BABENBERG

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)

BABENBERG

G. Holzschuh

Stirpe nobiliare, cui nel 976, durante la riorganizzazione territoriale della Baviera, Ottone III diede in feudo l'area orientale della regione (la futura Austria), costituente la zona di frontiera dell'antica marca carolingia ed estesa, a S del Danubio, fino al Wienerwald.Il primo dei margravi B. citato dai docc. è Leopoldo I (976-994), cui successero i figli Enrico I (994-1018) e Adalberto (1018-1055). Inizialmente i B. si occuparono dello sfruttamento e della bonifica dei territori loro affidati che difesero dagli Ungari, respinti verso E, e dai Moravi, che riuscirono ad allontanare verso N-O, fino alla Leitha e alla March.La prima residenza dei B. fu Melk, sul Danubio, dove il margravio Adalberto fece edificare, accanto al nucleo fortificato, un monastero la cui chiesa era destinata ad accogliere le sepolture della famiglia; oltre allo stesso Adalberto furono sepolti qui i suoi successori Ernesto (1055-1075) e Leopoldo II (1075-1095). Quest'ultimo nel 1089 aveva chiamato monaci provenienti dall'abbazia benedettina di Lambach, trasformando così anche Melk in un monastero benedettino.Grazie a una serie di campagne militari e a donazioni di territori dell'impero, nel corso del sec. 11° i B. poterono spostare la loro residenza a E, verso il corso inferiore del Danubio. Fu Leopoldo III il Santo (1095-1136) a trasferire la propria corte a Klosterneuburg, dove venne eretto un palazzo che poteva competere con gli edifici reali dell'epoca; qui per volere del margravio fu ampliata un'antica collegiata, dove nel 1133 vennero insediati i Canonici di s. Agostino. A Leopoldo III si devono inoltre le fondazioni dell'abbazia benedettina di Kleinmariazell e di quella cistercense di Heiligenkreuz. Grazie al matrimonio con Agnese, sorella di Enrico V, Leopoldo divenne uno dei più influenti principi dell'impero e, dopo la morte dell'imperatore (1125), rientrò nella ristretta cerchia dei pretendenti al trono. La sua determinazione politica pose inoltre le basi per la sovranità dei propri domini. La memoria dei meriti di Leopoldo III fece sì che ben presto la sua tomba a Klosterneuburg divenisse oggetto di venerazione; nel 1485, per il costante interessamento della casa regnante austriaca, Leopoldo fu canonizzato e infine (1663) venne dichiarato patrono dell'Austria.Nel 1139 a Leopoldo IV (1136-1141) fu affidato dagli Hohenstaufen - durante la loro lotta con i guelfi per la preminenza nell'impero - il ducato di Baviera. In seguito, Enrico II detto Jasomirgott (1141-1177), fratello e successore di Leopoldo, restituì la Baviera ai guelfi ottenendo in cambio dall'imperatore Federico I Barbarossa, nel 1156, l'innalzamento dell'Austria a rango di ducato, con privilegi speciali (privilegium minus). La separazione della regione dalla Baviera veniva in tal modo ad acquisire un carattere giuridico e i B. poterono così organizzare nei loro territori una signoria esemplare, che trovava il proprio fondamento in una politica di maggiore autonomia. Il duca Enrico II - che al ritorno dalla seconda crociata condusse con sé come sposa Teodora, nipote dell'imperatore bizantino Manuele I Comneno - spostò la residenza da Klosterneuburg a Vienna, dove fondò lo Schottenkloster, in cui venne poi sepolto. Suo figlio Leopoldo V (1177-1194) ottenne nel 1192 - per volere dello stesso duca Ottocaro IV, privo di eredi - il ducato di Stiria. Il conflitto venutosi a creare nel corso della terza crociata tra lo stesso Leopoldo e Riccardo Cuor di Leone, conclusosi con la cattura e la prigionia del re d'Inghilterra nel castello di Dürnstein, nella Wachau, procurò a Leopoldo una quota considerevole del riscatto chiesto dall'imperatore Enrico VI. Fornito di nuovi mezzi economici, egli poté quindi accelerare la costruzione e la fortificazione di Vienna. Tra le sue fondazioni la più