BECIUANIA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

BECIUANIA (ingl. Bechuanaland; VI, p. 466)

Eliseo BONETTI
Francesco CATALUCCIO

Il Protettorato britannico del B. ha una superficie di 712.200 km2 con 327.000 ab. (prevalentemente negri bantù) ed è diviso in 12 distretti; la sede dell'Alto Commissariato inglese è a Mafeking (6800 ab.), nel territorio incluso nella Provincia del Capo dell'Unione Sudafricana. L'attività economica del paese si svolge nelle riserve, che comprendono il 38% dell'area totale. Solamente l'1% appartiene o è concesso alle farms europee, localizzate nel distretto di Ghanzi a ovest, lungo il confine meridionale, e, a Francistown. Nel distretto nord-orientale di Tati esplica la sua attività la Tati Co. Ltd. per l'estrazione di oro, argento e della cianite. L'asbesto è estratto dal giacimento di Moshaneng. Si ricerca il carbone. Gli indigeni si dedicano prevalentemente all'allevamento del bestiame, come anche gli Europei; in maggior numero sono allevati i bovini, poi vengono gli ovini, tanto che i prodotti maggiormente esportati sono gli animali vivi, le pelli e il burro.

Storia. - Deciso a integrare questo vasto territorio, racchiuso tra il proprio confine nord-occidentale, l'Africa del Sud-Ovest e la Rhodesia meridionale, il governo dell'Unione Sudafricana fece continue pressioni su Londra per il trasferimento. Il governo britannico, pur non rinnegando in linea di principio l'impegno di trasferimento assunto al momento della costituzione dell'Unione Sudafricana, continuò a resistere alle pressioni, soprattutto appellandosi al desiderio delle popolazioni del Beciuania. Le richieste dell'Unione non approdarono, fino alla seconda guerra mondiale, che alla creazione, nel 1938, di una Joint Advisory Conference anglosudafricana, che peraltro in pratica non raggiunse nessun risultato. L'avversione britannica al trasferimento si approfondì dopo che, nel 1948, il governo dell'Unione Sudafricana fu assunto dai nazionalisti, poiché la popolazione indigena espresse una chiara riluttanza a trasferirsi sotto un'autorità orientata verso principî discriminatorî dal punto di vista razziale. In più, occorreva tener conto di talune rivendicazioni della Rhodesia meridionale. A nulla valse l'insistenza del governo Malan per una rapida soluzione, accompagnata dalla minaccia, in caso di mancata accettazione delle richieste, d'un boicottaggio economico del Beciuania. Alle nuove insistenze dei governi Strydom e Verwoerd, il governo britannico sembrò anzi orientarsi verso la concessione di una maggiore autonomia interna al territorio di protettorato, non senza una punta polemica nei confronti della politica di apartheid praticata dall'Unione Sudafricana.

Bibl.: S. Sillery, The Bechuanaland Procetctorate, New York 1952; E. Baring, Problems of the High Commission Territoires, in International Affairs, fascicolo dell'aprile 1952.

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