CANATA, Atanasio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 17 (1974)

CANATA, Atanasio

Renzo Negri

Nacque a Lerici il 25 marzo 1811, ultimo degli otto figli di Giuseppe e di Anna Carosini. Rimasto orfano della madre a sette anni, fuaccolto nel collegio dei Signori della missione di Sarzana, città nella quale il fratello primogenito Gaetano era già rettore del seminario vescovile. Tornato col vecchio padre dopo il regolare corso di studi, a seguito anche di una cocente delusione amorosa (ne resta traccia in alcune sue liriche) si decise ad abbracciare lo stato ecclesiastico, vestendo l'abito degli scolopi nella casa provinciale di Genova il 28 giugno 1830.

Tre mesi dopo insegnava a latina nel collegio di Chiavari, quindi lo troviamo, nel 1834, professore di umanità inquello di Savona, dove prese gli ordini sacerdotali. Cresciuta la sua fama di educatore, fu preposto definitivamente, a partire dal 1840, all'insegnamento della retorica nel collegio di Carcare (Savona), uno dei luoghi di formazione delle classi alte del Regno di Sardegna.

Ivi si spense il 5 apr. 1867.

La fede religiosa, il freno del ministero sacerdotale, l'amore dei giovani e della patria divisa incanalarono l'irruenza della sua indole in una diuturna operosità di maestro chedovette avere i caratteri di un'esperienza incancellabile nell'animo dei discepoli, tra i quali fu G. C. Abba che loricorda nelle sue Noterelle (Da Quarto al Volturno, Bologna 1991, pp. 219 s.).

Prima delle lezioni, all'uno o all'altro degli scolari aveva dato incarico di ricordargli una piccola summa dei suoi doveri: "Preparati diligentemente e ordinatamente alla scuola; presentati con festività e gravità agli scolari; prega dinanzi ad essi con raccoglimento e devozione; abbi cura speciale degli ingegni più tardi; stimola i discepoli allo studio più con la lode che colle riprensioni, ecc.". Sintende quindi che sulle premesse di siffatta dedizione assoluta all'atto educativo e di una didattica calata sempre nel vivo della realtà comunitaria, si sviluppasse la sua pedagogia. La quale - contenuta principalmente ne L'educatore cattolico secondo lo spirito del fondatore delle Scuole Pia (Firenze 1887; la prima edizione era stata pubblicata a Savona nel 1848) - è ancora, a suo modo, una somma di empiriche deduzioni, facenti capo al modello, sfiorante il misticismo, di s. Giuseppe Calasanzio; quando nell'afflato mistico (il C. meditò pure su La vita e l'esempio di s. Caterina da Siena)tendeva a risolversi la sua stessa vita spirituale, combattuta, in quegli anni di pieno Risorgimento, fra l'idealità patriottica e la fedeltà alla Chiesa di Pio IX.

Diverse Opere letterarie e Tragedie del C. vennero pubblicate postume, fra il 1888 e il 1889, dalla Tipografia Salesiana di Torino, auspice don Bosco, chelo aveva conosciuto a Carcare. Ma le numerose tragedie, fra le quali ebbe un certo spicco Mosatte (il saraceno conquistatore della Sardegna), come anche le liriche appaiono condizionate da schemi letterari (soprattutto Dante e la Bibbia) e da possibilità espressive che non sembrano oltrepassare l'immediatezza oratoria e parenetica.

Bibl.: Biografia premessa a L'educatore cattolico, Firenze 1887; Inaugurandosi nella chiesa delcollegio di Carcare il monumento alp. A. C. … 24 giugno 1893, Genova 1893; G. C. Abba, Due cari morti: Eliodoro Specchi e A. C., in Ricordi e meditazioni, Biella 1911, pp. 165-168; O. Bardellini, A. C...., La Spezia, 1929; P. Vannucci, Dal Muratori al Rosmini attraverso il Prati, in Rass. stor. del Risorg., XXII(1935), p. 68; Diz. del Risorg. naz., II, pp. 509 s.

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