significativa è quella di Wiener Neustadt, costruita secondo un progetto regolare sulla via commerciale verso il Sud che costituiva l'arteria di collegamento tra il ducato d'Austria e quello di Stiria. Alla morte di Leopoldo, avvenuta per un incidente di cavallo, il maggiore dei figli Federico I (1194-1198) ottenne il ducato d'Austria, il più giovane Leopoldo VI il Glorioso (1194-1230) la Stiria, alla quale unì anche i territori del fratello, dopo la morte di questi, avvenuta nel 1198 durante una crociata.Con il dominio di Leopoldo, che come il padre aveva sposato una principessa bizantina, la dinastia dei B. allargò la propria sfera d'influenza ben oltre i confini dei suoi territori. Il nuovo conflitto venutosi a creare tra gli Hohenstaufen e i guelfi per il trono imperiale finì per rafforzare il potere di Leopoldo; egli riuscì inoltre a mantenere buoni rapporti con la Chiesa per la sua partecipazione ad altre crociate, per la sua funzione di mediatore tra imperatore e papa, nonché per la fondazione, avvenuta nel 1209, del monastero cistercense di Lilienfeld, cui fece ricche donazioni. Nonostante ciò, l'opposizione del vescovo di Passau gli impedì di realizzare il disegno di rendere Vienna sede vescovile indipendente.Proprio in questo periodo la corte della città ebbe uno sviluppo mai raggiunto con i predecessori di Leopoldo, divenendo un punto di riferimento per la cultura cortesecavalleresca. Leopoldo VI morì nel 1230 nel corso di una missione diplomatica in Italia e fu sepolto nella chiesa dell'abbazia di Lilienfeld. Con la morte di suo figlio Federico II il Bellicoso (1230-1246) - caduto nei pressi di Wiener Neustadt in una battaglia sulla Leitha contro gli Ungheresi - si estinse la dinastia dei B. dopo duecentosettanta anni di dominio. Al loro posto, dopo un interregno dei Přemyslidi, si insediarono gli Asburgo.Del tesoro dei B., disperso dagli eredi alla morte di Federico II, si conosce ben poco, dato che anche per quanto riguarda i rari oggetti preziosi conservati nei monasteri fondati dai membri della dinastia studi recenti hanno messo in dubbio che si tratti di donazioni dei Babenberg. È possibile che fosse appartenuto a Leopoldo III l'unico oggetto di destinazione profana conservatosi, l'astuccio da scrittura detto di s. Leopoldo, una cassettina di avorio di provenienza islamica del sec. 12° che si trova nell'abbazia di Klosterneuburg. Non può invece essere ascritto direttamente ai B. il piccolo altare portatile della metà del sec. 11° conservato a Melk, donato da una non meglio identificata Swanhild, in passato creduta, senza fondamento, la consorte del margravio Ernesto. Del corredo donato dai B. a Klosterneuburg restano un reliquiario della croce, che risale al tempo della fondazione dell'abbazia, in seguito trasformato in ostensorio gotico, e un candelabro a sette bracci, capolavoro veronese in bronzo del primo terzo del 12° secolo.L'opera d'arte più significativa dell'epoca dei B. è senza dubbio il celebre capolavoro in smalto di Nicola di Verdun, portato a termine nel 1181; concepito come rivestimento dell'ambone dell'abbaziale di Klosterneuburg, fu trasformato, nel sec. 14°, in un altare a sportelli. La preziosità e il livello artistico di quest'opera permettono di comprendere il ruolo determinante che le abbazie fondate dai B. - ove operarono i più importanti artisti dell'impero - ebbero nella vita spirituale e artistica del tempo.L'architettura della regione si trova al punto di intersezione tra la sfera d'influsso meridionale e quella occidentale. Dei castelli e delle residenze dei B., inizialmente edificati in legno, quasi nulla si conserva. Per quanto riguarda l'architettura sacra si affermò l'edificio a navata unica, una forma ridotta della tradizionale basilica a copertura piana priva di transetto, propria del premier art roman, diffusasi dall'Italia settentrionale al di là delle Alpi fino alla Baviera. Sono