INNOCENTI, Augusto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 (2004)

INNOCENTI, Augusto

Raffaella Catini

Nacque a Roma il 24 apr. 1835 da Andrea e da Luisa Giovannini. Compì gli studi nelle scuole presso l'Accademia di S. Luca: la notevole quanto precoce inclinazione per il disegno lo portò a distinguersi nei concorsi scolastici di ornato del 1851 (ove gli venne conferito il primo premio con lode) e di ornato e composizione del 1852. Allievo di A. Sarti e di L. Poletti, frequentò per tre annualità, dal 1854 al 1857, il corso di architettura teorica tenuto da quest'ultimo (Catini); nel 1855 riportò il primo premio nella relativa sezione del concorso scolastico.

Nel 1859 partecipò al concorso Poletti di architettura, ove riportò una considerazione di lode e una gratificazione straordinaria.

In quella prima edizione del concorso, avente per oggetto un "Ospizio de' poveri per 600 individui d'ambo i sessi", lo stesso istitutore aveva posto "per questa volta a disposizione della Classe la somma di scudi ottanta per un secondo premio, da dividersi anche tra due reputati eguali dopo il premiato": il progetto dell'I., "regolare e semplice" nella planimetria e "di buono stile" nell'alzato, seppure questo non presentasse il medesimo carattere della pianta, venne giudicato meritevole del secondo premio exaequo con il riminese C. Daddi (Catini, p. 88).

L'attività progettuale dell'I. si svolse prevalentemente in Roma, eccettuate alcune realizzazioni peraltro di una certa rilevanza, come la facciata della cattedrale di Senigallia e la chiesa parrocchiale di Roncitelli e il restauro della cappella dedicata a Gregorio VII nel duomo di Salerno.

La costruzione della cattedrale di Senigallia aveva avuto inizio nel 1762; nel 1790 ebbe luogo l'inaugurazione della chiesa, mancante della facciata, e dell'episcopio. I progetti per il completamento sottoposti al cardinale F. Sceberras Testaferrata, tra i quali quello eseguito da G. Ferroni nel 1840 e conservato nell'Archivio capitolare (Mencucci), non ebbero seguito; fu Pio IX, nativo della cittadina, a conferire l'incarico all'I., il quale lo portò a termine nel 1877. Analogamente a numerosi architetti suoi contemporanei, l'I. scelse di rifarsi a modelli propri del primo periodo del barocco, caratterizzati da una decorazione particolarmente sobria: la facciata è suddivisa in due ordini recanti colonne e lesene di ordine dorico quello inferiore, ionico il superiore, con volute di raccordo tra la navata maggiore e quelle laterali.

Analoga impronta caratterizza la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista a Roncitelli, sobborgo di Senigallia, riedificata dalle fondamenta per volontà di papa Mastai e inaugurata nel 1873 (ibid.); il campanile cuspidato, seriamente danneggiato negli anni Trenta del secolo XX a seguito di un evento sismico, fu oggetto di un intervento di restauro che pose un "ballatoio a balaustrate" in luogo dell'originario coronamento.

Nella provincia laziale l'I. fu il principale artefice della ricostruzione dell'abitato di Camerata, piccolo centro situato al confine con l'Abruzzo, andato completamente distrutto nel 1859 a causa di un incendio e riedificato per volontà di Pio IX (Mariani).

I suoi lavori a Roma furono spesso eseguiti per committenze di un certo prestigio. All'inizio dell'ottavo decennio l'I. effettuò per conto dei fratelli Serny il restauro e la sopraelevazione del celebre albergo di Londra, situato in piazza di Spagna tra la via di S. Sebastianello e il vicolo del Bottino (Roma, Arch. stor. Capitolino, Titolo 54, prot. 11166/1973).

Per il Sovrano Militare Ordine di Malta, di cui fu per numerosi anni architetto incaricato, l'I. curò inoltre la sistemazione della sede di via de' Condotti e l'ampliamento e la realizzazione del nuovo ingresso della villa magistrale all'Aventino (ibid., prot. 6636/1881; Ibid., Ispettorato edilizio, prot. 530 del 4 apr. 1892; prot. 724 del 9 giugno 1900).

Parimenti negli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento eseguì, in qualità di "architetto dell'Ecc.ma Casa Ducale Torlonia", l'ampliamento del palazzo già Verospi al Corso e analoghi interventi nell'edificio tra le vie de' Condotti e Mario de' Fiori di proprietà del duca Leopoldo (ibid., prot. 2683 del 22 maggio 1897; prot. 1852 del 25 apr. 1898; prot. 3248 del 14 luglio 1898); risale invece al 1881 la sede della Fonderia artistica romana di A. Nelli a Trastevere, successivamente ampliata per opera di V. Guerrieri (Ibid., Titolo 54, prot. 54451/1894).

Nel 1884 l'I. fece parte, con D. Iannetti, P. Carnevale, P. Lomotto, G. Sacconi, C. Tenerani, A. Viviani e F. Vespignani, della giuria artistica del primo concorso per il palazzo di Giustizia, istituita il 31 luglio di quell'anno e presieduta da G. Montiroli (Kirk).

Sempre notevole fu l'impegno profuso dall'I. in favore di istituti e fondazioni a scopo benefico.

