ARTRITE

Enciclopedia Italiana (1929)

ARTRITE (dal gr. ἄρϑρον "articolazione"; fr. arthrite; sp. artritis; ted. Gelenkentzündung; ingl. arthritis)

Ottorino. Uffreduzzi
Giovanni BOERI
Carlo MANETTI

Col nome di artrite nella patologia dell'uomo e degli animali si intende l'infiammazione di una giuntura. Naturalmente il processo infiammatorio deve essere piuttosto esteso e interessare tutte le parti costitutive di un'articolazione e cioè i capi osteocartilaginei e la sinoviale. Se interessa esclusivamente la membrana sinoviale si usa la denominazione di sinovite; se le lesioni ossee sono prevalenti e tali da dare una speciale impronta a tutto il quadro si parla di osteoartrite. Tuttavia questo nome, specie dagli autori inglesi e americani, viene riservato all'artrite proliferante, osteofitica a carattere deformante.

L'artrite può essere acuta, subacuta o cronica. A seconda del carattere dell'essudato si può avere un'artrite sierosa semplice (acuta o cronica) e un'artrite suppurativa (acuta o cronica). Le artriti croniche tanto sierose quanto suppurative sono nella maggioranza dei casi di natura tubercolare. La forma però più comune di artrite cronica tubercolare è l'artrite fungosa. Sono notevoli poi i casi in cui l'artrite si associa ad intensi fatti di infiltrazione e di essudazione articolare o periarticolare (flemmone periarticolare), come avviene di frequente nell'infezione blenorragica.

Il fatto infettivo causa dell'artrite può localizzarsi primitivamente nell'osso e poi comunicare secondariamente con la giuntura, oppure localizzarsi da prima nella sinoviale (v. articolare, sistema). I germi che possono dare infezioni articolari sono molto svariati, e in genere tutti quelli che possono dare fatti batteriemici e setticemici. Sono frequenti ed importanti le artriti metastatiche delle setticopiemie e anche di alcune malattie che, sebbene non siano date dal germe che si localizza nella giuntura, tuttavia hanno con queste artriti acute legami patogenetici (scarlattina, morbillo, ecc.).

Nelle forme acute, compare bruscamente febbre, dolore in corrispondenza dell'articolazione colpita e gonfiore; vi può essere versamento nella cavità sinoviale, siero-fibrinoso o purulento. L'arto si dispone istintivamente in modo da ottenere il maggiore rilasciamento dei tessuti paraarticolari (posizione di riposo) e viene immobilizzato; nell'ulteriore evoluzione il pericolo sta nell'atrofia muscolare e nell'anchilosi. Le cause delle artriti acute sono: infettive (stafilo- e strepto-cocchi); locali (ferite articolari, propagazione di infiammazioni iuxta-articolari, quali foruncoli, linfangiti, ecc.) o di provenienza ematogena da altre parti del corpo (foruncoli, scottature, eczemi, otiti, angine, ecc.); traumatiche (contusioni, distorsioni, fratture, lussazioni, ecc.); o infettive generali. Tra queste:1. l'infezione reumatica (v. reumatismo); 2. la blenorragia, che colpisce a preferenza l'articolazione del ginocchio, del gomito, dell'anca, e che, oltre alle forme sierosa e suppurata, può determinare un'artrite plastica, con gonfiore duro, quasi flemmonoso, con rapidissima atrofia muscolare e grande tendenza all'anchilosi; 3. la scarlattina, con predilezione per le piccole articolazioni delle dita, della colonna vertebrale cervicale, del polso e del collo del piede, per lo più senza o con scarso versamento; 4. la meningite, generalmente monoarticolare (ginocchio); 5. la polmonite, il vaiuolo, il morbillo, il tifo, la dissenteria, l'infezione puerperale, ecc.

Le artriti croniche sono una conseguenza delle acute, o sono tali sin dall'inizio. Tra queste ultime: la poliartrite cronica (v. reumatismo) e l'artrite deformante monoarticolare, localizzata nell'anca, nel ginocchio, più raramente nella spalla. È un'artrite secca, con processi distruttivi da una parte e produttivi (esostosi, eccondrosi) dall'altra a carico delle ossa e delle cartilagini, onde, come conseguenza, deformazioni articolari. L'etiologia è poco conosciuta, non potendosi sempre invocare un fattore infettivo; fattori predisponenti sembrano l'uso difettoso (da piede piatto, per es.) o eccessivo dell'articolazione, i traumi, ecc. Nell'artrite deformante dei vecchi (malum coxae senile) s'invocano disturbi nutritizî da arteriosclerosi; tuttavia una coxite simile esiste anche nei giovani. Appartengono forse a questa forma alcuni casi di malattia di Köhler (scafoidite tarsea). Clinicamente, all'inizio i dolori e i disturbi funzionali sono minimi e si avvertono, nei movimenti, fini crepitii o veri scrosci articolari: in seguito si stabiliscono le deformazioni articolari e l'atrofia dei muscoli, onde anchilosi delle articolazioni.

