BASILIO Mesadornite

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)

BASILIO Mesadornite

Alessandro Pratesi

Già stratego di Samo (se, come generalmente si ritiene, va identificato con il Basilio Argiro di cui parla Cedreno), fu nominato catapano d'Italia dopo la morte di Giovanni Curcuas, avvenuta tra il settembre 1009 e l'inizio del 1010.

La scomparsa di Curcuas aveva lasciato, senza capo le truppe bizantine di Puglia nel momento delicato della rivolta di Melo: il movimento di sollevazione antibizantina aveva approfittato di questa circostanza per dominare su Bari, impadronirsi di Ascoli, volgere in proprio favore l'atteggiamento di Trani. Il nuovo catapano sbarcò in Italia nel marzo 1010 con truppe di rinforzo; un passo di Cedreno (o della sua fonte) ha fatto ritenere a taluno che egli fosse accompagnato da Leone Tornikios detto Contoléon, stratego di Cefalonia, destinato a succedere a B. nella carica di catapano: ma è probabile che il cronista bizantino abbia accostato nella narrazione due momenti diversi della lunga lotta combattuta contro Melo.

Il 20aprile B. pose l'assedio a Bari; nel giugno, dopo sessantuno giorni di resistenza e probabilmente in seguito a trattative segrete condotte con alcuni degli assediati desiderosi di porre fine all'insurrezione, il catapano riuscì ad entrare nella città. Le fonti non parlano di rappresaglie: soltanto la moglie e il figlio Argiro del capo ribelle furono fatti prigionieri e inviati a Bisanzio, mentre Melo stesso e il cognato Datto riuscivano a fuggire ad Ascoli, donde in un secondo tempo passarono a Benevento, a Salerno, a Capua, con lo scopo di raccogliere rinforzi e tornare al contrattacco. Forse per frustrare questi tentativi e indurre con la sua presenza i principi longobardi a rimanere fedeli agli imperatori bizantini, B. intraprese un viaggio nella Campania; nell'ottobre 1011 si trovava a Salerno e rilasciava a Montecassino conferma dei beni che l'abbazia possedeva in Puglia: è sintomatico il fatto che dopo questa rinnovazione non si abbiano più indizi a Montecassino della presenza di Datto, che nel cenobio benedettino aveva trovato ospitalità, mentre alcuni mesi dopo lo si incontra al servizio del papa Benedetto VIII.

La politica svolta dal B. come catapano d'Italia, se valse ad assicurare ai Bizantini l'atteggiamento benevolo di Guaimario IV di Salerno, fu assai meno efficace verso Pandolfo II di Capua, che, pur evitando l'ostilità aperta contro i Greci, non volle tuttavia assoggettarsi interamente a loro; tanto che Melo, raggiungendo Capua e presavi dimora, poté sottrarsi alla caccia datagli dal catapano e darsi a riannodare le fila della rivolta che sarebbe sfociata, con l'aiuto dei Normanni, nelle sanguinose battaglie del 1017. Ma in quest'anno Tornikios Contoléon era già succeduto a B., morto tra il settembre 1016 e i primi mesi del 1017 (più probabilmente tra il settembre e l'ottobre 1016) lontano da Bari, a Buthrotum, sulle coste dell'Epiro all'altezza dell'isola di Corfù.

Fonti e Bibl.: Γεωργίου τοῦ Κεδρήνου Σύνοψις ἱστορίων, in Corpus Scriptorum Historiae Byzantinae, G. Cedrenus, tomus alter, Bonnae 1839, pp. 456 s.; Annales Barenses, a cura di G. H. Pertz, in Mon. Germ. Hist., Scriptores, V, Hannoverae 1844, p. 53; Lupi Protospatarii Chronicon, a cura di G. H. Pertz, ibid., p. 57; Leonis Marsicani Chronica Monasterii Casinensis, a cura di W. Wattenbach, l. II, c. 37, in Mon. Germ. Hist., Scriptores, VII, Hannoverae 1846, pp. 651-653; F. Trinchera, Syllabus Graecarum membranarum..., Neapoli 1865, n. xiv, p. 14, e n. xvi p. 171; Amato di Montecassino, Storia de' Normanni, a cura di V. de Bartholomaeis, Roma 1935, in Fonti per la storia d'Italia, LXXVI, I, capp. xx s., pp. 26 s.; Guillelmi Appuli Gesta Roberti Wiscardi, a cura di M. Mathieu, Palermo 1961, libro I, vv. 13-63, pp. 98-102 (cfr. pp. 261-264); H. Bresslau, in S. Hirsch, Jahrbücher des Deutschen Reichs unter Heinrich II, III, Leipzig 1875, pp. 321 s., 325-327; J. Gay, L'Italie méridionale et l'empire byzantin depuis l'avènement de Basile Ier jusqu'à la prise de Bari par les Normands (867-1071), Paris 1904, pp. 402-410; F. Carabellese, L'Apulia ed il suo comune nell'alto medio evo, Bari 1905, pp. 121-125, 142; F. Chalandon, Histoire de la domination normande en Italie et en Sicile, I, Paris 1907, pp. 44-47, 54; A. Pertusi, Contributi alla storia dei temi bizantini dell'Italia meridionale, in Atti del III Congresso internazionale di studi sull'alto medioevo, Spoleto 1959, p. 513.

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