BARTOLOMEO da San Concordio

Enciclopedia Italiana (1930)

BARTOLOMEO da San Concordio

Santorre Debenedetti

Nato il 1262 nel suburbio pisano, ovvero in Pisa stessa, morì l'11 luglio 1347. Giovanissimo entrò nell'ordine domenicano, e fu predicatore. Studiò a Bologna e a Parigi. Nel 1297 e nel 1304 era lettore in Firenze. Dal 1312 al 1326 lo troviamo in Pisa nel Convento di S. Caterina, ove a sua cura si edificò la libreria. Compose in latino un trattato De documentis antiquorum, dove da cento e più scrittori raccolse circa duemila sentenze, ordinandole e commentandole. Ne diede egli stesso una traduzione in volgare (col titolo Ammaestramenti degli antichi), che è lodatissima per la efficacia, brevità e chiarezza, e per "lo stile preciso, succoso ed energico" Tradusse le opere storiche di Sallustio, talvolta compendiandole. L'opera sua maggiore, scritta nel 1338, è la Summa casuum conscientiae o Summa iuris canonici et civilis, vasto repertorio, detto anche Summa Bartolina e Pisanella. Il volgarizzamento italiano, detto Il Maestruzzo, si crede opera di Giovanni delle Celle.

Bibl.: A. D'Ancona e O. Bacci, Manuale della letteratura italiana, nuova ed., I, Firenze 1910, pp. 264-269; G. Manacorda, Fra B. da S. C. grammatico e la fortuna di Giaufredo di Vinesauf in Italia, in Raccolta di studi di storia e critica letteraria dedicata a F. Flamini dai suoi discepoli, Pisa 1918; F. Maggini, Appunti sul "Sallustio volgarizzato" di Bartolomeo da S. Concordio, in Giornale stor. della letter. ital., XXVI (1920), p. 255.

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