Forme di artriti croniche importanti sono la tubercolare e la sifilitica. La prima si può presentare come idrartrosi (versamento articolare siero-fibrinoso cronico), quasi esclusivamente del ginocchio, o con fungosità (artrocace, tumore bianco articolare), che invadono i tessuti vicini, o come ascesso freddo, che può fistolizzare. Esiti frequenti, l'anchilosi e una notevole atrofia dell'arto. La cura sarà generale, contro l'infezione tubercolare, e locale (elioterapia, raggi ultravioletti, iniezioni intraarticolari sclerosanti, immobilizzazione, ecc.). La forma luetica presenta più spesso un'idrartrosi (ginocchio), ma può assumere il tipo gommoso, con rammollimento delle gomme e suppurazione della cavità articolare, o quello di pseudo-tumore bianco di Fournier (osteo-artrite con iperostosi e ispessimento fistoloso della sinoviale).

La sporotricosi articolare si manifesta anch'essa con idrartro o simula il tumore bianco tubercolare. La spondiloartrite è un'artrite cronica delle piccole articolazioni della colonna vertebrale. Alcuni autori distinguono una forma di Bechterew, con anchilosi e irrigidimento della colonna vertebrale, la quale si deforma determinandosi specialmente una cifosi spiccata della sezione toracica e cervicale di essa, e una forma Pierre Marie-Strümpell con contemporanea spondiloartrite e artrite delle grandi articolazioni (spondilosi rizomelica). Non tutti però ammettono questa distinzione. L'irrigidimento della colonna vertebrale è progressivo e si svolge di solito senza dolori: a seconda del grado e dell'estensione delle lesioni si possono avere deformazioni varie dello scheletro e atteggiamenti diversi nei movimenti.

Per l'etiologia si sono invocate la tubercolosi, la sifilide, infezioni varie, ma molto spesso essa resta sconosciuta. Kassirer ha descritto una forma di spondilosi rizomelica in cui prevarrebbero le alterazioni muscolari.

Forme di artriti croniche (idrartro) si possono avere anche in alcune affezioni del sistema nervoso centrale, quali la tabe e la siringomielia: esse dipendono verosimilmente da disturbi trofici e si accompagnano talora con alterazioni dei tessuti paraarticolari in modo da costituire vere artropatie. Il loro riconoscimento etiologico sarà fatto in base ai segni generali della malattia che ne è la causa (tabe, siringomielia).

Bibl.: L. Mohr e R. Staehelin, Trattato di medicina interna, Milano 1913; E. Sergent, Traité de pathologie médicale, Parigi 1924; A. Le Dentu et P. Delbet, Nouveau traité de chirurgie, Parigi 1926.

L'artrite negli animali. - Negli animali domestici si verificano con più frequenza le artriti al carpo, alla grassella, al garretto, ai nodelli e alle falangi; meno frequenti sono le scapolo-omerali, le coxo-femorali, ecc. Diverse sono le lesioni del processo morboso. Molto frequentemente negli equini si ha l'ossificazione delle cartilagini, che, senza aumentare soverchiamente di volume, divengono durissime. Alla flogosi partecipano il periostio, che si arrossa e diviene più morbido, e lo stesso osso che si corrode e si caria. Spesso il processo morboso, estendendosi, determina nel periostio un'attività neoformativa con produzioni di osteofiti flogistici, che deformano la regione. Negli arti le alterazioni funzionali determinano zoppicatura di diversa intensità a seconda della sede e del grado della malattia.

Le artriti acute al loro inizio si curano con l'immobilizzamento della parte, mediante bendaggi, combattendo parimenti la flogosi con acqua vegeto-minerale e con l'applicazione di mignatte. Nelle forme infettive giovano impacchi al sublimato, dopo l'aspirazione, mediante ago-cannula, del pus che si forma nella cavità articolare. Nelle artriti croniche, trattandosi di animali di poco valore, si ricorre ad unguenti vescicatorî risolventi, al caustico attuale a strisce o a punte o all'ignipuntura profonda, penetrante. Al dolore straziante del primo momento segue un pronto miglioramento per aumentato fagocitismo e sieroterapia naturale locale. Si veda anche la Voce articolare, sistema.

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