Balzo

Enciclopedia Dantesca (1970)

balzo

Amedeo Quondam

Propriamente significa " ripiano sopra un pendio ", " sporgenza sopra un ripido scoscendimento ", come in Pg IV 47 " Figliuol mio ", disse, " infin quivi ti tira ", / additandomi un balzo poco in sùe / che da quel lato il poggio tutto gira; e VII 88 Di questo balzo meglio li atti e' volti conoscerete voi di tutti quanti, / che ne la lama giù tra essi accolti, ove indica il " luogo alto " che offre una visione migliore di quella che D. potrebbe avere scendendo nel seno della valle. Ma nella topografia dell'Inferno e del Purgatorio passa a indicare direttamente la superficie dei cerchi e dei gironi, divisi l'un l'altro da dislivelli più o meno ripidi e accentuati: E 'l duca disse: " I' son un che discendo / con questo vivo giù di balzo in balzo, e di mostrar lo 'nferno a lui intendo " (If XXIX 95). In Pg IX 50 Tu se' omai al purgatorio giunto: / vedi là il balzo che 'l chiude dintorno, ha un valore meno preciso e più esteso: indica il " pendio " che cinge tutt'attorno il Purgatorio vero e proprio e conduce al primo girone, e quindi al ‛ balzo '. Nel senso di " pendio " è chiaramente usato al v. 68 dello stesso canto: e come sanza cura / vide me 'l duca mio, su per lo balzo / si mosse, ed io di rietro inver' l'altura. In If XI 115 Ma seguimi oramai che 'l gir mi piace /... e 'l balzo via là oltra si dismonta, sta per l'alta ripa di cui al v. 1 dello stesso canto: indica cioè il ripido scoscendimento che divide il VI dal VII cerchio.

La parola ricorre anche come variante di balco (Pg IX 2), lezione di alcuni codici preferita da non pochi commentatori antichi, e difesa dal Venturi, che risponde ugualmente al senso; ma " l'autorità dei manoscritti ci porta a ritenere ferma la validità di balco, che completa l'immagine dell'Aurora " (Petrocchi, ad l.).

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