Negli anni Ottanta fu tra i membri della commissione, presieduta da R. Boncompagni principe di Piombino, preposta alla gestione dell'Istituto per l'educazione dei fanciulli privi della vista, sito in Roma presso S. Alessio al monte Aventino. Curò inoltre i lavori di sistemazione di numerosi ospizi, ospedali e scuole appartenenti a confraternite religiose, tra i quali l'asilo Savoia per l'infanzia abbandonata in via dell'Arco de' Tolomei e l'Opera pia Catel, istituto con sede in piazza di Spagna che dava soccorso ai poveri di nazionalità tedesca e agli artisti italiani indigenti residenti a Roma. Nel 1891 l'I. intervenne sulla distribuzione interna dell'ospedale Bambino Gesù al Gianicolo (Roma, Arch. stor. Capitolino, Ispettorato edilizio, prot. 1395 dell'8 luglio 1891); nel 1893 e nel 1898 si occupò rispettivamente della sopraelevazione del convento e della casa di correzione del Buon Pastore alla Lungara e del convento di S. Giuseppe dell'Apparizione in via Margana (ibid., prot. 2908 del 4 ag. 1893; prot. 3698 dell'11 ag. 1898).

Le sue architetture, richiamando per lo più stilemi propri del neoclassico e del Rinascimento, furono sempre caratterizzate da un eclettismo molto misurato.

Tra le opere principali sono, infine, da citarsi alcuni monumenti sepolcrali situati nel quadriportico del cimitero del Verano.

La tomba Marotti, già Coccanari, posta nel braccio destro, fu realizzata nel 1868 interamente in marmo bianco; sulla sommità del sarcofago era posta in origine una figura femminile recante un ramoscello d'olivo, raffigurante con tutta probabilità la Pace, eseguita da L. Fontana, allievo di T. Minardi (Cardilli). La tomba Segre-Melzi, già Gendre, realizzata intorno al 1870 nel braccio sinistro del quadriportico, reca sulla sommità una scultura raffigurante la Speranza nelle sembianze di una donna dalle braccia levate verso il cielo, con due angeli bambini ai lati del basamento. Il vano d'ingresso alla cappella Tommasini, eseguita nel braccio destro intorno al 1873 in marmo bianco e porfido, è inquadrato da lesene scanalate e sormontato da un architrave con metope e triglifi. Sulla sommità è posto un sarcofago scolpito con motivi vegetali e volute di acanto; la lunetta soprastante fu dipinta da F. Podesti (Cardilli; Del Bufalo). Pure da attribuirsi all'I. sarebbe, inoltre, la tomba Rey, posta nel braccio sinistro del quadriportico, distrutta nel corso del bombardamento di Roma del 1943 (Del Bufalo).

Il 24 nov. 1901 l'I. fu ammesso tra gli accademici di merito in S. Luca (Roma, Arch. stor. dell'Accademia nazionale di S. Luca, vol. 164 n. 8A).

L'I. morì a Roma il 3 sett. 1919.

Dal matrimonio con Enrica Santarelli ebbe Giuseppe, Camillo, pittore, e Rosa.

Fonti e Bibl.: Roma, Arch. stor. del Vicariato, Parrocchia dei Ss. Vincenzo e Anastasio in Trevi, Stati d'anime, 1887, c. 1; Ibid., Arch. stor. Capitolino, Ispettorato edilizio, prot. nn. 3260/1896, 2312/1897, 5043/1898, 957/1900; Titolo 54, prot. nn. 6375/1866, 15178/1867, 17663/1868, 4872/1869, 7487/1870, 5860/1870, 9662/1871, 24980/1871, 25658/1871, 35998/1871, 49604/1871, 43178/1872, 56389/1872, 58492 (f. 1)/1872, 68482/1872, 45028/1866 (sic); 35904/1873, 50723/1873, 58846/1873, 4517/1874, 27592/1874, 45622/1874, 50221/1874, 21463/1875, 44596/1875, 33980/1878, 20852/1879, 44992/1879, 47530/1879, 38123/1880, 77805/1883, 33874/1884, 22333/1886, 48149/1886, 72499/1886, 69823/1887, 47942/1888, 61218/1893, 73263/1912; Ibid., Arch. stor. dell'Accademia nazionale di S. Luca, Disegni di architettura, inv. P 6 - P 10, e vol. 164 nn. 8A-9, 162-171; Titolo I (Presidenza), vol. 1919, cc. n.n.; T. Monaci, Guida commerciale di Roma, anni 1871-89; L. Mariani, Cenni necrologici, in Atti e memorie della R. Accademia di S. Luca. Annuario MCMXXXI, Roma 1933, pp. 152 s.; A. Del Bufalo, Il Verano. Un museo nel verde per Roma, Roma 1992, pp. 60, 62, 64, 66; A. Mencucci, Pio IX e Senigallia, Fano 1993, pp. 35-37; T. Kirk, Roman architecture before the Lateran pact: architectural symbols of reconciliation in the competitions for the palazzo di Giustizia, 1883-1887, in Guglielmo Calderini. La costruzione di un'architettura nel progetto di una capitale. Atti del Convegno, Roma… 1995, Perugia 1996, p. 121 n.; Percorsi della memoria. Il quadriportico del Verano, a cura di L. Cardilli - N. Cardano, Roma 1998, pp. 85 s., 100, 116; R. Catini, I concorsi Poletti 1859-1938, Roma 1999, pp. 18, 20-22, 86-88, 131.

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