BERRY

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)

BERRY

G. Devailly

Regione storica della Francia situata tra il Massiccio Centrale e la Sologne (dip. Cher, Indre e Allier).La regione fu originariamente abitata dalla tribù celtica dei Biturigi, dai quali deriva la sua denominazione. Numerose testimonianze architettoniche (teatro di Bourges, anfiteatri di Levroux) ed epigrafiche attestano la floridezza del B. in epoca romana. Nel Basso Impero la regione costituiva una parte dell'Aquitania Prima con capitale Avaricum (od. Bourges). Dopo le incursioni vandaliche la regione passò sotto il dominio dei Merovingi e successivamente ai discendenti di Carlo Magno, che mantennero la contea di Bourges fino al 928. Subito dopo il B. si smembrò: a N-E nacquero piccoli feudi che diventarono rapidamente vassalli dei conti d'Anjou o di Blois-Champagne (dip. Cher); la parte sudoccidentale restò unita nel principato di Déols (dip. Indre), vassallo dell'Aquitania, mentre quella sudorientale si separò definitivamente dal B. per formare, insieme ad altri territori limitrofi, la signoria di Bourbon (dip. Allier). La diocesi di Bourges, invece, conservò la propria unità e la città consolidò il suo ruolo di centro dell'autorità politica della regione. Nei secc. 10° e 11° la vita religiosa secolare subì un profondo declino, ma nei monasteri si diffuse la riforma di Cluny e alla fine del sec. 11° e durante il 12° gli arcivescovi di Bourges, al seguito di Riccardo II (1071-1097), ottennero che tutte le chiese parrocchiali della diocesi venissero cedute ai Benedettini, più raramente agli Agostiniani e quasi mai al clero secolare; la circostanza favorì la diffusione dell'arte romanica nella regione. Nel sec. 12°, in seguito a un rinnovato fervore spirituale, s'insediarono nella regione Fontevristi, Grandmontani e Cistercensi.Il B. entra politicamente nell'orbita capetingia nel 1101, quando Filippo I acquistò la viscontea di Bourges; dal 1152, con le nozze tra Eleonora d'Aquitania ed Enrico Plantageneto, il B. fu assorbito dalla corona d'Inghilterra, alla quale fu legato fino al 1200. Con il trattato di Goulet, stipulato in quell'anno, Filippo Augusto si fece cedere da Giovanni Senzaterra i diritti detenuti nel B. dai duchi d'Aquitania e dai conti d'Anjou. Nel corso del sec. 14°, con la guerra dei Cento anni, la regione divenne luogo di aspra contesa tra la Francia e l'Inghilterra e solo nel 1360, sotto il ducato di Jean, il B. visse momenti di relativa indipendenza politica e di splendido mecenatismo. Nel 1416 il B. tornò al delfino Carlo VII, il c.d. re di Bourges, che pose fine alla guerra; in seguito, con lo spostamento del primato politico nella valle della Loira e a Parigi, il B. cadde rapidamente in declino.

