BERGEN

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)

BERGEN

P.J. Nordhagen

(lat. Bergae; Björgvin nei docc. medievali)

Città della Norvegia sudoccidentale, il cui nome significa 'prato di montagna'. Ai piedi del monte Floyen e lungo la sponda orientale del fiume Vaagen - più tardi trasformata in porto - si stendeva una sottile zona sabbiosa di m. 500-600 ca. di lunghezza; qui le ricerche archeologiche hanno rilevato la presenza di stanziamenti regolari a partire dal sec. 12°, ma i depositi marini di rifiuti dimostrano che già nel sec. 7° la zona lungo il Vaagen era popolata con una certa densità. Buoni motivi suffragano l'ipotesi della continuità di questo stanziamento fino alla fondazione della città, avvenuta intorno al 1070 a opera del re Olav Kyrre. B. viene nominata per la prima volta nel 1135 e da questo momento si sviluppa come città dal punto di vista amministrativo, giuridico, commerciale e architettonico, fino a diventare il più vasto centro medievale della Norvegia e un polo commerciale per l'intera Europa settentrionale. Nel corso del sec. 13° fu inoltre la sede dei regnanti norvegesi; la Hansa tedesca vi fondò un'importante filiale, dominandone il traffico commerciale fino al 16° secolo.Il nucleo urbano originario corrisponde all'od. zona di Bryggen. Le particolari condizioni topografiche - la citata fascia litoranea lunga e sottile su di un regolare pendio - influenzarono il carattere della città durante tutto il Medioevo; da questa zona l'abitato si espanse infatti gradualmente verso il bacino portuale. Lo sviluppo verso la periferia fu dovuto sia agli incendi che distrussero la città sia alle necessità di un'attività commerciale in prorompente crescita. Mentre inizialmente le barche e le navi dovevano caricare e scaricare sulla spiaggia, intorno al 1200 si creò un sistema di moli più o meno organico, alle spalle del quale si trovava un notevole potenziale di magazzini, che fece di B. uno dei porti più grandi e più importanti dell'Europa settentrionale.Gli scavi condotti dal 1955 al 1968 hanno rilevato che l'abitato connesso al porto era composto, nella fase iniziale, da semplici case in legno a un piano, da forni, da sale di riunione, da magazzini, adibiti particolarmente alla conservazione del pesce secco in transito. Questo sistema di costruzioni era ordinato in file parallele con l'asse lungo perpendicolare al mare e generalmente organizzato nel c.d. modello a doppio cortile, cioè un lungo passaggio affiancato da due file di case. Fino alla seconda metà del sec. 12° sia gli edifici sia i passaggi erano costruiti su palificazioni, mentre dopo il 1200 ca. si passò sempre più a case a travi su fondamenta orizzontali a banchina. I moli vennero invece costruiti per tutto il Medioevo, quasi senza eccezioni, con una struttura relativamente semplice su fondamenta di pali.Alcuni grandi incendi (1170-1171, 1198, 1248, 1332, 1413, 1476, 1702 e 1955), le cui tracce sono documentate dalla stratigrafia archeologica, distrussero Bryggen e hanno fornito le basi a una precisa cronologia per i risultati degli scavi.L'ubicazione di B., a metà strada fra i ricchi centri di pescatori della Norvegia settentrionale e i porti inglesi e tedeschi sul mare del Nord, ne fece naturalmente il punto nodale per il commercio della Norvegia con l'estero: l'esportazione di pesce secco e di prodotti ittici, verso l'Inghilterra e la Germania e, a partire dal 1250 ca., anche nelle regioni baltiche, fu il presupposto più importante per la floridezza della città. Altre merci di scambio - in questo caso di importazione - erano le stoffe e, in misura sempre maggiore, il grano, il malto e la farina, oltre alla birra e a diversi articoli di lusso. La ceramica costituisce naturalmente il documento più importante tra i ritrovamenti archeologici, riflettendo l'ampia rete di rapporti internazionali: essa giungeva a B. dai maggiori centri medievali dell'Europa occidentale, da Rakka in Siria, dal Mediterraneo occidentale, dalla Spagna e dal Portogallo, da Bordeaux e Rouen in Francia, dalle Ardenne in Belgio, da molte zone di produzione della regione renana tedesca e dei Paesi Bassi e inoltre da una vasta serie di officine inglesi.Già verso la fine del sec. 12° i mercanti stranieri arrivavano in città in gran numero, ma solo a partire dalla metà del sec. 13° iniziarono a fermarsi anche durante l'inverno; da allora si registrò una crescente presenza di commercianti stranieri, specialmente tedeschi, inglesi, scozzesi e olandesi. I tedeschi ottennero presto il controllo sull'esportazione di pesce dalla Norvegia settentrionale e verso la metà del sec. 14° questa attività commerciale fu organizzata attraverso il Tysk Kontor (ufficio commerciale tedesco); la colonia tedesca si concentrava lungo la sponda orientale del fiume Vaagen, dentro l'antico nucleo urbano di Bryggen.Nella sua forma attuale l'abitato di Bryggen fu costruito dopo il devastante incendio del 1702, ma le ricerche archeologiche hanno dimostrato che tanto gli edifici quanto le soluzioni topografiche rispecchiano i tratti essenziali del modello costruttivo medievale. Questo vale anche per i confini delle proprietà, che in sostanza sono identici alle divisioni della fine del 12° secolo.I risultati degli scavi avvenuti a Bryggen sono in corso di pubblicazione nella serie The Bryggen Papers, curata dall'Historisk mus. di B., e i relativi ritrovamenti sono esposti nel Bryggens Mus., appositamente costruito nel 1976 nello stesso luogo degli scavi.

