Asopo

Enciclopedia Dantesca (1970)

Asopo


. Fiume della Boezia meridionale, il cui nome attuale è Vouriéni; è citato da D. assieme all'Ismeno : i due fiumi ‛ videro ' correre tumultuariamente folle di Tebani che celebravano riti notturni per invocare Bacco. Alla calca turbolenta dei Tebani D. paragona la turba degli accidiosi in Pg XVIII 91-93 E quale Ismeno già vide e Asopo / lungo di sé di notte furia e calca, / pur che i Teban di Bacco avesser uopo.

L'immagine, come già notavano il Lana, l'Ottimo, l'Anonimo e il Vellutello, è quasi certamente derivata da Stazio, il quale in Theb. IX 434 ss. scrive: " Ille ego clamatus sacris ululatibus amnis, / qui mollis thyrsos Baccheaque cornua puro/fonte lavare feror, stipatus caedibus artas/in freta quaero vias ", e appresso (449 ss.) : " frater tacitas Asopos eunti/conciliat viris et hiulcis flumina venis/suggerit ". Cfr. anche Virgilio (Buc. VI 82 ss.).

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