Arte

Dei vari edifici anteriori al periodo romanico si è conservata soltanto qualche testimonianza nelle sculture poste all'esterno del braccio settentrionale del transetto e probabilmente nel corridoio di accesso alla cripta della chiesa di Chabris. I disegni nei cartulari di Vierzon e di Notre-Damede-Salles a Bourges, che riproducono chiese della regione, indicano un'assoluta adesione del B. ai caratteri dell'architettura carolingia.Il B. è essenzialmente una regione di forte impronta romanica, caratterizzata dalla presenza di numerosi esempi di chiese di diversa tipologia. Elementi caratteristici di questa architettura sono: la strutturazione di alcune facciate con portale centrale inserito in strombi a tutto sesto scolpiti, fiancheggiato da falsi portali, anch'essi coronati da strombi e da cornici applicate sul muro di facciata; i c.d. passaggi berrichons, strette arcate poste ai due lati dell'arco trionfale che separano la navata dalla crociera del transetto e consentono il passaggio diretto dalla navata ai bracci del transetto stesso; i capitelli a collarino berrichon (un anello che divide in due zone il capitello), probabilmente derivati dalla bottega di Saint-Benoît-sur-Loire. È peraltro raro che tutti questi elementi siano presenti nello stesso edificio; inoltre il Romanico del B. riflette varie influenze di regioni come la Turenna, il Poitou, l'Alvernia e la Borgogna.Uno dei più antichi monumenti romanici del B. è la chiesa priorale di Saint-Benoît-du-Sault (prima metà del sec. 11°), con pianta basilicale a tre navate, originariamente coperte da tetto a capriate, separate da pilastri quadrati cui sono addossate colonne monolitiche.La maggior parte delle piccole chiese parrocchiali, peraltro di difficile datazione, era a navata unica, con copertura a capriate, che si prolungava in un coro di dimensiomi più ridotte e quasi sempre voltato, chiuso da una terminazione piatta (Brinay) o da un'abside semicircolare (Vicq), decorata all'esterno da un'arcatura. Le chiese con pianta più complessa corrispondono spesso a importanti priorati, a collegiate o a chiese abbaziali; alcune sono a una sola navata quasi sempre con copertura a capriate (Bommiers, Meusnes), più raramente con volta a botte (Les Aix d'Angillon), che precede un transetto costituito da un quadrato coperto da una cupola e da due bracci su cui si aprono alcune absidiole e un coro chiuso da un'abside semicircolare; talvolta tra le absidiole e il coro si collocano dei piccoli ambienti (Bommiers). Altre chiese adottano la pianta benedettina con absidi scalate (Château-meillant, La Celle-Bruère). Negli edifici più importanti la chiesa si conclude con un deambulatorio a cappelle radiali, come a Fontgombault, Selles-sur-Cher, Saint-Aignan; il coro dell'abbazia di Déols, oggi distrutta, si articolava in sette cappelle radiali. Un esempio isolato è rappresentato dalla chiesa di Neuvy-Saint-Sépulchre, caratterizzata dal coro formato da due gallerie circolari sovrapposte. Sono rare le cripte (Chabris, Reuilly, Léré), la cui presenza era spesso determinata dall'ubicazione dell'edificio su un pendio (Saint-Aignan, Gargilesse).La decorazione scultorea è limitata ai portali, alle arcate cieche e ai capitelli. Tranne che in alcuni edifici monumentali, relativamente tardi, che presentano un timpano scolpito o istoriato, negli altri casi questo elemento è decorato da semplici motivi a losanghe. Il timpano di Saint-Ursin a Bourges (sec. 11°) è scandito in tre registri a bassorilievo con un'iscrizione che ricorda il nome dello scultore Giraldus. A Déols è invece solo parzialmente conservata la figura di un Cristo in maestà (sec. 12°) che rivela influssi linguadocani. Le statue e i timpani istoriati dei portali settentrionali e meridionali della cattedrale di Bourges (fine del sec. 12°) sono ancora legati alla cultura romanica, evidente in particolare negli elementi decorativi. Oltre che nella cattedrale di Bourges, statue-colonne si trovano solo a Véraux.I capitelli decorati con motivi sia fitomorfi sia figurati rivelano in genere l'influenza delle botteghe di Saint-Benoît-sur-Loire. Elementi più tipici della decorazione scultorea del B. sono costituiti dai bassorilievi collocati sulle pareti esterne delle chiese di La Celle-Bruère (testata del transetto meridionale), di Châtillon-sur-Indre (facciata) e soprattutto dai due fregi che decorano l'esterno delle absidiole, del coro e delle absidi di Selles-sur-Cher; posti l'uno (con la Vita di s. Eusicio) sotto il piano della finestra e l'altro (con storie dell'Antico e del Nuovo Testamento) tra il cornicione e le finestre, i due fregi, continui, sono trattati in modo abbastanza rozzo, non privo però di pittoresca forza narrativa.Più rilevante è la diffusione romanica della decorazione pittorica nel B.; i cicli più importanti sono quelli di Vicq e Brinay, posti in modeste chiese rurali a ornamento dell'arco trionfale e del coro. Il ciclo di Vicq, della prima metà del sec. 12°, è caratterizzato da toni coloristici pacati e da un disegno abbastanza convenzionale che carica le figure di espressionismi esasperati. Nei dipinti di Brinay, della seconda metà del sec. 12°, la tavolozza è più ricca e il disegno più sensibile all'espressione degli stati d'animo. Caratteri analoghi sono ravvisabili negli affreschi della chiesa di Thevet-Saint-Julien. Nella cripta della chiesa di Saint-Laurent di Palluau-sur-Indre è conservata una Vergine in maestà di notevole qualità pittorica; sempre al sec. 12° è assegnabile l'affresco raffigurante la Croce circondata da medaglioni con martiri che decora la volta del coro