BABILONIA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1958)

Vedi BABILONIA dell'anno: 1958 - 1994

BABILONIA (babilonese Bābih)

G. Furlani*

È la città capitale della Babilonia. È stata una delle città più rinomate del mondo antico, non soltanto per il prestigio che essa godeva nel campo politico e culturale, ma anche per la sua grandiosità e per il grande numero di magnifici edifici e opere d'arte che racchiudeva tra le sue mura. Situata sull'Eufrate e attraversata da due canali, l'Arakhtu e il Libil Khegalla, era circondata nel periodo neobabilonese, che è il solo del quale si abbiano ancora resti di monumenti, da una doppia cinta di mura costruite in mattoni: il muro esterno (dūru), chiamato Imgur-Bel, era largo 6,5o m ed aveva ogni 18 m una torre, una grande alternata con una piccola; il muro interno (shalkhū), chiamato Nimitti-Bel, era largo quasi 4 m, e davanti ad esso era scavato un fossato pieno d'acqua; la distanza tra le due mura era di m 7,20. La città aveva 8 grandi porte (abullu), ognuna delle quali era dedicata a una divinità; la più famosa è la porta di Ishtar, la cui descrizione dà un'idea anche delle altre. Era una porta doppia, in quanto attraversava due mura, fiancheggiata da due torri avanzate e da vani che si aprivano nell'interno delle mura stesse e che servivano da corpo di guardia; la porta principale era fiancheggiata da due porte minori, che servivano da entrate secondarie, ed era decorata con draghi e tori smaltati. La città era divisa in almeno quattro quartieri. Si distingueva la città vecchia, interna (libbi āli), dalla nuova che giaceva a destra dell'Eufrate.

Le strade principali erano 24 e vi erano inoltre due strade militari (girru). Nelle strade si trovavano numerosi piedistalli e pedane per le statue o i simboli degli dèi: a B. si contavano 18o altari per la dea Ishtar, 18o per gli dèi Nergal e Adad, oltre ai 53 templi degli dèi maggiori e alle 900 cappelle per gli dèi minori (Igigi e Anunnaki). Le comunicazioni con la sponda destra dell'Eufrate erano assicurate da un ponte, costruito anch'esso in mattoni con travi di legno in rinforzo, i cui piloni erano lunghi 21 m nel senso della corrente, con uno spessore di 9 m; su di esso passava la famosa strada processionale tra l'Etemenanki, il tempio Esagil e il bīt akītu (v.). Questa strada, larga 22 m e lunga 300, era fiancheggiata da due mura di 7 m di spessore, ornate con 6o leoni per lato. Il tempio più importante della città era quello dedicato a Marduk e chiamato Esagil, che significa "tempio dall'alto tetto"; era situato sulla sponda dell'Eufrate e constava di due parti principali: una più antica, con la Porta Santa e la torre, l'altra, più recente, che era il tempio Esagil stesso; era di pianta quadrata con la cella del dio (che conteneva la sua statua, seduta in trono, di certo simile a quella che si vede riprodotta in alcuni sigilli cilindrici, e inoltre, il letto, il carro, e la barca del dio). Come in genere tutti i templi mesopotamici, anche l'Esagil era ricco di cortili. La torre (ziqqurat) chiamata Etemenanki, che significa "casa del fondamento del cielo e della terra", si ergeva su una base quadrata di 90 m di lato, e constava di 7 piani, per un'altezza totale di 90 m; il settimo piano era rivestito di mattoni smaltati in azzurro e portava un tempietto (gigunu). Altro tempio famoso era il bīt akītu edificato fuori della cinta di mura, al quale conduceva la strada processionale Aīburshābū che passava sotto la porta di Ishtar; ivi si svolgeva principalmente, ogni primavera, la festa del capodanno babilonese, l'akītu, che era la festa più importante dell'anno e durava dodici giorni. I palazzi più importanti erano il castello, il palazzo d'estate e il grande palazzo di Nabucodonosor II. Il primo, tra la strada processionale e l'Eufrate, conteneva una corte che serviva da salone di rappresentanza e il cosiddetto "museo", dove i re di Babilonia raccoglievano la parte migliore dei tributi e del bottino di guerra; gli oggetti preziosi sono scomparsi, ma, fra gli oggetti raccolti, si trovano monumenti che risalgono sino alla fine del III millennio. Il palazzo d'estate, costruito da Nabucodonosor II fuori delle mura, è andato completamente distrutto; dalla sua posizione si godeva un'ottima vista sulla circostante campagna babilonese. Il grande palazzo di Nabucodonosor, costruito probabilmente sull'antico letto dell'Eufrate, da un lato era difeso dal fiume e da una massiccia fortificazione, dagli altri aveva mura a protezione. La sala del trono era larga 50 m e profonda 15, col trono posto di fronte all'ingresso, creando un forte effetto scenografico, aumentato dalle decorazioni delle pareti: queste erano rivestite di mattoni smaltati e colorati con due diverse tonalità di giallo e di azzurro sui quali erano raffigurazioni di colonne e capitelli a volute sormontati da palmette. C'erano poi i famosi giardini pensili, celebrati come la settima meraviglia del mondo antico; gli scavi hanno riportato alla luce, presso la porta di Ishtar, una terrazza sulla quale venivano piantati alberi e che si levava su una serie di 14 camere a vòlta che le facevano da sottostruttura; tali resti, piuttosto scarsi, dànno un fondamento concreto alla tradizione, che aveva ampliato fantasticamente un dato di fatto più inconsueto che meraviglioso.

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