ALIGHIERI, Bellincione

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALIGHIERI, Bellincione

Arnaldo D'Addario

Figlio di Alighiero di Cacciaguida, con molta probabilità è il figlio di quella donna di casa Berti dei Ravignani che, secondo Pietro di Dante, aveva sposato un Alighieri; e ricorderebbe nel nome quello del nonno materno, il potente Bellincione. È ricordato in molti documenti della prima metà del sec. XIII (Prato, 23 dic. 1232; Firenze, 1 dic. 1240; Prato, 21 marzo 1246; 22 marzo 1246; 27 apr. 1246; Firenze, 9 marzo 1254), come interessato in concessione di mutui o in vendite di terreni e case. Nella copia di un documento del 10 nov. 1251 (rogato da ser Ranieri Vinci) è citato -settultimo tra duecento -tra i rappresentanti del Comune presenti alla ratifica dell'alleanza di Firenze con Lucca e Genova contro Pisa. Data la collocazione del suo nome nella lista, egli sembrerebbe essere stato uno dei rappresentanti delle Arti (l'ordine della citazione nei docc. ufficiali essendo il seguente: Anziani, Vessilliferi, Rettori e Capitudini delle arti). Forse appartenne a quella dei cambiatori in virtù dell'attività esercitata, di cui resta traccia nei documenti che lo ricordano; la esercitò anche il figlio Gherardo, che nel 1269 dichiarava di essere un "campsor".Guelfo, andò in esilio nel 1260; la sua casa è ricordata tra quelle guastate dai ghibellini nell'estimo del 1269, per un danno di venticinque libbre. Nei documenti già citati se ne ricordano anche i figli: Alighiero, Brunetto (o Burnetto), Drudolo (citato ancora nel 1255), Bello, detto Belluzzo (ricordato anche in docc. del 1270 e 1277), Gherardo (anch'egli "campsor",nel 1270 e nel 1277) e Donato (in Prato nel 1270).

Fonti e Bibl.: I documenti sono editi nel Codice diplomatico dantesco,a cura di R. Piattoli, Firenze 1950, nn. 3, 6, 8, 9, 10, 13, 26, 27, 35, e nelle Aggiunte al Codice diplomatico dantesco in Studi danteschi,XXX (1951), pp. 203-206, n. 4 bis. Si veda anche G.A. Scartazzini, Encicl. dantesca,I, Milano 1896, p. 100; S. Nicastro, L'avo di Dante in Prato,in Arch. stor. pratese,IV (1921), pp. 1-9; R. Piattoli, Gli A. a Prato nel sec. XIII,in Studi danteschi,XVII (1933), pp. 55-56;N. Zingarelli, La vita, i tempi e le opere di Dante,I, Milano 1939, pp. 65-66; Liber Extimationum, pubblicato per cura di Olof Bratto, Göteborg 1956, p. 72 n. 379.

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