minori, di smembramenti assai più antichi (ercinici), avvenuti in quei medesimi luoghi. Il piegamento terziario è stato assai asimmetrico; l'anticlinale, più ad oriente e più elevato, passa alla piega-faglia. A motivo degli smembramenti cui vanno soggetti, i terreni primarî ora compaiono a tratti, segnando una linea tra il bacino carbonifero del nord e quello del Boulonnais. Il sollevamento è giunto al suo massimo verso il nord. E durante il periodo della peneplanazione, successiva allo sforzo orogenico, le pieghe vennero maggiormente livellate nel posto occupato dal Boulonnais, dipoi inalzatosi, e scomparve il rivestimento di creta; tale peneplanazione si fa risalire al Pliocene. Più tardi la superficie deformata ebbe a subire un nuovo ciclo d'erosione, che, per la minor resistenza degli strati sottoposti alla creta, produsse l'inversione del rilievo nelle regioni di massimo sollevamento. Così ebbe origine la depressione del Boulonnais, simile al Bray e al Weald, e, in vicinanza del Boulonnais, ma sul fianco nord-est dell'Artois, la fossa di Licques. Le altre parti dell'Artois furono liberate di quasi tutto il loro rivestimento terziario; e la creta vi forma per lo più la superficie topografica sotto l'argilla silicea o sotto il limo. La direzione degli accidenti tettonici terziarî è conforme alla direzione di alcune valli del ciclo attuale: Canche, Authie, corso superiore dell'Aa, Ternoise, pur non giungendo a spiegare del tutto il tracciato della rete. La Lys e l'Aa, che nascono sul fianco occidentale della grande rugosità artesiana, l'abbandonano per dirigersi verso la Fiandra.

La parte meridionale delle alture dell'Artois ha rappresentato una parte importante nella guerra 1914-1918. Le alture di Notre-Dame de Lorette, di Givenchy e di Vimy, osservatorî naturali su la pianura fiamminga, sono state oggetto d'aspre lotte tra i belligeranti, dal dicembre 1914 all'aprile 1917 (v. guerra mondiale).

Storia. - L'origine dell'Artois, antica provincia di Francia, risale alla gallica civitas Atrebatensis attorno alla città di Arras. La civitas Atrebatensis, che al tempo dei Carolingi venne a coincidere con la diocesi di Arras, si estendeva ad oriente fino a l'Austrebantum (Ostrevant), tra la Scarpe e la Schelda, comprendendo i decanati di Arras, di Croisilles, di Bapaume, di Pas, d'Aubigny, di Houdain, di Béthune, della Bassée e di Lens. Nell'età feudale col nome di civitas Atrebatensis o - possiamo già dire - di Artois, oltre alle terre citate, si comprese anche la diocesi di Thérouanne, corrispondente all'antica civitas Morinorum (il Ternois) e alla civitas Bononiensium (il Boulonnais).