Bibl.: O. Brattegard, Über die Organisation und die Urkunden des hansischen Kontors zu Bergen bis 1580 (Bergens historiske forenings skrifter, 38), Bergen 1932; B. Lorentzen, Gard og grunn i Bergen i middelalderen [Fattoria e territorio nella B. medievale] (Det Hanseatiske museums skrifter, 16), Bergen 1952; A. Herteig, Kongers havn og handels sete [Il porto reale e la sede commerciale], Oslo 1969; id., Bryggen, the Medieval Wharves of Bergen, Topography and History of Construction, Economic and Cultural Aspects, in id., Arhaeological Contributions to the Early History of Urban Communities in Norway, Oslo 1975; K. Helle, A. Nedkvitne, Sentrumsdannelser og byutvikling i norsk middellalder [Formazione dei centri urbani ed evoluzione delle città nel Medioevo norvegese], in Urbaniseringsprosessen i Norden [Il processo di urbanizzazione nel Nord], I, Oslo 1977, pp. 189-286; K. Helle, Bergen bys historie [La storia di B.], I, Bergen 1982.A. Herteig

Il tracciato viario di epoca medievale di B. si è conservato in modo particolare nel quartiere commerciale di Bryggen. L'antico asse viario principale (Stretet, od. Ovregaten) rappresenta ancora oggi un'importante arteria, lungo la quale è possibile individuare l'ubicazione delle varie compagnie di commercio della città secondo l'indicazione degli statuti del 1276.È pervenuto ca. un terzo dei monumenti della città medievale: restano le fondazioni di alcuni tra i più importanti monasteri, ma molte chiese, fra cui quella del Salvatore a Holmen, l'antica cattedrale, sono del tutto scomparse; è superstite però una parte del palazzo arcivescovile nel piano interrato della barocca Ny Kirken (chiesa nuova).Tra i monumenti superstiti o dei quali è possibile dare plausibili indicazioni sulla struttura medievale è da ricordare la Mariakirken, eretta intorno alla metà del sec. 12° come chiesa congregazionale appartenente alla nazione tedesca e dedicata alla Vergine; l'edificio, danneggiato da un incendio nel 1198, fu ripristinato e coperto da una volta in pietra. Nuovamente restaurato dopo l'incendio del 1248 e ampliato considerevolmente nella zona del coro, di epoca romanica, esso fu però purtroppo coinvolto nella maggior parte dei grandi incendi che nel Medioevo colpirono la città. La facciata occidentale a due torri e alcuni elementi della decorazione architettonica dell'interno riflettono la tradizione romanica anglonormanna: gli studi hanno però individuato anche una forte influenza lombardo-germanica, trasmessa dal cantiere della cattedrale di Lund (Svezia meridionale), ben percepibile in particolare nel motivo ad archetti ciechi che corre sotto il tetto lungo i fianchi e nei pilastri addossati rinvenuti sia internamente sia all'esterno. Nell'insieme la chiesa riflette fenomeni dovuti all'incrocio culturale che si verificò in questa regione periferica dell'Europa e che portò a espressioni stilistiche ibride, dotate tuttavia di un carattere ben definito. Testimonianza della ricostruzione del coro, avvenuta nel sec. 13°, è costituita dalla doppia finestra gotica inserita nella parete orientale; anche la forma dei capitelli, sorretti da sottili colonne, attesta, nella somiglianza con esempi del primo Gotico inglese, il