BANDIERA, Benedetto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)

BANDIERA, Benedetto

Francesco Santi

Nacque a Perugia nel 1557, secondo il Pascoli e il Lupattelli, nel 1564 secondo il Bombe (in Thieme-Becker) e lo Gnoli; erroneamente l'Orlandi lo ricorda vivente nel 1650. Mandato dal padre Iacopo alla scuola del Barocci, adottò il delicato colore e l'elegante disegno del maestro; non fu mai allievo di F. Vanni, come affermò l'Orlandi. I numerosi suoi lavori furono eseguiti per chiese perugine: S. Caterina in Porta S. Angelo (S. Orsola e le Vergini; Sposalizio mistico di s. Caterina; Crocefissione e santi), S. Filippo (Battesimo di Cristo),S. Angelo della Pace (Madonna e santi,1611), S. Maria della Misericordia (Natività),S. Francesco al Prato (Madonna col Bambino e santi,1605; Comunione di s. Bonaventura),S. Maria di Colle (Madonna di Costantinopoli,1614). Ma le sue opere più importanti furono eseguite (1590-1619), per la basilica dei Cassinesi in Perugia, dove affrescò la volta della crociera (Iquattro Evangelisti,1590), la navata maggiore (figure nei fregi fra gli archi), le lunette della navata destra (in collaborazione con altri), la cappella in fondo alla navata destra (affreschi perduti), e dove dipinse il grande baldacchino sopra l'altare maggiore (la Trinità). Distrutti sono andati gli affreschi che il B. condusse nel chiostro del convento di S. Agostino in Perugia (Fatti della vita di s. Agostino e di s. Nicola da Tolentino,1600 circa) e nel chiostro del convento di S. Girolamo pure in Perugia (Quattro fatti della vita di s. Francesco). Altri lavori minori sono nei magazzini della Galleria Nazionale dell'Umbria. L'Orsini ed il Siepi ricordano anche dipinti del B. in palazzi perugini, come una Allegoria delle belle arti nel palazzo Graziani ed un Ritratto di vecchio nel palazzo Arcipreti.

Il B. lavorò anche a Spoleto: nel 1587 affrescò con eleganti grottesche e scene mitologiche e bibliche il palazzo Bartoletti, poi Onofri; nel 1597 ornò con 15 tele, ora scomparse, la volta nella Cappella Gelosi in Duomo. Morì a Perugia il 10 maggio 1634.

Anche la figlia Chiara fu pittrice.

Bibl.: L. Pascoli, Vite de' pittori, scultori e architetti perugini, Roma 1732, pp. 162-65; P. A. Orlandi, Abecedario pittorico,Venezia 1753, p. 94; B. Orsini, Guida al forestiere per la città di Perugia,Perugia 1784, passim;L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Pisa 1815, II, p. 156; S. Siepi, Descrizione topologico-istorica della città di Perugia,Perugia 1822, passim; L. Manari, Documenti e note ai cenni storico-artistici della basilica di S. Pietro in Perugia ,in L'Apologetico, Perugia, 1865-66 doc. LXIII; A. Rossi, Note al Morelli,in Giorn. di erudizione artistica,IV(1875), pp. 212, 214; Id., Documenti sulle requisizioni dei quadri fatti a Perugia dalla Francia… ibid.,V (1876), p. 326; VI (1877), pp. 23, 105; L. Bonazzi, Storia di Perugia,II, Perugia 1879, p. 337; A. Lupattelli, Storia della pittura in Perugia,Foligno 1895, p. 59; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria,Spoleto 1923, p. 45; B. Toscano, Spoleto in pietre,Spoleto 1963, pp. 86, 148; U. Thieme-F.Becker, Künstler-Lexikon,II,pp. 438 s.

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