Prima del 1180 l'Artois era interamente compreso nella vasta contea di Fiandra, né aveva una configurazione politica particolare Nel 1237, il re Luigi IX costituì, con le parti smembrate dalla Fiandra, la contea d'Artois, che diede in appannaggio al proprio fratello Roberto I. A Roberto I, succedette Roberto II (1250-1302), suo figlio, che fu ucciso nella battaglia di Courtrai, non lasciando che una figliuola, Mahaut (1302-1329), moglie di Ottone IV, conte di Borgogna, e un nipote, Roberto, che pretendeva alla successione del suo avo, ma non poté far valere le sue pretese contro i diritti di sua zia. Morta Mahaut, la contea passò dapprima a sua figlia, poi a una sua nipote, e in seguito ancora al figlio di quest'ultima, Filippo II (1346-1361); ritornò poi, con Margherita, vedova di Luigi I conte di Fiandra, alla linea laterale femminile discendente da Mahaut. Nel 1382, Luigi di Mâle, ebbe la contea d'Artois da sua madre, Margherita; la figlia di Luigi di Mâle, Margherita, che alla sua morte ne divenne l'erede (1384), portò l'Artois in dote al duca di Borgogna Filippo l'ardito. Da allora l'Artois fu compreso nei dominî dei duchi di Borgogna fino al 1477, data della morte di Carlo il Temerario. Il re Luigi XI assediò Arras che si era sollevata e s'impadronì allora di una parte della contea, benché l'eredità dell'Artois spettasse a Maria di Borgogna, figlia di Carlo il Temerario e sposa di Massimiliano I d'Austria. La morte di Maria di Borgogna (1482) non fece che rafforzare Luigi XI nelle sue pretese sull'Artois: un trattato segnato ad Arras nel 1482, il 23 dicembre, stabiliva che Margherita, figlia di Maria di Borgogna e di Massimiliano e fidanzata del Delfino di Francia, Carlo, dovesse portargli in dote l'Artois e la Franca Contea. Massimiliano, con le armi alla mano, cercò di far riconoscere i diritti sull'Artois di tutti i suoi figli, non della sola Margherita; ma fu battuto e costretto a firmare un nuovo trattato sulle basi di quello di Arras (1488). Il matrimonio del re di Francia, Carlo VIII, con Anna di Bretagna (1491), rompendo i precedenti impegni con Margherita e i diritti sull'Artois che ne derivavano, provocò un nuovo conflitto con Massimiliano: gl'Imperiali invasero di nuovo l'Artois che fu definitivamente ceduto loro col trattato di Senlis (1493), ma diminuito del Boulonnais, che poi coll'Ardrésis e il Calaisis, fu sottoposto amministrativamente alla Picardia.

Da Francesco I a Enrico IV, i re di Francia rinunziarono formalmente al possesso dell'Artois, che, alla morte di Filippo IV duca di Borgogna (Filippo il Bello, arciduca di Austria), figlio di Massimiliano, passò nei dominî di Carlo V imperatore, figlio di Filippo. Carlo V vi creò, il 12 maggio 1530, una giurisdizione sovrana sotto il nome di Consiglio dell'Artois. Nel 1556, l'Artois Passò a Filippo II, re di Spagna, poi, alla morte di questo, all'Infante Isabella-Clara-Eugenia che morì nel 1634, anno in cui l'Artois, in forza di un precedente patto di famiglia, ritornò al re di Spagna, Filippo IV. Sotto il suo regno l'Artois fu riconquistato dai Francesi: nel 1638 la provincia viene invasa; Arras è presa nell'agosto del 1640 e il trattato dei Pirenei (1659) cede alla Francia l'Artois meno Aire e Saint-Omer. Questa cessione, ratificata con diversi trattati durante il sec. XVII, fu confermata definitivamente dal trattato di Utrecht (1713).

Al tempo della riunione dell'Artois alla Francia i privilegi della provincia furono confermati, specialmente il più importante, quello di avere gli Stati. Dopo una sospensione durata dal 1640 al 1659, le sedute ricominciarono nel 1660 e si tennero tutti gli anni ad Arras. Anche il Consiglio sovrano istituito da Carlo V fu confermato sotto il nome di Consiglio provinciale, e poté continuare a giudicare in ultima istanza gli affari criminali, mentre per i civili era subordinato al parlamento di Parigi. L'Artois era retto con una legislazione, la cui prima redazione risale alla prima metà del sec. XIV ed è dovuta alla contessa Mahaut (1315).

Bibl.: A. de Vienne, Histoire d'Artois, voll. 5, Arras 1785-1787; Hennebert, Histoire d'Artois, 1786-1788; F. Filon, Histoire des États d'Artois, Parigi 1860; I. Chavanon, Histoire de l'Artois, Parigi 1902; A. Tardif, Coutumier d'Artois, Parigi 1883; C. Horschaner, Les États d'Artois (1340-1579), in Positions des thèses de l'École des Chartes, Parigi 1909.

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