ASCOMICETI

Enciclopedia Italiana (1929)

ASCOMICETI (lat. sc. Ascomycetes)

Giovanni Battista Traverso

Gli Ascomiceti costituiscono una delle tre grandi classi in cui si divide il tipo delle Micofite o Funghi propriamente detti, e sono così chiamati perché hanno come carattere fondamentale la formazione delle spore definitive (ascospore) dentro particolari sporangi, detti aschi.

Il loro apparato vegetativo o micelio è, salvo poche eccezioni (Saccaromiceti, Laboulbeniacee), bene sviluppato e costituito da ife più o meno abbondantemente ramificate, pluricellulari, con cellule uni- o binucleate. Tale micelio si sviluppa dentro il substrato su cui il fungo cresce, o in parte anche alla superficie (micelio aereo).

Solo nelle forme meno evolute degli Ascomiceti (Protoascee) gli aschi si formano isolatamente, sparsi qua e là sul micelio; di regola invece (Euascee) essi sono disposti in uno strato più o meno esteso (imenio ascoforo), frammisti spesso a filamenti sterili o parami. A sua volta l'imenio ascoforo è talora (Exoascee) libero e superficiale, portato direttamente dal micelio vegetativo, ma più spesso (Carpoascee) localizzato sopra o dentro speciali produzioni miceliari, di forme assai diverse, designate genericamente col nome di corpi fruttiferi o ricettacoli ascofori, più precisamente apoteci o ascomi, quando essi sono, almeno a maturità, largamente aperti, come nei Discomiceti; periteci, quando invece anche a maturità rimangono completamente chiusi, come nelle Perisporiacee, oppure presentano una piccola apertura od ostiolo, come nei Pirenomiceti. In quest'ultimo caso avviene non di rado che parecchi periteci si trovino immersi in speciali masse miceliari che prendono il nome di stromi.

Prima di dare origine agli aschi, il micelio degli Ascomiceti, nella maggior parte dei casi, produce delle spore esogene o conidî portate da particolari ife fertili chiamate conidiofori. Come gli aschi, anche i conidiofori hanno origine talvolta qua e là irregolarmente sul micelio vegetativo; spesso però sono anch'essi localizzati sopra o dentro particolari ricettacoli; che si dicono acervuli, quando sono aperti, e picnidî, quando sono chiusi o forniti solo di un piccolo ostiolo. Non di rado nel ciclo di sviluppo di una medesima specie di Ascomiceti si succedono due o più forme conidiche diverse, dando origine a un polimorfismo talvolta assai complesso. E siccome allo stato presente delle nostre conoscenze non sempre sono noti i nessi genetici tra forme conidiofore e forme ascofore, così ancora oggi non poche forme conidiofore vengono descritte come specie a sé e classificate nella serie dei Deuteromiceti o Funghi imperfetti: serie teoricamente destinata a scomparire, quando di tutte le specie di funghi sarà noto l'intero ciclo biologico. Oltre alle ascospore e ai conidî, alcune specie di Ascomiceti producono anche clamidospore, mentre in nessun caso si riscontrano zoospore; qualche volta poi si formano anche, come organi di conservazione del micelio, sclerozî o rizomorfe.

Gli Ascomiceti comprendono parecchie migliaia di specie e sono nella grande maggioranza funghi saprofiti, che vivono sopra substrati diversissimi, contribuendo alla decomposizione dei detriti e residui vegetali e animali; vi sono però tra essi anche specie normalmente od occasionalmente parassite di piante, di animali e dell'uomo, come vi sono specie che vivono in simbiosi mutualistica con altre piante, quali la grande maggioranza dei funghi dei Licheni e molti di quelli delle micorrize. Poche specie, aventi corpi fruttiferi di consistenza carnosa e di dimensioni cospicue, appartengono alla serie dei funghi mangerecci.

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