LABRIOLA, Arturo

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

LABRIOLA, Arturo

Walter Maturi

Uomo politico ed economista, nato a Napoli il 22 gennaio 1873. Giovane di idee socialiste rivoluzionarie, prese parte alle agitazioni del 1898 e fu costretto ad esulare a Parigi. Tornato dalla Francia entusiasta di Giorgio Sorel, assunse la direzione dell'Avanguardia socialista, prese a predicare la funzione rivoluzionaria del sindacato operaio e combattè la corrente riformista del socialismo. Dopo la riscossa delle forze conservatrici italiane nel 1904, il L. a poco a poco si moderò, scrisse la Storia dei dieci anni: I899-I909 (Milano 1910), caldeggiò l'impresa libica ed entrò alla Camera nel 1913 quale socialista indipendente. Interventista nel 1915, si batté nella guerra come ufficiale di fanteria. Primo titolare del Ministero del lavoro e della previdenza sociale nel gabinetto Giolitti (15 giugno 1920-4 luglio 1921), stese il progetto di legge sul controllo sindacale delle aziende. Combatté il fascismo alla Camera, sulla stampa, con i libri (Le due politiche. Fascismo e riformismo, Napoli 1923; La dittatura della borghesia, Napoli 1924). Parallelamente alla vita politica il L. svolse una fervida attività nel campo degli studî economici (Le dottrine economiche di P. Quesnay, Napoli 1897; Il capitalismo, Torino 1910, ecc.), che gli procurò la cattedra di economia politica a Messina nel 1926. Ma dalla cattedra venne rimosso dal ministero fascista per motivi politici, fu costretto ad esulare in Francia e nel Belgio e scrisse allora tra l'altro: L'État et la crise, Parigi 1933, Le crepuscule de la civilisation, Parigi 1937 (trad. ital., Roma 1947). Insegnò nove anni all'Istituto di alti studî di Bruxelles. Avuta da Mussolini la facoltà di rientrare in Italia dopo la crisi etiopica, visse appartato fino alla caduta del fascismo. Caduto il fascismo, da un lato caldeggiò il ritorno alla democrazia liberale parlamentare prefascista (Dopo il fascismo. Che fare?, Napoli 1944), dall'altro lato combattè il governo del CLN (Salvate l'Italia, Roma 1945). È stato membro della Consulta nazionale e dell'Assemblea costituente e dal 22 aprile 1948 fa parte di diritto del Senato. Ha pubblicato un volume autobiografico: Spiegazioni a me stesso, Napoli 1945.

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