invece molto rari gli edifici con doppio coro e Westwerk (abbaziale di Lambach, 1056-1089), che si ispirano all'architettura imperiale occidentale. Monumento chiave per la comprensione dell'evoluzione dell'architettura della regione all'epoca dei B. è la chiesa abbaziale di Klosterneuburg (1114-1136), edificata al tempo di Leopoldo III e in seguito notevolmente alterata. Per l'edificio, di impianto basilicale a tre navate con transetto, fu adottato il sistema alternato e venne progettata la copertura a volte; nel complesso la sua struttura ricorda la cattedrale di Spira e difatti Leopoldo lo volle in competizione con le cattedrali imperiali. Klosterneuburg viene così a segnare il momento di passaggio dal primo Romanico al Romanico maturo. Da una tradizione monastica sovraregionale - quella monastica occidentale - adattata ai programmi architettonici dei B. derivano anche la chiesa abbaziale di Kleinmariazell (fondata nel 1136 e trasformata in epoca barocca) e il corpo longitudinale della chiesa cistercense di Heiligenkreuz (consacrata nel 1187). Con la Schottenkirche (1161-1200), presso il Burg, a Vienna, Enrico II volle erigere una chiesa con corpo occidentale e tribuna riservata ai sovrani, in grado di sostenere il confronto con l'imponente parrocchiale di St. Stephan, fondazione del vescovo di Passau, consacrata nel 1147. Entrambe le basiliche furono ricostruite, St. Stephan inizialmente con una facciata munita di due torri.L'architettura gotica poté affermarsi in Austria grazie a Leopoldo VI. Oltre alla fondazione della chiesa cistercense di Lilienfeld, il cui coro 'a sala' (consacrato nel 1217) seguiva un modello borgognone, e ai chiostri di Zwettl, della stessa Lilienfeld e di Heiligenkreuz, è di particolare importanza la cappella palatina di Klosterneuburg (cappella Speciosa, consacrata nel 1222), che nello stile si adegua a modelli architettonici derivati da Reims; distrutta nel 1799, importanti resti ne furono reimpiegati nella cappella di Franzensburg a Laxenburg. Possono infine essere annoverate tra le espressioni del Sondergotik dei B. anche la ricostruzione di St. Stephan e la Michaelerkirche (1230-1250), la nuova chiesa di corte di Vienna.L'ultimo dei B., il duca Federico II, favorì al contrario un tipo di architettura rivolta al passato, legata a modelli svevi di epoca tardoromanica, la cui influenza appare evidente in opere come il portale occidentale (Riesentor) riferibile alla terza costruzione di St. Stephan, il portale settentrionale di Kleinmariazell, il portale della Sposa (Brauttor) di Wiener Neustadt e l'ossario di Tulln.Con la morte di Federico II il Bellicoso l'arte perse nella regione il suo più forte impulso. Per legittimare il proprio potere gli Asburgo ripresero nei confronti delle arti la tradizione dei B.; questa 'memoria dei B.' si ritrova già nel Tardo Medioevo in opere di grande importanza quali le vetrate dipinte nel Brunnenhaus di Heiligenkreuz (1295), il chiostro di Klosterneuburg (1330) e, in modo particolare, il trittico di dimensioni monumentali, con l'albero genealogico dei B., conservato a Klosterneuburg e realizzato tra il 1489 e il 1492, in seguito alla canonizzazione di Leopoldo III.

Bibl.: R.K. Donin, Die Bettelordenskirchen in Österreich. Zur Entwicklungsgeschichte der österreichischen Gotik, Baden bei Wien 1935; K. Lechner, Die Babenberger. Markgrafen und Herzoge von Österreich 976-1246, Wien 1976; 1000 Jahre Babenberger in Österreich, cat. (Stift Lilienfeld 1976), Wien 1976; Der heilige Leopold. Landesfürst und Staatssymbol, cat. (Stift Klosterneuburg 1985), Wien 1985; H. Fillitz, M. Pippal, Schatzkunst. Die Goldschmiede- und Elfenbeinarbeiten aus österreichischen Schatzkammern des Hochmittelalters, Salzburg-Wien 1987; R. WagnerRieger, Mittelalterliche Architektur in Österreich, Sankt Pölten-Wien 1988.G. Holzschuh

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