Attinidi

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

attinidi

Andrea Ciccioli

Denominazione collettiva degli elementi chimici che seguono l’attinio nella tavola periodica, fino al laurenzio. Sono, in ordine crescente di numero atomico, i seguenti: attinio (simbolo Ac, numero atomico 89), torio (Th, 90), protoattinio (Pa, 91), uranio (U, 92), nettunio (Np, 93), plutonio (Pu, 94), americio (Am, 95), curio (Cm, 96), berkelio (Bk, 97), californio (Cf, 98), einsteinio (Es, 99), fermio (Fm, 100), mendelevio (Md,101), nobelio (No, 102), laurenzio (Lr, 103). Secondo le indicazioni della IUPAC, è preferibile indicarli come attinoidi. Gli elementi dall’attinio al nettunio si rinvengono in natura, ma solamente il torio e l’uranio sono piuttosto diffusi. Gli attinidi più pesanti del plutonio si preparano artificialmente, per es. irradiando con neutroni lenti bersagli costituiti da atomi pesanti. Dal punto di vista della struttura elettronica, sono caratterizzati dal graduale riempimento degli orbitali 5f, in analogia con la serie dei lantanidi, nella quale si riempie il guscio 4f. Ciò li rende in parte simili a questi ultimi, anche se le vere analogie di comportamento sono relativamente marcate solo per gli elementi più pesanti (da Am in poi). Per es., anche se lo stato di ossidazione più comune tra gli attinidi è, in generale, come per i lantanidi, +3, negli elementi più leggeri (dall’attinio al plutonio) sono maggiormente stabili i numeri di ossidazione più elevati. La causa del diverso comportamento degli attinidi leggeri rispetto ai lantanidi sta nel carattere più diffuso (meno localizzato) dei loro elettroni 5f rispetto a quelli 4f dei lantanidi, che rende gli orbitali 5f più facilmente coinvolti nella formazione di legami chimici. Questo comportamento è anche correlato alla minore energia richiesta per promuovere elettroni dal guscio 5f a quello 6d rispetto a quella necessaria per la promozione da 4f a 5d nei lantanidi, come è anche confermato dal fatto che gli attinidi fino al nettunio possiedono un elettrone 6d nella configurazione di più bassa energia dell’atomo isolato. Come conseguenza di queste caratteristiche, gli attinidi più leggeri mostrano maggiori analogie chimiche con i primi elementi delle serie di transizione piuttosto che con i corrispondenti lantanidi. Industrialmente, gli attinidi fino all’uranio possono essere ottenuti dai minerali (soprattutto biossidi) esistenti in natura. Gli attinidi possono essere separati e identificati mediante cromatografia a scambio ionico.

Elementi chimici: origine e natura; Fissione nucleare: applicazioni

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