rifacimento di tutta questa parte dell'edificio. La navata è relativamente corta, con pilastri quadrati su cui poggiano arcate romaniche, al di sopra delle quali si trovavano in origine aperture con ampie gallerie tripartite e un triforio provvisto di piccole finestre sotto il soffitto ligneo. La decorazione architettonica è semplice, i capitelli geometrici a conchiglia appartengono a una tipologia ben nota nel sec. 12°, le modanature dei pilastri e delle imposte recano motivi classici tipici del Romanico tedesco.La Domkirken, eretta come chiesa del convento dei Francescani di B. e dedicata al patrono della Norvegia, s. Olav, divenne cattedrale dopo la Riforma del 1537; i primi soprintendenti o vescovi luterani utilizzarono gli ambienti conventuali come loro residenza. La chiesa e il convento, eretti nella prima metà del sec. 13°, andarono distrutti nell'incendio del 1248; la chiesa fu ricostruita poco tempo dopo, ma un secondo incendio la colpì nel 1270; la nuova ricostruzione, grazie alle donazioni fatte al convento dal re Magnus VI Lagaböte (1263-1277), vide l'ampliamento dell'edificio, dove lo stesso re volle essere sepolto; i lavori della nuova chiesa e del monastero si conclusero intorno al 1300. La chiesa conserva la facciata con il portale improntato a cadenze di Gotico maturo su cui si sovrappone un'elaborata vetrata; su numerose pietre nella fascia inferiore della facciata sono ben leggibili vari segni lapidari. All'interno, l'edificio ha subìto radicali trasformazioni già a partire dal Medioevo. L'impianto originario era costituito da un edificio mononave, al quale nel corso del sec. 17° venne addossata sul fianco meridionale una navata laterale. L'imponente coro, con abside poligonale aperta da larghe vetrate, è un'importante testimonianza del focalizzarsi degli interessi nell'architettura mendicante su questa parte dell'edificio. La Korskirken (chiesa della Santa Croce), già a partire dalla fondazione avvenuta nel tardo sec. 12°, venne associata alla croce; interessata da vari incendi, vide progressivamente alterarsi la forma originale che prevedeva una navata unica di lunghezza quadrupla rispetto alla larghezza. Nel 1596 fu eretta una torre, mentre i transetti vennero aggiunti uno dopo l'altro nel corso del sec. 17° e dopo l'incendio del 1702 fu inserita la lanterna. Resti dell'edificio romanico, individuabili in murature coronate da arcatelle cieche, sono ancora visibili lungo il fianco meridionale.Il monastero di Nonneseter è una fondazione cistercense risalente al 1148; del complesso si è ben conservata solo la parte inferiore della torre. Una testimonianza dell'origine romanica del complesso è costituita anche dall'arco a tutto sesto del portale; un altro elemento superstite dei vari edifici monastici è costituito da una piccola cappella di forme gotiche.Il monastero Munkeliv è una fondazione benedettina del sec. 12°; la chiesa venne dedicata a s. Michele Arcangelo, il cui culto si localizzava in genere sulla cima dei monti o all'interno di grotte naturali: questo si collega bene con la posizione della chiesa su una cresta della collina che domina il porto; la cripta, di cui sono emersi numerosi resti durante gli scavi