BERNARDO

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 9 (1967)

BERNARDO

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Priore di S. Lorenzo a Firenze almeno dal 1176 (il 28 novembre di quest'anno Alessandro III gli indirizzò una bolla con la quale assunse la sua chiesa sotto la protezione apostolica e le confermò tutti i possessi), B. successe nel 1182 a Giulio, nella cattedra vescovile di Firenze. Poco dopo, il 29 dic. 1182, Lucio III confermò, su richiesta di B., alla Chiesa fiorentina il posstsso della pieve di Marturi contesale dal vescovo di Siena.

La situazione della cattedra vescovile fiorentina, che negli ultimi tempi aveva perduto ogni giurisdizione temporale a vantaggio del Comune, indusse B. a cercare l'appoggio dell'imperatore Federico I Barbarossa. B. fu così tra coloro che lo accolsero al suo solenne ingresso in Firenze il 31 luglio 1185. In seguito figura come testimone in un diploma imperiale a favore del monastero femminile di Monticello presso Siena, emanato dal Barbarossa durante il suo soggiorno fiorentino.

Lo stesso atteggiamento filoimperiale è attestato anche nei confronti del giovane re Enrico, figlio dell'imperatore: B., infatti, è fra i testimoni di un diploma dei re (venuto anch'egli in Toscana) a favore del castello di Moriano (a sud di Lucca) del 26 sett. 1186, rilasciato a Prato. La mancanza di documenti non consente di precisare i vantaggi assicuratigli dal suo atteggiamento, seppure è vero che dovette sicuramente trarne dai provvedimenti imperiali che avevano seriamente limitato il Comune di Firenze nella sua libertà d'azione.

Il 2 febbr. 1188 B. si trovò tra i prelati che assistettero l'arcivescovo Gerardo di Ravenna nella solenne cerimonia della consegna della croce ai crociati fiorentini in procinto di partire per la Terrasanta. Il documento che registra questo avvenimento, steso in un momento successivo, dà B. come già defunto, il che lascia supporre che egli sia morto non molto tempo dopo questa data.

Durante il suo vescovato B. si era rivolto a Urbano III per sollecitare una decisione nelle questioni allora assai dibattute dei matrimoni con lebbrosi e con eretici. La risposta al quesito fu accolta più tardi tra le decretali di Gregorio IX.

Fonti e Bibl.: G. Lami, Sanctae ecclesiae Florent. monumenta, I-II, Florentiae 1758, pp. 617, 709, 753, 765, 773, 788, 825, 856, 1208; K. F. Stumpf-Brentano, Die Reichskanzler vornehmlich des X., XI., und XII. Jahrhunderts, Innsbruck 1865-81, III, n. 169, p. 231, n. 178, p. 244; P. F. Kehr, Italia pontificia, III, Berolini 19o8, pp. 11 s., 20; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, III, Venetiis 1718, coll. 101-103; L. Santoni, Raccolta di not. stor. riguardanti la chiesa dell'arcidiocesi di Firenze, Firenze 1847, p. 409; R. Davidsohn, Forschungen zur älteren Geschichte von Florenz, Berlin 1896, pp. 126 s., 185; P. B. Gams, Series episcoporum…, Leipzig 1931, p. 747; H. Kauffmann, Die ital. Politik Kaiser-Friedrichs I. nach dem Frieden von Konstanz, Greifswald 1933, p. 121; R. Davidsohn, Storia di Firenze, I, Firenze 1956, pp. 850, 852, 868, 1080.

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