BERMEJO, Bartolomé

Enciclopedia Italiana (1930)

BERMEJO, Bartolomé

Carlo ARU

Pittore della fine del sec. XV, nato a Cordova (Andalusia); lavorò prevalentemente in Catalogna. Seguace dell'arte dei Van Eyck, mostra tuttavia nelle sue opere alcune qualità schiettamente personali, quale la capacità di subordinare il senso decorativo e l'attenzione amorosa del particolare entro l'ossatura sintetica d'una costruzione monumentale. Nonostante questo carattere, che per alcuni aspetti potrebbe richiamare generiche influenze italiane, egli rappresenta il persistere prima, l'accentuarsi poi degl'influssi fiamminghi nella pittura del regno d'Aragona durante la seconda metà del Quattrocento.

Le poche date documentate sull'attività artistica di lui sono le seguenti: fra il 1474 e il 1477 dipinge una pala d'altare per la parrocchia di S. Domenico di Silos in Daroca (resta la tavola centrale al Prado); nel 1491 soprintende all'esecuzione di una grande statua in legno di S. Giacomo che le monache di Junqueras in Santiago avevano allogata allo scultore olandese Adriano de Suydret; nel 1495, 5 maggio, riceve una certa somma in pagamento del cartone per la vetrata della cappella battesimale nella Cattedrale di Barcellona (la vetrata, eseguita dal Fontanet, è ancora in opera).

Ancora, da ricordare: il S. Michele col donatore della collezione Wernher di Londra, firmato Bartolomeus Ruibeus (fu la prima opera rivelatrice di questo artista; poiché deriva alcuni elementi figurativi dal modello di Memlinc nel grande trittico di Danzica, non può essere anteriore al 1473); il trittico della Vergine di Monserrato esistente nella Cattedrale di Acqui, firmato Bartolomeus Rubeus (l'assegnazione dei due scomparti laterali al B. è contrastata); la Pietà dell'arcidiacono Desplá nella Cattedrale di Barcellona, che un'iscrizione nella tavola stessa indica come opus Bartholomei Vermejo cordubensis, eseguita nell'anno 1490: è la sua opera più profonda di espressione; la Vergine col Bambino poppante, che si trova nella collezione del conte de las Almenas in Madrid, firmala Bartolomeus. Sulla base delle opere documentate o firmate sono state attribuite al Bermejo con fondamento: la S. Caterina d'Alessandria nel Museo civico di Pisa, il Volto Santo del Museo vescovile di Vich, la Santa Engracia della collezione Gardner in Boston, il S. Michele della Pinacoteca di Napoli. Altre attribuzioni, meno attendibili, sono: la Pietà della collezione Bartuf in Madrid, Cristo al Limbo e la Resurrezione del museo comunale del Parco in Barcellona, l'Ascensione e Cristo al Limbo della collezione Amatler in Barcellona, la Morte di Maria del Kaiser-Friedrich Museum di Berlino, il Ritratto di D. Isabella la Cattolica nel palazzo reale di Madrid, Cristo alla colonna del Museo di Cordova. Queste ed altre attribuzioni, dimostrano l'espandersi delle influenze del B. nelle terre tutte del regno d'Aragona, comprese fra queste l'Italia meridionale, la Sicilia e la Sardegna, fino al secondo decennio del secolo XVI.

Bibl.: G. Sanpere y Miquel, Los Cuatrocentistas catalanes, II, Barcellona 1906 (con bibl. e riproduzioni); M. v. Böhm, in Thieme-Becker, künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909; V. v. Loga, Bermeyo in Castile, in The Burl. Mag., XXII (1912-13), pp. 315-16; J. Pijoan, A signed triptych by B. B. at Acqui, ibid., XXII (1912-13), pp. 17-25; M. Serrano y Sanz, Documentos relativos a la pintura en Aragón durante el siglo XV, in Revista de Archivos, Biblioteca y Museos, 1914, pp. 455-58; 1916, pp. 482-85; C. Aru, R. Thomas e G. Figuera, in L'Arte, XXIII (1920), pp. 136-56; E. Tormo, Bartolomé Bermejo, in Archivo Español de Arte e Arqueología, II (1926), pp. 11-97.

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