condotti nel secolo scorso, poté essere utilizzata come 'grotta artificiale' per questo tipo di culto.Il re Haakon Haakonsson (1217-1263) fece innalzare a B. mura turrite in pietra al cui interno fece ricavare due grandi sale destinate a feste, una delle quali è l'od. Haakonshallen (palazzo reale), nonché una cappella reale dedicata agli apostoli. Durante il regno di suo figlio, Magnus VI Lagaböte, venne aggiunta un'imponente torre, attualmente incorporata nella torre Rosenkrantz; nei pressi delle mura Magnus VI fece costruire un'altra ricchissima chiesa dedicata anch'essa agli apostoli, un edificio, espressione del Gotico maturo, raso al suolo nel corso del 16° secolo. Tra gli ambienti della torre medievale si sono conservati, al secondo piano, la cappella e, al terzo piano, la camera dei Re: in entrambi gli ambienti, coperti in origine da volte gotiche, si trovano pregevoli finestre ogivali con frammenti di scultura molto raffinata.Di grande interesse è la citata Haakonshallen, costruita in occasione dell'incoronazione e del matrimonio di Magnus, coregnante con il padre Haakon Haakonsson, avvenuti nel settembre del 1261; la facciata occidentale è frutto di un restauro basato su accurati disegni e misurazioni dei resti originali. L'architetto era probabilmente di origine inglese, anche se a quella data era già in ascesa una scuola norvegese di architetti gotici, sempre però dipendenti da modelli inglesi; tutti i dettagli decorativi riconducono infatti a questo tipo di influenze. La ricchissima e grande sala, che occupa tutto il piano superiore, è aperta e illuminata da grandi vetrate. L'edificio è stato però pesantemente restaurato, prima negli anni intorno al 1880, sotto la direzione dell'architetto Peter Blix, quando vennero ripristinati gli alti gâbles che erano stati smantellati a seguito dei numerosi incendi, quindi quando venne rinnovata larga parte della muratura e infine nuovamente dopo i danni della guerra del 1944.Il monastero cistercense di Lysekloster, nel distr. di Fana a S di B., fu fondato nel 1146 da monaci provenienti dall'abbazia di Fountains in Inghilterra e stanziatisi in questa regione perché il vescovo di B. vi possedeva dei terreni; gli edifici in pietra furono costruiti nel corso dei secc. 12° e 13° secondo la consueta tipologia delle abbazie cistercensi; la chiesa ha il coro a terminazione rettilinea. Nel chiostro, in base ai ritrovamenti, è stato possibile ricostruire una piccola parte delle arcate; gli archi e i capitelli mostrano i tipici motivi decorativi del periodo tardoromanico e vanno datati intorno al 1200.

Bibl.: A. Herteig, Kongers havn og handels sete [Il porto reale e la sede commerciale], Oslo 1969; G. Fischer, D. Fischer, Norske kongeborger [Castelli reali norvegesi], II, Oslo 1980; H.E. Lidén, E.M. Mageroy, Bergens kirker [Le chiese di B.], 3 voll., Oslo 1980-1990; K. Helle, Kongssete og Kjopstad. Fra opphavet til 1536 [Sede reale e città di commercio. Dalle origini al 1536], in Bergen bys historie [La storia di B.], I, Bergen 1982; P.J. Nordhagen, Guide and Hanbook to Bergen. Historical Monuments, Art and Architecture (in corso di stampa).P.J. Nordhagen

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