Bamberga

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(ted. Bamberg) Città della Germania (69.574 ab. nel 2006), nella Baviera, presso la confluenza del Regnitz con il Meno, all’estremità settentrionale del Ludwigskanal. È detta la Roma tedesca perché la parte antica della città si stende su sette colline. Centro di studi filosofici e teologici. Sede di industrie tessili, elettromeccaniche, calzaturiere, alimentari, cartarie. Nodo stradale e ferroviario e porto fluviale. Nella regione circostante, praticate l’orticoltura e la floricoltura.

Ricordata per la prima volta nel 902, dovette il suo sviluppo ai margravi di Babenberg, da cui dipese fino al 973, quando fu ceduta a Enrico il Litigioso, duca di Baviera; il figlio di questo, l’imperatore Enrico II, la elesse a propria residenza e la fece sede di un feudo vescovile. Divenuta nel 1007 capitale dell’omonimo principato ecclesiastico che Enrico II conferì al suo cancelliere Everardo I (1007-1040), affermò la sua autonomia comunale nel 14° secolo. Il 12 aprile 1080 vi fu convocato il Concilio di B., dove Enrico IV fece dichiarare deposto il pontefice Gregorio VII, designato «eretico e perturbatore delle leggi umane e divine», e fece eleggere quale successore l’arcivescovo di Ravenna Guiberto, che assunse il nome di Clemente III. Nel 16° sec., con Giorgio III di Limburg (1505-22), B. divenne un centro importante della cultura e dell’arte rinascimentale. Partecipò alle lotte di religione, fu devastata più volte dalla guerra dei Trent’anni (1618-48), da quella dei Sette anni (1756-63) e dalle campagne napoleoniche. Nel 1802 venne secolarizzata insieme al principato, e nell’anno successivo incorporata alla Baviera.

Il duomo, fondato nel 1004 dall’imperatore Enrico II, fu sostituito nel 13° sec. dall’attuale grandiosa basilica romanica, le cui decorazioni scultoree sono mirabili espressioni della plastica gotica tedesca (celebri le statue di Maria e di Elisabetta e del cosiddetto Cavaliere di Bamberga, 1240 ca.). All’interno sono la tomba di Enrico II, con statue di T. Riemenschneider (1499-1513), e, nel Tesoro, preziosi oggetti medievali (manti dell’imperatore e di Cunegonda). Nei pressi, la barocca Neue Residenz del vescovo-principe L.F. von Schönborn (1695-1703, di J.L. Dientzenhofer) ospita la Staatsgalerie. Fuori città si trova il castello di Pommersfelden (J. Dientzenhofer, L. von Hildebrand e M. von Welsch), tra le più grandiose costruzioni barocche della Germania.

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