di Chalivoy-Milon. Gli affreschi della cripta di Saint-Aignan (1200 ca.) e quelli dell'abside di Saint-Loup (fine del sec. 12°) mostrano già caratteri gotici.La tendenza all'austerità che caratterizza la vita dei nuovi ordini religiosi del sec. 12°, la cui diffusione fu determinante per l'affermazione dell'arte romanica nella regione, si riflette anche nelle chiese dei loro complessi. Le cappelle grand-montane di Fontblanche e di Grandmont presentano navata unica coperta da volta a botte spezzata; nulla è rimasto della chiesa dell'Ordine di Fontevrault a Orsan, coperta con un sistema di cupole.I Cistercensi hanno lasciato nel B. uno dei loro monumenti più importanti, l'abbazia di Noirlac. La chiesa è a tre navate scandite da pilastri quadrati, coperta da volte a crociera e con un transetto su cui si innestano quattro cappelle. I vari edifici del monastero mostrano le stesse tendenze riscontrabili anche nei resti di altre abbazie cistercensi del B., come per es. la sala capitolare d'Olivet.L'arte gotica è rappresentata nel B. soprattutto dalla cattedrale di Bourges; iniziata alla fine del sec. 12° ed eretta nella prima metà del 13° nello stile dell'Ile-de-France, essa costituì tuttavia un esempio isolato nella regione e la sua influenza è riscontrabile solo nella chiesa di Saint-Pierre-le-Guillard di Bourges e nella parrocchiale d'Aubigny-sur-Nère. Il Gotico dell'Anjou influenzò l'architettura della valle dello Cher a O di Vierzon (chiesa di Châteauvieux, coro di Mennetou-sur-Cher, abside di Saint-Loup), il territorio ai confini della Turenna (Azay-le-Ferron) e la valle della Creuse (chiesa di Gargilesse). Uno dei monumenti gotici più interessanti della regione è la collegiata di Levroux, con facciata scandita da due torri, navata esapartita, coro e abside meno alti della navata e con le nervature della volta dell'abside innestate al di sopra di statue.Tra gli esempi di pittura gotica va ricordata la decorazione della conca absidale della chiesa di Vernais, dove è conservata un'Incoronazione della Vergine con angeli musicanti, che costituisce uno dei maggiori esempi di pittura murale francese della fine del 13° secolo.Nei secc. 13° e 14°, lo stile flamboyant si manifestò soprattutto in antiche collegiate castrensi divenute chiese parrocchiali (Palluau, Mézières-en-Brenne). Unico monumento importante di questo periodo è l'incompiuta collegiata di Saint-Satur, dove solo il coro conserva l'aspetto originario.I più antichi castelli del B. erano costituiti da mottes coronate da palizzate e torri in legno; un castello di questo tipo, quello di Graçay, è ancora documentato verso la metà del 12° secolo. I primi donjons quadrati apparvero tra la fine del sec. 11° e gli inizi del 12°; quelli della Chapelle d'Angillon, di Vèvre e di Charost erano semplici massicci rettangolari, da m. 10 a m. 20 di larghezza, alti m. 20 ca. e con i muri spessi da m. 3 a m. 5. Il torrione (molto restaurato) di Romefort, affiancato da quattro torri angolari, e quello di Château-Guillaume, con contrafforti piatti, costituiscono degli esempi isolati ai margini della regione, ai confini con il Poitou.Alla fine del sec. 13°, sotto l'influenza reale, comparvero donjons a impianto circolare (Châtillon-sur-Indre), talvolta muniti di uno sperone (Tour Blanche di Issoudun); il più importante è la Grosse Tour di Bourges, dovuta a Filippo Augusto, già scomparsa nel 17° secolo. Queste strutture non erano più concepite come elementi isolati, ma erano inserite nel sistema di un complesso difensivo. Il torrione di Châtillon, rivestito da una cortina, è inserito in due sistemi di fortificazione che formano l'uno il castello e l'altro la cinta muraria della città. A Mennetou-sur-Cher le mura sono rafforzate da torri cilindriche e sono aperte da tre porte ad arco spezzato collocate entro massicci rettangolari; porte analoghe sono a Lury-sur-Arnon e a Cluis. La vasta cinta del castello di Brosse, dominata da un torrione, era costruita in modo analogo pur non includendo nessun abitato.Nel sec. 14° le architetture divennero più complesse; le porte delle città di Déols, di Levroux e di Dun-sur-Auron furono inserite in un massiccio quadrato, con possenti torri circolari. Nelle campagne comparvero due tipi di castelli molto differenti tra loro: l'uno è caratterizzato da alti torrioni rettangolari con numerosi piani pavimentati, tagliati da un muro divisorio per tutta la loro altezza e rafforzati da contrafforti piatti o più spesso da quattro torrette angolari (Sarzay, Chazelet); il secondo tipo presenta cinte murarie poligonali affiancate da torri cilindriche senza un vero e proprio donjon, mentre edifici d'abitazione più eleganti fiancheggiano all'interno i bastioni (Ainay-le-Vieil, Bannegon, Culan).Alla fine del sec. 14° e agli inizi del 15° le fastose costruzioni di Jean de B., pur conservando un aspetto militare, arricchirono i piani superiori di finestre eleganti e lussuosi camini (Bourges, Mehun-sur-Yèvre). Questi caratteri, tuttavia, non determinarono la nascita di una nuova architettura civile. Si possono ricordare alcune case con bifore sormontate da archi a sesto acuto (Mennetou-sur-Cher, Villefranche-sur-Cher) e soprattutto una notevole quantità di costruzioni caratterizzate da un primo piano in pietra e da quelli superiori in aggetto con travi di legno, probabilmente di un periodo successivo. Soltanto nel corso del sec. 15° apparvero edifici come il grandioso palazzo di Jacques Coeur a Bourges (1443-1451), che rappresenta uno dei capolavori dell'architettura gotica civile europea.

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