Piazzolla, Astor

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Piazzolla, Astor

Marta Tedeschini Lalli

Compositore argentino e suonatore di bandoneon, nato a Mar del Plata l'11 marzo 1921, morto a Buenos Aires il 5 luglio 1992. Studiò il bandoneon (strumento di origine europea, analogo alla fisarmonica) con l'ungherese B. Winda (a sua volta allievo di S. Rachmaninov), composizione con A. Ginastera e direzione d'orchestra con H. Scherchen. Dopo un soggiorno con la famiglia a New York e il successivo rientro in patria (1924-37), nel 1954 una borsa di studio del governo argentino gli consentì di perfezionarsi a Parigi con N. Boulanger. Da questa esperienza, segnata anche dai primi contatti con gruppi jazz, trasse le coordinate fondamentali della propria vocazione artistica: la musica della tradizione argentina, verso la quale la stessa Boulanger lo incoraggiò, il jazz, gli esperimenti della musica europea. Ancora ragazzo, fu chiamato da C. Gardel a collaborare alle musiche del film El día que me quieras (1935); suonò inoltre nell'orchestra di A. Tróilo, considerato il maggior virtuoso di bandoneon dell'epoca. A partire dalla fine degli anni Quaranta, formò e guidò un numero importante di gruppi specializzati, con organici diversi (ricordiamo in particolare l'Octeto Buenos Aires, creato nel 1955, e il Conjunto 9, negli anni Settanta) e collaborò con musicisti come G. Mulligan, G. Burton, e complessi strumentali quali il Kronos Quartet. Negli anni Settanta, l'insediamento della dittatura militare in Argentina lo costrinse a stabilirsi a Parigi con la famiglia. La musica di P. ha conquistato un successo crescente anche dopo la morte dell'artista, attirando l'attenzione tanto del pubblico quanto dei musicisti in tutto il mondo.

Sulla base della sua formazione si dedicò all'elaborazione del nuevo tango, portando la danza argentina più tipica e tradizionale nell'alveo della musica da concerto: "il tango è sempre stato per me più per l'orecchio che per i piedi", ebbe a dichiarare. L'inserimento di accordi inattesi, dissonanze, improvvisazione, procedimenti fugati e contrappunto, stravolse la fisionomia consolidata nell'epoca d'oro del tango, nel periodo tra le due guerre, e attirò su P. l'ostilità dei musicisti tradizionali e, in parte, del pubblico. Oltre a versioni personali dei tanghi più noti e tradizionali (El Chóclo, La Cumparsita, A media luz), ha creato brani di maggior respiro come l'opera María de Buenos Aires (1967), l'oratorio El pueblo joven (1973), il Concerto per bandoneon e orchestra (1979), Five Tango sensations per bandoneon e quartetto d'archi (1989).

Le sue stilizzazioni moderne del tango furono spesso utilizzate dai coreografi come base di creazioni complesse, dense a loro volta di citazioni delle figure tipiche del ballo tradizionale (H. van Manen, Five tangos, 1977). Per il cinema compose le musiche per Enrico IV (1984) di M. Bellocchio, Tangos- El exilio de Gardel (1985; Tangos- L'esilio di Gardel) e Sur (1988) di F. Solanas.

bibliografia

N. Gorin, Astor Piazzolla, Roma 1995.

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