BERARDO da Teramo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 8 (1966)

BERARDO da Teramo

Francesco Sabatini

Secondo l'affermazione di un cronista aquilano, B. apparteneva alla famiglia teramana dei Roiano, ma la notizia è dubbia, visto che il suo stemma differisce da quello di questa famiglia. Entrato nell'Ordine dei domenicani, il 9 giugno 1382 fu nominato dall'antipapa Clemente VII vescovo dell'Aquila. La stessa regina Giovanna, fautrice dell'antipapa, avrebbe appoggiato la sua elezione. La solenne consacrazione avvenne il 21 sett. 1382 alla presenza di Luigi d'Angiò, erede di Giovanna, accorso nel Regno per sostenere la regina contro Carlo di Durazzo.

Durante il periodo del suo vescovato, Urbano VI nominò successivamente ben tre vescovi "legittimi" (Clemente Secenaria, 1382-1386; Oddo, 1386-1388; Ludovico Cola, 1389-1399) alla sede aquilana, nessuno dei quali tuttavia riuscì a cacciare B. e a prendere possesso della diocesi. Il Comune dell'Aquila che, sotto la guida del conte di Montorio Lalle II Camponeschi già nel marzo del 1382 era passato al partito angioino, lo sostenne infatti tenacemente.

Negli anni del suo vescovato B. si dimostrò un fervido sostenitore di Clemente VII e degli Aingioini. Nel 1385 si recò personalmente alla corte avignonese, da dove tornò l'11 agosto portando una sovvenzione di 7.000 ducati agli Aquilani in guerra con i Durazzeschi. Cercò anche di assicurare alla diocesi aquilana alcuni paesi già sottoposti alla giurisdizione del vescovo di Valva. B. perse la vita, ucciso da un ignoto fuoruscito teramano, in un tumulto, fomentato a quanto pare da lui stesso il 28 ag. 1391, per liberare il conte Giampaolo Camponeschi, che per contrasti con il Comune era stato imprigionato dagli Aquilani.

Fonti e Bibl.: Niccolò da Borbona, Cronaca, in L. A. Muratori, Antiquitates Italicae medii aevi, VI, Mediolani 1742, coll. 858, 860; Catalogus pontificum Aquilanorum, ibid., coll. 932-935; Quattro cronache e due diari inediti relativi ai fatti dell'Aquila, a c. di G. Pansa, Sulmona 1902, pp. 6, 9 s., 33, 60; Septem dioeceses Aprurienses in Vaticano Tabulario, a c. di F. Salvini, Roma 1912, pp. 170-172, 174, 264; N. Toppi, Biblioteca napoletana,Napoli 1678, p. 44; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, I, Venetiis 1717, col. 390; A. Signorini, La diocesi di Aquila descritta e illustrata, II, Aquila 1868, pp. 39 s.; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XXI, Venezia 1870, p. 421; N. Palma, Storia eccles. e civile... di Teramo e Diocesi Aprutina, a c. di F. Savini, V, Teramo 1894, pp. 53-55; N. Valois, La France et le grand Schisme d'Occident, II, Paris 1896, pp. 52, 87; L. Palatini, La signoria nell'Aquila degli Abruzzi..., in Bollett. della Soc. di storia patria A. L. Antinori negli Abruzzi, XII (1900), p. 252; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 98; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 314.

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