BELMONTE Y BERMÚDEZ, Luis de

Enciclopedia Italiana (1930)

BELMONTE Y BERMÚDEZ, Luis de

Alfredo Giannini

Scrittore spagnolo fecondo e vario, nacque a Siviglia nel 1587 e morì verso il 1650. Giovane ancora, viaggiò nel Messico, fu a Lima, e prese parte a numerose spedizioni navali nell'Oceano Pacifico quale cronista ufficiale e segretario del comandante generale don Pedro Fernández de Quirós. È a lui attribuita infatti una pregiata Historia y descubrimiento de las regiones australes por el general don Pedro Fernández de Quirós; pubblicò nel 1609 un poema in dieci libri, la Vida del Patriarca San Ignacio, e un altro poema in ottave, La Hispálica, ritenuto uno dei suoi migliori lavori, scrisse, tornato in Ispagna, circa la conquista di Siviglia (lat. Hispalis) per opera di re Fernando III e di García Pérez de Vargas, avvenuta il 19 novembre 1248. Fra altri minori suoi scritti sono El Cisne del Jordán, su varî avvenimenti della città e vicereame di Lima, e La Aurora de Cristo (1616), poemi in ottave. Di ritorno a Madrid, avrebbe composto dodici novelle, oggi perdute. Il suo nome è noto soprattutto per la sua produzione drammatica. Compose circa venticinque commedie, di cui le più sono ancora inedite; alcune in collaborazione con Rojas Zorrilla (El mejor amigo, el muerto), con Calderón (El mejor tutor, Dios), con Guillén de Castro, Alarcón, Vélez de Guevara, Mira de Amescua ed altri nella commedia Algunas hazañas de las muchas de don García Hurtado de Mendoza (1622), ispirata al poema La Araucana di Alonso de Ercilla. Gli è attribuita da Castillo Solorzano La monja alferez, che per altri invece sarebbe di Juan Pérez de Montalbán. Suo sicuramente è un bell'intermezzo, El rollo. Delle sue commedie, oltre a El sastre del Campillo (1624), sono particolarmente ricordate El diablo predicador y Mayor contrario amigo e La Renegada de Valladolid. La prima è più che altro un rifacimento di quella di Lope de Vega Fray Diablo; la seconda, in cui spicca il carattere d'Isabella e che ricorda a tratti El condenado por desconfiado di Tirso de Molina, è la storia della conversione d'una peccatrice.

Bibl.: Comedias, in Biblioteca de Autores Espanoles, XLV; Gallardo, Ensayo de una Biblioteca española de libros raros, Madrid 1863 e segg., II, coll. 59-69; E. Cotarelo, Entremeses, p. 80; Le diable predicateur, comédie... traduite en français par L. Ruanet, Parigi-Tolosa 1901.

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