Franklin, Benjamin

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Statista, fisico e scrittore statunitense (Boston 1706 - Filadelfia 1790). Di modeste condizioni familiari, lavorò da ragazzo nella tipografia del fratello James, collaborandovi anche nella redazione del giornale New England Courant con articoli di satira politico-sociale, che nel 1722 ne provocavano la soppressione ad opera delle autorità coloniali inglesi. Si perfezionò a Londra (1724-26) nell'arte tipografica e nel 1730 a Filadelfia era già direttore del massimo stabilimento editoriale di quella città. Da allora il F., con la pubblicazione di opere a vastissima diffusione (fra esse la Pennsylvania Gazette, 1730-66, e il celebre Poor Richard's Almanack, 1732-57) e l'istituzione di biblioteche circolanti, promosse la diffusione della cultura tra le masse popolari; mentre come amministratore contribuiva allo sviluppo e alla modernizzazione di Filadelfia. Così, quando la guerra franco-inglese apparve imminente (1754), F. fu inviato come rappresentante della Pennsylvania alla convenzione di Albany, dove peraltro il suo progetto di mediazione tra madrepatria e colonie non ebbe successo. Nel 1756 delegato anche del Massachusetts, del Connecticut e del Rhode Island a Londra, vi affermò nel 1758 il diritto delle colonie a darsi proprie leggi. Nel periodo antecedente lo scoppio della lotta armata contro l'Inghilterra, F. fu uno degli agenti operanti per conto delle colonie nordamericane presso il parlamento inglese, compiendo, sin dal 1764, un lavoro assai efficace per la rivoluzione; contemporaneamente, nelle colonie, i suoi appelli alla resistenza contribuivano in maniera decisiva a spostare le correnti moderate dell'opinione pubblica verso la resistenza, rafforzando l'unione nazionale. Falliti gli sforzi della minoranza whig ai Comuni per giungere a una conciliazione, dopo aver presentato al parlamento la petizione del primo congresso americano, che fu respinta, F. rimpatriò nel luglio 1776. In missione diplomatica soggiornò dal 1776 al 1785 a Parigi; quivi fu accolto alla Regia accademia delle scienze e godette di eccezionale popolarità (furono stampate, anche, due edizioni delle sue opere scientifiche), riuscendo a concludere un trattato di alleanza e di commercio tra la Francia e le Tredici Colonie americane (6 febbr. 1778), che impegnava la Francia a rinunciare al Canada, pur mantenendole il possesso delle Antille; e altri trattati concluse poi con la Svezia (1783) e la Prussia (1785). Al congresso per la pace a Parigi, sostituì, dal 1781, John Adams. Tornato in patria, nel 1785 divenne presidente dello stato di Pennsylvania e nel 1787 fu deputato alla Convenzione dove sostenne, contro il trionfante centralismo della costituzione federale, i diritti degli stati. Autore di una Autobiography (1ª ed. completa, Filadelfia 1868), notevole come documento storico e umano, F. pubblicò numerosi pamphlet politici che, scritti in chiave di satira arguta e brillante, costituirono lo strumento più efficace della sua opera di pubblicista (fra l'altro, An edict of the king of Prussia, pubbl. a Londra nel 1773). I suoi scritti di economia risentono l'influenza degli economisti francesi, ma rivelano idee originali in materia di commercio, moneta e popolazione. Si ricordano, fra essi: A modest inquiry into the nature and necessity of a paper currency (1729); Observations concerning the increase of mankind, peopling of countries, ecc. (1751); Position to be examined concerning national wealth (1769). ▭ Il F., attratto dalle scienze naturali e dalla fisica, si dedicò a ricerche sui fenomeni elettrici, che si conclusero intorno al 1750 in una teoria elettrostatica basata sull'ipotesi dell'esistenza di un fluido elettrico (in contrapposizione alla teoria dei due fluidi con proprietà opposte, che a quell'epoca cominciava ad affacciarsi) la cui quantità maggiore o minore nei varî corpi avrebbe prodotto le proprietà elettriche osservate sperimentalmente. Egli enunciò inoltre l'importante legge della conservazione del fluido elettrico. La scoperta del potere delle punte e altre ricerche sperimentali lo condussero a identificare il fulmine in una scintilla elettrica e a inventare il parafulmine (1752). Il suo atteggiamento empirico piuttosto che teorico, e forse anche l'attività politica dalla quale fu sempre più assorbito, preclusero ulteriori sviluppi alle sue ricerche. La prima edizione dei suoi scritti di fisica, col titolo Experiments and observations on electricity, fu pubblicata a Londra nel 1750.

Quadro di Franklin. - Tipo di condensatore piano, costituito da due armature di stagnola incollate sulle due facce di una lastra piana di vetro.

Stufa Franklin. - Specie di caminetto, inventato da B. Franklin e costituito da una cassa, generalmente di cotto, con un'apertura per il governo del fuoco; la cassa, allo scopo di ridurre le dispersioni di calore, è scostata dalle pareti e collegata alla canna da camino con un tubo. Il calore è ceduto all'ambiente in buona parte per convezione e non quasi esclusivamente per radiazione come avviene nei normali caminetti.

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