BENEDETTO

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 8 (1966)

BENEDETTO

Zelina Zafarana

Secondo vescovo di Porto di questo nome, si ignora in che anno abbia ricevuto l'episcopato: compare per la prima volta al concilio romano del 998, riunito da Gregorio V alla presenza di Ottone III. Verso la fine dell'anno seguente assisteva, nel palazzo dell'imperatore, al riconoscimento dei contestati diritti dell'abbazia di Farfa su S. Maria in Minione. Una bolla di Giovanni XVIII dei 29 marzo 1005 fa menzione di concessioni da lui fatte al monastero dei SS. Cosma e Damiano. Con un'altra bolla del luglio dello stesso anno, il pontefice concedeva a B. e ai suoi successori la metà del campo "Stagnellum maledictum" (mutandone il nome in "benedictum") e i diritti sulle saline che in esso si trovavano. B. compare anche in un racconto anonimo dei miracoli di S. Alessio, dove gli si attribuisce una parte di rilievo nel miracoloso recupero di un manto prezioso donato dall'imperatore Ottone all'altare di S. Alessio e ad esso indebitamente sottratto.

Secondo il Gams nel 1001 comparirebbe quale vescovo di Porto Giovanni Teofilatto III di Tuscolo, il futuro papa Benedetto VIII: nel 1012, poi, salito Giovanni Teofilatto sul trono pontificio, la sede vescovile di Porto sarebbe passata ad un Benedetto III; ma non esiste alcuna prova dell'esistenza di un Giovanni vescovo di Porto in questi anni, mentre abbiamo visto l'esistenza di B. documentata nel 1005. Inoltre, a partire già dal 1011, sotto il pontificato di Sergio IV, compare come datario delle lettere pontificie un "Benedictus Portuensis bibliothecarius sancte apostolice sedis": e questo fa cadere anche la costruzione di coloro (Baronio, Piazza) che identificano il Benedetto Portuense con il futuro papa. Si pone peraltro il problema dell'identità di Benedetto II con il cosidetto Benedetto III, che dal 1011 al 1029 Compare come datario e bibliotecario: non abbiamo infatti alcun elemento che ci permetta di distinguere due diverse personalità.

Dopo la datazione, in qualità di bibliotecario, di una bolla del 2 1 genn. 1011 ad Alfano di Benevento, B. è menzionato, da un privilegio del 14 apr. 1012 per il monastero di Beaulieu-lès-Loches, fra i vescovi convocati da Sergio IV a consiglio, in occasione del reclamo dell'arcivescovo di Tours alla sede romana circa il diritto di consacrazione del monastero: B., si levò a difendere la causa dell'arcivescovo. È incerto se il "Benedictus episcopus apostolicae sedis legatus" che data la bolla dell'8 apr. 1016, con cui Benedetto VIII inviava il pallio a Poppone arcivescovo di Treviri, debba essere identificato con il nostro, o con l'omonimo vescovo di Silva Candida.

Il 1° ag. 1018 Benedetto VIII confermava a B. i privilegi della Chiesa portuense: conferma che gli sarà rinnovata, nel maggio 1025, da Giovanni XIX e che sarà inoltre ricordata e rafforzata da Leone IX, nella bolla del 22 aprile 1049 al vescovo Giovanni di Porto, nella quale B. viene menzionato come "Benedictus episcopus qui dicebatur de Pontio"; e il cognome "Ponzio" o "de' Ponzi" viene normalmente attribuito, a partire dal Piazza, nella letteratura erudita, al cosidetto Benedetto III. Nel 1020 accompagnò il pontefice nel suo viaggio in Germania, a Bamberga e a Fulda. Più volte, durante i pontificati di Benedetto VIII e di Giovanni XIX, lo troviamo in sottoscrizioni e datazioni. È da notare che in due bolle del 1024 (8 febbr., 7 marzo) e in una del dicembre 1026 egli appare facente le veci di Pellegrino, arcivescovo di Colonia e bibliotecario della sede apostolica. Intervenne ai concili tenuti da Giovanni XIX nella chiesa di S. Silvestro nel dicembre 1024 e 1026, come pure a quello convocato nell'aprile del 1027 nella basilica del Salvatore, alla presenza di Corrado II. Nel maggio 1029, in S. Marcellino, in qualità di "Rom. sedis apocrisiarius", definiva, su incarico del pontefice, insieme ai vescovi di Civita Castellana e di Volterra, una controversia fra i vescovi di Siena e di Arezzo, a proposito dei confini delle rispettive diocesi. L'ultima bolla in cui compare come datario è del 12 giugno 1029. Del 14 giugno è un suo contratto di enfiteusi con il monastero dei SS. Ciriaco e Nicola in Via Lata.

Ignoriamo la data della sua morte, anteriore al 3 nov. 1034, in cui la sede di Porto appare occupata da Giovanni bibliotecario della Chiesa romana.

Fonti e Bibl.: F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra. I, Venetiis 1717, Coll. 115 ss.; V. ibid. 1720, col. 1110; VII, ibid. 1721, col. 378; G. D. Mansi, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio, XIX, Venetiis 1774, coll. 227, 479, 487, 491; Sergii IV Epistolae, in Migne, Patr. Lat., CXXXIX, coll. 1525 ss.; Benedicti VIII Epistolae, ibid. coll. 1586, 1605 ss., 1608, 1617 ss., 1623, 1633; Gregorio di Catino, Il Regesto di Farfa, a cura di I. Giorgi-U. Balzani, III, Roma 1883, p. 150; L. M. Hartmann, Ecclesiae Sanctae Mariae in Via Lata Tabularium, I, Vindobonae 1895, pp. 67 ss.; P. F. Kehr, Papsturkunden in Benevent und der Capitanata, in Nachrichten von der Akademie der Wissenschaften zu Göttingen, Phil-hist. Klasse, 1898, p. 57; Id., Italia pontificia, II, Berolini 1907, pp. 20, 25, 26, 77; III, ibid. 1908, p. 149; VI, 1, ibid. 1913, p. 344; J. Pflugk-Harttung. Acta Pontificum Roma norum inedita, Graz 1958, II, pp. 59, 63, 64; III. p. 7; C. Baronio, Annales ecclesiastici, Romae 1605, XI, pp. 7, 40; C. B. Piazza, La gerarchia cardinalizia, Roma 1703, p. 112; L. Cardella. Memorie stor. dei cardinali, Roma 1792, I, pp. 87 ss.; I. Ficker, Forschungen zur Reichs- und Rechtsgeschichte Italiens, III, Innsbruck 1872, pp. 287 s.; P. B. Gams, Series episcoporum..., Ratisbonae 1873, p. VIII; G. Tomassetti, Della campagna romana, in Arch. d. Soc. romana di storia patria, XXIII(1900), pp. 158 ss.; H. Bresslau, Handbuch der Urkundenlehre für Deutschland und Italien. Leipzig 1912, I, pp. 218-222; O. Kares, Chronologie der Kardinalbischöfe im elften Jahrhundert, in Festschrift zur Jahrhundertfeier des Gymnasiums am Burgplatz in Essen, Essen 1924, pp. 21 ss.; Id., Die Kardinäle des elften Jahrhunderts (996-1143). Statistisch-chronologische Studien. Füssen 1949 (dattiloscritto), p. 77; L. Santifaller, Saggio di un elenco dei funzionari della Cancelleria Pontificia, in Bullett. d. Ist. stor. ital. per il M. E., LVI, (1940), pp. 121 ss. (cfr. Indice, 2, p. 669); Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, coll. 251 ss., nn. 134 e 135, sub voce Benoît II, Benoît III de Potio.

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