CROSBY, Bing

Enciclopedia del Cinema (2003)

Crosby, Bing (propr. Harry Lillis)

Gianni Borgna

Cantante e attore cinematografico statunitense, nato a Tacoma (Washington) il 3 maggio 1903 e morto a Madrid il 14 ottobre 1977. Fu tra i primi popular singers a trasferire il successo di cantante sullo schermo cinematografico, prestando la sua voce suadente ‒ tra il baritono naturale e il tenore di grazia ‒ e il suo talento di interprete ad alcuni tra i più celebri e amati musical degli anni Trenta e Quaranta; in essi, come nelle commedie degli anni successivi, s'impose grazie anche al suo volto comune ma gradevole e alla sua bonaria ironia.

Figlio del contabile di una fabbrica di birra di Tacoma, studiò legge alla Gonzaga University di Spokane (Washington), ma dopo appena due anni la abbandonò per esibirsi come cantante e batterista in una band locale. Nel 1925, dopo una tournée con il pianista A. Rinker, si trasferì a Los Angeles e poi a New York, dove si affermò a cavallo degli anni Trenta come cantante di nightclub e radiofonico. Dopo iniziali contatti con il jazz si convertì ben presto al genere melodico, raggiungendo una larga popolarità: il suo stile rilassato rappresentò infatti sotto molti aspetti la proposta giusta per un'America che voleva uscire dalla Grande depressione. Debuttò sullo schermo in The king of jazz (1930; Il re del jazz) di John M. Anderson, con l'accompagnamento dell'orchestra di Paul Whiteman. Per tutto il decennio successivo prese parte a diversi musical di qualità, come Going Hollywood (1933; Verso Hollywood) di Raoul Walsh, Mississippi (1935) di Edward Sutherland, Pennies from heaven (1936; Denaro dal cielo) di Norman Z. McLeod. Fu tuttavia solo a partire dal 1940 che trovò definitivamente la sua strada, grazie alla duratura collaborazione con Dorothy Lamour e Bob Hope nella serie Road to: film comico-avventurosi di ambientazione esotica, con battute, battutacce (spesso improvvisate dai due protagonisti maschili) e canzoni alla moda. Il primo fu Road to Singapore (1940; La danzatrice di Singapore) di Victor Schertzinger, in cui C. e Hope si ripromettono di dimenticare il gentil sesso e partono alla volta di Singapore, dove però s'imbattono in Dorothy Lamour. Le avventure del trio sarebbero poi continuate a Zanzibar (1941; Avventura a Zanzibar), in Marocco (1942; Avventura al Marocco), a Rio (1947; Avventura in Brasile), Bali (1952; La principessa di Bali), e addirittura nel paese di Utopia (1945; I cercatori d'oro), mentre la serie si sarebbe chiusa a Hong Kong (1962; Astronauti per forza): film diretti rispettivamente da Schertzinger, David Butler, McLeod, Hal Walker, di nuovo Walker, e infine Norman Panama. A causa della sua maniera fin troppo naturale di cantare e di recitare, C. rendeva di più se gli veniva affiancato un partner pirotecnico: è quel che avviene in due musical degli anni Quaranta con le musiche di Irving Berlin e la partecipazione di Fred Astaire: Holiday inn (1942; La taverna dell'allegria) di Mark Sandrich e Blue skies (1946; Cieli azzurri) di Stuart Heisler. Nel primo C. è un cantante compositore che assieme a un ballerino (Fred Astaire) organizza in una villa di campagna una serie di spettacoli di varietà. Il film si basa essenzialmente sui motivi sentimentali ma orecchiabili di Berlin, e in particolare White Christmas, premiata nel 1943 con l'Oscar, che diventerà uno dei più clamorosi successi commerciali nella storia della popular music, e per C. una vera e propria sigla. Blue skies ricalca da vicino il modello precedente; in una scena celebre, l'attore balla e canta con Fred Astaire sulle note di A couple of song and dance men, cercando di evitare i passi più difficili e sottolineando con ironia la propria scarsa abilità di ballerino. Ma la massima popolarità C. la raggiunse indubbiamente nel 1944 con Going my way (La mia via) di Leo McCarey, interpretando padre O'Malley, un giovane e disinvolto sacerdote che con il suo talento organizzativo salva una parrocchia newyorkese dal tracollo economico. Per la prima volta in un ruolo non prevalentemente musicale, contribuì in modo decisivo al successo di un film pieno di buoni sentimenti, in sintonia con lo spirito degli Stati Uniti negli ultimi anni di guerra. Il trionfo fu sancito da una pioggia di Oscar: miglior film, regia, attore protagonista, non protagonista, sceneggiatura e canzone. Tanto da imporne un seguito a furor di popolo, The bells of St. Mary's (1945; Le campane di Santa Maria), sempre di McCarey, in cui C., che ricevette una nomination all'Oscar, faceva coppia con Ingrid Bergman (nella parte di una suora). Nel 1950 fu poi protagonista di Riding high (1950; La gioia della vita) di Frank Capra. Nel 1954 White Christmas divenne anche un film (Bianco Natale), diretto da Michael Curtiz, con motivi di Berlin e numeri di C., Rosemary Clooney e Danny Kaye. L'anno successivo C. meritò un'altra nomination per la sua drammatica interpretazione di un attore-cantante alcolizzato in The country girl (1954; La ragazza di campagna) di George Seaton, con Grace Kelly. Un altro successo fu High society (1956; Alta società), commedia sofisticata di Charles Walters e remake del famoso The Philadelphia Story (1940) di George Cukor, dove l'attore, di nuovo al fianco di Grace Kelly, recitò nella parte che era stata di Cary Grant ed ebbe modo di duettare con Frank Sinatra e Louis Armstrong, allora all'apice del successo. In seguito la sua stella cominciò pian piano a offuscarsi, anche se vale la pena ricordare una sua breve apparizione autoironica in Let's make love (1960; Facciamo l'amore) di Cukor, nel quale, per conquistare una ballerina (Marilyn Monroe), un miliardario (Yves Montand) si spaccia per attore e, per imparare l'arte, si fa dare lezioni di canto da C., oltre che di comicità da Milton Berle e di danza da Gene Kelly.

Bibliografia

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