ASISTOLIA

Enciclopedia Italiana (1929)

ASISTOLIA (dal gr. ἀ privativo e συστολή "contrazione")

Giovanni Battista Queirolo

Espressione etimologicamente impropria, che meglio sarebbe sostituire con quella d'iposistolia, con la quale si designa uno stato di debolezza del cuore, che ne diminuisce la capacità di lavoro e lo rende insufficiente alle necessità della circolazione. Lo studio dell'asistolia o dell'iposistolia s'identifica pertanto con quello dell'insufficienza cardiaca, la quale può essere assoluta o relativa, a seconda che si manifesti in modo permanente, o solo quando speciali circostanze richiedano l'uso dell'energia di riserva del cuore.

Le conseguenze di questa insufficienza cardiaca variano a seconda del segmento del cuore che è interessato. Nell'insufficienza funzionale del ventricolo sinistro prevalgono i disturbi circolatorî nel campo della circolazione polmonare, per il fatto che il ventricolo leso non è più capace d'inviare nel circolo generale tutto il sangue che il ventricolo destro lancia nel piccolo circolo, onde la dispnea, l'asma cardiaco, l'edema del polmone, che sono i fenomeni più salienti dell'iposistolia del ventricolo sinistro, la quale può produrre la morte improvvisa, o può essere preceduta da fatti prodromici, quali alterazioni della frequenza o del ritmo, e la comparsa di dispnea dolorosa, accessionale.

Nell'insufficienza funzionale del ventricolo destro sono, per analoga ragione, predominanti i fenomeni collegati alla stasi nel circolo generale, la quale si fa risentire su tutti gli organi, onde gli edemi, la cianosi, le alterazioni epatiche, le alterazioni renali. Anche il circolo polmonare risente gli effetti dell'insufficiente funzione ventricolare, e i disturbi circolatorî che ne derivano sono causa di alterazioni anatomiche e funzionali. La forma acuta si manifesta in modo improvviso con cianosi, turgore delle vene, disturbi circolatorî del polmone, con espettorazione emorragica e spesso vera e propria emottisi per formazione d'infarti. Il cuore è aumentato nel suo diametro trasverso per dilatazione della cavità ventricolare, spesse volte si hanno i segni dell'insufficienza tricuspidale. La forma subacuta può manifestarsi sia in casi di vizî organici del cuore, sia quale esito secondario di malattie pleuro-polmonari, specie delle alterazioni sclerotico-enfisematose, con cianosi, dispnea di alto grado, congestione acuta del fegato.

La forma cronica presenta un decorso progressivo. S'inizia con sintomi di grado poco rilevante: dispnea da sforzo, cianosi, edema agli arti inferiori; quindi, progressivamente, il quadro si completa fino a raggiungere lo stato di asistolia; gli edemi si diffondono sempre più, compaiono i versamenti cavitarî, le alterazioni del fegato e del rene, la cianosi, la dilatazione ventricolare, l'insufficienza della tricuspide, le alterazioni del ritmo, i gravi perturbamenti del circolo polmonare, con tendenza alla sincope, che può essere causa di morte improvvisa.

L'insufficienza auricolare si manifesta principalmente con modificazioni del ritmo cardiaco, per lo stabilirsi di un'aritmia (v.) completa cui corrispondono speciali modificazioni del flebogramma e dell'elettrocardiogramma; questa può essere compatibile con un sufficiente equilibrio circolatorio purché l'attività ventricolare si mantenga normale, ma abitualmente il disordine funzionale interessa anche i ventricoli, e allora il quadro dell'asistolia si stabilisce, o esplode in modo improvviso.

L'insufficienza sistolica del miocardio può essere prodotta da cause funzionali extra-cardiache, quali lo sforzo, l'azione di agenti fisici, i disordini dietetici, le intossicazioni che ne derivano, le malattie del polmone e della pleura, le deformazioni toraciche, le intossicazioni, soprattutto l'alcoolica, e le tossi-infezioni; oppure da lesioni organiche del cuore e soprattutto dalle alterazioni del miocardio, che possono stabilirsi come malattia a sé, o come esito di vizî cardiaci. L'azione delle cause funzionali può sovrapporsi, aggravandole, alle conseguenze di una lesione miocardica in evoluzione, ed essere causa determinante dell'asistolia.

La terapia della deficienza funzionale miocardica consiste nel ridurre al minimo il lavoro richiesto dal cuore, nel rimuovere con opportuni provvedimenti igienico-dietetici, o con la cura di malattie intercorrenti, le cause che possono avere influito sulle sue condizioni di funzionalità, e nello stimolare, con l'uso dì cardiocinetici (v.), la superstite validità del muscolo cardiaco.

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