AUGUSTO III, re di Polonia

Enciclopedia Italiana (1930)

AUGUSTO III, re di Polonia

Mattia Loret

Figlio di Augusto II e di Cristina di Brandeburgo, nacque nel 1696. Morto Augusto II, un sano movimento nazionale culminò nell'elezione di Stanislao Leszczyński, eletto questa volta a grandissima maggioranza, anche grazie all'appoggio di Luigi XV, suo genero. Ma prevalse l'influenza dell'Austria, della Prussia e della Russia; e l'intervento militare di quest'ultima finì per assicurare la corona ad Augusto III (1733-1763). La Francia rispose con la guerra di successione di Polonia e attaccò l'Austria sul Reno e in Italia. La Spagna e la Sardegna si schierarono dalla parte della Francia. Nonostante le vittorie francesi in Italia e in Germania, Augusto III, con l'aiuto dei Russi, ebbe il sopravvento su Leszczyński, specialmente dopo la presa di Danzica, principale punto d'appoggio di quest'ultimo.

Augusto III, antitesi del padre come carattere, era svogliato e senza ambizioni. Sua unica passione, la caccia, che, per pigrizia e per pinguedine, degenerò in mania di fucilare i cani dalla finestra del suo palazzo. Non s'interessò mai né della cultura e lingua p0lacca né delle cose di governo, che abbandonò interamente al suo primo ministro Brühl, un tedesco, e, attraverso quest'ultimo, a una camarilla di ministri polacchi, il più nocivo dei quali fu Giorgio Mniszech. Si capisce quindi come Augusto III, considerato dai Polacchi, specie all'inizio del suo regno, come continuatore della politica paterna, fosse sempre più guardato con diffidenza. Il regno polacco diventa quasi una provincia russa, affonda nel marasma politico e intellettuale, non prende parte agli avvenimenti europei, come la guerra di successione d'Austria e quella dei Sette anni. Ne risente tuttavia gli effetti, specialmente di quest'ultima, poiché subisce invasioni tanto degli alleati quanto degli avversarî di Augusto III, che era combattuto quale elettore di Sassonia. Questa passività della Polonia fu fatale, e incoraggiò i vicini alla prima spartizione del territorio polacco. Così la corrente di rigenerazione morale e politica, capeggiata dai principi Czartoryski e guidata dalla penna dello scolopio Stanislao Konarski, fu sopraffatta dal degenerato regime parlamentaristico, contro il quale era rivolta; dai dissidî e dalle lotte egoistiche tra i magnati; dalla passività innata e ostinata di Augusto III.

Bibl.: S. Askernazy, Fryderyk II i August III, in Dwa Stulecia, I, Varsavia 1901; Skibiński, Europa a Polska w dobie wojny o sukcesyc austryacka w latach 1740-45, Cracovia 1913, 2 voll.; W. Konopczynski, Polska w dobie wojny siedmioletnjej, Varsavia 1909 e diversi altri studî. Per la bibliografia completa v. Historja polytyczna Polski, Cracovia, Akad. Umiejętności 1923, pp. 454-467.

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