Comte, Auguste

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Filosofo (Montpellier 1798 - Parigi 1857). Allievo della Scuola Politecnica a Parigi nel 1814 e 1815, segretario di Saint-Simon dal 1817 al 1824, il suo primo interesse, sotto l'influenza appunto di Saint-Simon, è di ordine politico-sociale. Il problema di Comte è quello della riorganizzazione della società su basi scientifiche. Il motivo politico e quello scientifico, e la loro stretta connessione sono oggetto delle opere del Comte maturo, il Cours de philosophie positive (6 voll., 1830-42) e il Système de politique positive (4 voll., 1851-54). La ricostruzione scientifica della società presuppone una scienza della società: questa scienza è la sociologia, come Comte per primo la chiama. La sociologia è una scienza accanto alle altre, classificate da Comte secondo un criterio di decrescente generalità e di crescente complessità. Le scienze comtiane sono: matematica, astronomia, fisica, chimica, biologia, sociologia. La scienza è - o deve essere - il sapere positivo, ossia quel sapere che rinuncia alla conoscenza delle cause intime, per limitarsi al verificabile dei fenomeni e delle loro relazioni. Non dunque ricerca di cause ma di leggi. Una seconda caratteristica delle scienze comtiane è la loro natura, in ultima istanza, pragmatica. La conoscenza scientifica non è disinteressata, ma ha sempre un diretto o indiretto fine sociale. Il sapere positivo è la forma perfetta del sapere. Ma essa non caratterizza immediatamente la mente umana. La quale, in ogni ramo delle sue conoscenze, passa attraverso due stadî anteriori. Un primo stadio è quello della conoscenza rivolta alla natura intima degli esseri, onde i fenomeni si immaginano prodotti da agenti soprannaturali: stadio teologico. Un secondo stadio, semplice modificazione generale del primo, è caratterizzato dalla sostituzione di quegli agenti soprannaturali con forze astratte, vere e proprie entità inerenti ai fenomeni: stadio metafisico. Al quale succede lo stadio positivo, cioè la conoscenza dei fenomeni e delle loro molteplici leggi. Questa successione di stadî mentali (legge dei tre stadî) è considerata da Comte una scoperta fondamentale, applicabile a tutte le manifestazioni del divenire umano. Non tutte le scienze, per esempio, hanno raggiunto lo stadio positivo; in alcune persistono residui metafisici. Anche il generale corso storico è considerato secondo la legge dei tre stadî. Il suo punto di arrivo, l'avvento dello stadio positivo, si configura come una società organica e gerarchica, al vertice della quale stanno i filosofi positivi, ai quali spettano le funzioni di arbitrato e di controllo. Vengono mantenute tutte le classi della società moderna, e i suoi istituti (proprietà, famiglia). Ma la nuova società è regolata in vista del bene comune. Questo punto di arrivo del corso delle cose implica un estremo rigoglio dello spirito associativo e del sentimento altruistico, che diventa anche sentimento religioso, avente come nuovo dio l'Umanità.

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