CRISTOFORI, Bartolomeo

Enciclopedia Italiana (1931)

CRISTOFORI, Bartolomeo

Francesco Vatielli

Liutaio e cembalaro, noto anche col cognome di Cristofani, Cristofoli o Cristofali. Nacque a Padova il 4 maggio 1655; morì a Firenze il 27 gennaio 1731. Nella sua città natale il C. attendeva alla costruzione di cembali e altri strumenti musicali a corda. Ma più che come liutaio egli eccelleva come cembalaro, e al cembalo si studiava di apportare perfezionamenti e innovazioni. Precisamente cercando di rendere possibile e agevole nel clavicembalo la graduazione del suono, pensò di sostituire ai saltarelli muniti di penne quei martelli che condussero alla trasformazione del clavicembalo in pianoforte. La priorità incontestabile della sua invenzione, per la prima volta annunciata e descritta da Scipione Maffei nel Giornale dei letterati d'Italia (1711), fu a torto più tardi negata da altri costruttori stranieri quali lo Schröter e il Silbermann e anche da alcuni storici moderni. Alcuni clavicembali del C. si conservano tuttora a Padova (presso il conte Giusti), nel museo Heyer di Colonia e al Metropolitan Museum of Art di New York.

Bibl.: C. Ponsicchi, Il pianoforte, sue origini e sviluppo, Firenze 1876; J. Mattheson, Critica musica, Amburgo 1722, II; F. Casaglia, Per le onoranze di B. C., Firenze 1876; L. Torri, B. C., in Il pianoforte, Torino 1920; L. Puliti, Cenni storici della vita di Ferdinando de' Medici, ecc., Firenze 1874.

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