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Titolo generico di opere didattiche medievali, in cui la descrizione delle ‘nature’ e ‘proprietà’ degli animali è utilizzata per ritrovare insegnamenti di ordine religioso e morale. I b. rientrano nella concezione, tipicamente medievale, della natura come ‘simbolo’ di verità più profonde, insegnate da Dio attraverso gli esseri che ha creato. Il materiale per l’interpretazione allegorica e morale degli animali era attinto sia a fonti profane (Plinio) sia all’esegesi patristica e soprattutto a Isidoro di Siviglia. Il più antico b. può considerarsi il De naturis animalium di Pier Damiani. Molti i b. in lingue volgari: il più antico è quello di Philippe de Thaon (sec. 12°). Quanto ai b. italiani, un B. toscano, risalente al 13° sec., è stato tramandato in manoscritti del 14° sec. e del 15°. I b. forniscono alla lirica provenzale e italiana similitudini e motivi, offrendo anche al patrimonio culturale comune nozioni, vere e favolose, divenute spesso proverbiali.

Notevole importanza nella storia della miniatura hanno i b. illustrati, che trovano notevole espressione in alcuni esempi prodotti in area anglosassone tra 12° e 13° sec., momento della loro massima popolarità. La loro influenza fu fondamentale per la produzione artistica, quali repertori di soggetti dai quali trassero ispirazione la pittura e la scultura soprattutto del periodo romanico e gotico. Non trascurabile va considerata la successiva presenza di b. illustrati in testi a stampa.

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