ARTUICO di Castello

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)

ARTUICO di Castello

Gianfranco Spiazzi

Nato probabilmente nel penultimo decennio del sec. XIII, negli anni giovanili seguì la tradizionale politica della fanúglia, lottando contro il patriarca di Aquileia a fianco del conte di Gorizia. Ma nel 1306, stretto d'assedio nel suo castello, dovette far atto di sottomissione al patriarca Ottobono. Tre anni più tardi vestì l'abito ecclesiastico e divenne canonico del capitolo di Cividale. Nel 1315 fu vicario del conte di Gorizia, che ricopriva allora la carica di capitano generale del Friuli. Eletto vescovo di Concordia il 28 dic. 1317, fece il suo solenne ingresso nella diocesi ai primi di giugno del 1318 e ricevette il giuramento del capitolo, del Comune di Portogruaro e di Enrico Squarra, il più potente dei feudatari locali. Fin dagli inizi del suo episcopato, con grande energia cercò di sanare il patrimonio della sua Chiesa e di ristabilire l'autorità vescovile, seriamente compromessa dalla fiacca condotta del suo predecessore. Il 10 giugno 1318 annullò la nomina del conte di Gorizia a podestà di Portogruaro; in seguito, per tenere a freno il forte partito filo-goriziano, strinse aniichevoli rapporti con la Repubblica veneta. Ma l'autoritaria politica di A. suscitò la vivace reazione del Comune e delle più influenti famiglie locali, capeggiate dagli Squarra. Essendo accaduti alcuni gravi incidenti, intervenne il patriarca, che nel 1321 emanò una sentenza arbitrale con cui riconosceva i diritti del vescovo e rigettava le pretese avanzate dal Comune. L'anno dopo anche gli Squarra e i loro aderenti si pacificarono con A. e furono reintegrati nei loro diritti. Ma il successo del vescovo fu solo temporaneo. Nel 1327 la nobiltà e il Comune gli si ribellarono e lo bandirono. Seguirono agitazioni e violenze tali che i più importanti Comuni friulani, preoccupati per la sicurezza dei traffici, richiesero la mediazione del patriarca. Questi riuscì a ristabilire la pace: ma A. dovette riconoscere al Comune maggiori autonomie e in particolare la libera elezione del podestà. Morì nel 1331.

Fonti e Bibl.: Iuliani Canonici Civitatensis Chronica, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XXIV, 14, a cura di G. Tambara, p. 38; G. Bianchi, Documenti per la storia del Friuli dal 1317 al 1325, Udine 1844, pp. 21, 42, 91, 98 s., 107-110, 131, 146-53, 156, 158-60, 162, 168-74, 176 s., 185, 260-63, 400, 419, 424 ss., 437-43, 562 s., 692-95; Id., Documenti per la storia del Friuli dal 1326 al 1332, Udine 1845, pp. 51-54, 104-107, 178 s., 218 s.; E. Degani, La Diocesi di Concordia, S.Vito al Tagliamento 1880, pp. 184 s., 239, 246, 320, 347, 355, 412, 425; Id., Il Comune di Portogruaro, Udine 1891, pp. 116-27; L. Frangipane, Genealogia dei Frangipane, Signori di Castello e Tarcento, Udine 1891, tav. I; P. Paschini, Storia del Friuli, II, Udine 1954, p. 51.

CATEGORIE