BENEDETTO Giuseppe Labre, san

Enciclopedia Italiana (1930)

BENEDETTO Giuseppe Labre, san

Celestino Testore

Nacque ad Amette (diocesi di Boulogne, in Francia) il 26 marzo 1748, primo di quindici fratelli. Più tardi poté entrare fra i certosini, da cui uscì quasi subito, e fra i trappisti, da cui pure dovette allontanarsi per grave malattia. Di nuovo libero (1770), si mosse al pellegrinaggio di Roma, secondo il voto che aveva fatto durante la convalescenza. Durante il viaggio ebbe una luce interma così viva sulla vocazione che gli era riserbata, che non ne dubitò mai più. Egli doveva, come S. Alessio, abbandonare la sua patria e i suoi parenti, per condurre una nuova specie di vita, mortificatissima e di estrema penitenza, ma in mezzo al mondo, visitando in pellegrinaggio i santuarî cattolici più celebrati. Si decise dunque, dopo ripetute approvazioni di direttori spirituali, a iniziare la lunga serie di pellegrinaggi, che durò tutta la vita. Vestiva un abito rozzo e sdrucito, trascurando ogni norma di igiene personale; non domandava mai elemosina. Visitò nei primi sei anni Loreto, Assisi, Napoli, Bari, Fabriano, in Italia; Einsiedeln, nella Svizzera; Compostella, nella Spagna; Paray-le-Monial in Francia. Gli ultimi sei li trascorse a Roma, donde ogni anno partiva per una visita alla santa Casa di Loreto. Logoro dalle austerità, cadde il 16 aprile 1783 sui gradini della chiesa di Santa Maria dei Monti a Roma, e, portato in una casa vicina, ivi morì. La sua morte fu seguita da gran quantità di grazie e miracoli. Fu beatificato da Pio IX nel 1859, e canonizzato da Leone XIII l'8 dicembre 1883.

Bibl.: A. M. Coltraro, Vita del B. Benedetto Giuseppe Labre, Roma 1790; Delucchi, Della vita di S. Benedetto G. Labre, Genova 1885; J. Montenay, Saint Benoît Labre, Parigi 1908.

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