BOLOGNINI, Giovan Battista, il Vecchio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 11 (1969)

BOLOGNINI, Giovan Battista, il Vecchio

Silla Zamboni

Figlio di Giuseppe e di una Domenica, nacque a Bologna il 28 ag. 1612 (Crespi) o 1611 (Zanotti). Le prime notizie sul pittore le ricaviamo dal Masini e dal Malvasia che lo ricorda - accanto al Gessi, al Cantarini, al Cittadini - come uno dei migliori seguaci di Guido Reni ("...bravo suo allievo..."; "...uno de' più copiosi allievi di sì gran maestro..."), aggiungendo che in molti casi il B. si impegnò ad incidere all'acquaforte i capolavori di Guido, come la Strage degli Innocenti e l'Arianna (c. 1640). Quest'ultima incisione fu dedicata dal B. al duca Carlo di Mantova; altre dediche ci permettono di sapere che il B. era in rapporti di lavoro con il duca di Guastalla, con il marchese Angelelli, con il padre inquisitore di Bologna. Le fonti insistono sulla feconda attività di copista delle opere di Guido esercitata dal B., che tuttavia intrecciò allo studio delle cose del Reni quello degli affreschi carracceschi del chiostro di San Michele in Bosco. Dell'ingente numero di sue opere ricordate dalle fonti, molte sono tuttora esistenti in Bologna: tra queste fanno spicco il S. Ubaldo e il S.Bernardo da Mantova in S. Giovanni in Monte, La Crocifissionee Santi in S. Maria dei Servi, la Vergine e i SS. Carlo e Ambrogio in S. Carlo e, soprattutto, il S. Paolo davanti a Cesare nel coro della chiesa di S. Paolo. L'opera più antica potrebbe essere il S.Ubaldo, forse dipinto poco oltre il 1640 (Riccomini), dopo un periodo di schietta osservanza reniana.

Il B. sembra, infatti, procedere dal purismo classicista del Reni per puntare verso una dimensione più accostante e mossa, non senza rapporto con i modi del Cantarini e del Torri. Le opere più tarde mostrano appunto una temperatura vivamente barocca come il San Paolo e la Crocifissione dei servi: in quest'ultima opera, dipinta per la famiglia Bargellini, il Malvasia rileva il rapporto con un'incisione di Van Dyck. Nella Galleria Davia Bargellini è conservato un Baccanale, anch'esso da ritenere opera tarda. Nella chiesa di S. Domenico a Ferrara sono conservate ancora oggi due pale già registrate dal Barotti; nei depositi della pinacoteca di Rimini è una tela con i Santi Gaetano da Thienee Andrea Avellino, proveniente dalla chiesa dei teatini (Rimini, Bibl. Civica Gambalunga: I. R. Savonarola, Brevissima cronaca della chiesa e casa di S. Giorgiol'Antico detta dippoidi S. Antonio diPadova,da' Padri chiericiRegolari detti Teatini posseduta... [1742], ms., all'anno 1649). Dallo Zanotti apprendiamo che il B. negli ultimi anni della sua vita diresse (accanto al Malvasia, a E. Taruffì e a L. Pasinelli) l'Accademia degli Ottenebrati, fondata verso il 1686 dal conte Francesco de' Ghisilieri. Il Malvasia attinse molte notizie sui pittori bolognesi proprio dal B. (come si ricava dal Malvasia stesso e da M. A. Gualandi, Memorie originali ital., IV, Bologna 1843, p. 141).

II B. morì a Bologna il 2 nov. 1688.

Tra i suoi numerosi allievi bisogna ricordare il fratello minore Angelo, nato nel 1625 e morto - come Giovan Battista - nel 1688; e il nipote Giacomo, figlio del fratello Francesco. Di Angelo, l'Oretti (Notizie de' professori del disegno, ms. B. 130 della Bibl. Com. dell'Archiginnasio a Bologna, VIII, c. 253) ricorda alcune opere in chiese di Bologna e un'acquaforte firmata che aveva per soggetto l'ImmacolataConcezione.

Fonti e Bibl.: A. P. Masini, Bologna perlustrata, Bologna 1666, I, pp. 123, 169, 305, 528, 569 s., 626; C. C. Malvasia, Felsina pittrice [1678], Bologna 1841, I, pp. 95, 351 s., 357; II, pp. 18, 43, 377; Id., Vite di pittori bolognesi(appunti inediti), a cura di A. Arfelli, Bologna 1961, pp. 96 e n. 33, 126; Bologna, Bibl. Com. dell'Archiginnasio, ms. B. 36: Id., Scritti originali spettanti allaFelsina pittrice, c. 62; [Id.], Le pitture di Bologna che... rendono ilPasseggiere disingannato…, Bologna 1686, pp. 198, 275; G. P. Zanotti, Storia dell'Acc. Clementina, Bologna 1739, II, p. 27; C. F. Marcheselli, Pitture delle chiese di Rimino, Rimini 1754, p. 38; L. Crespi, Felsina pittrice, III, Roma 1769, pp. 77-81; C. Barotti, Pitture e sculture... di Ferrara, Ferrara 1770, p. 63; P. Zani, Enciclopedia metodica... delle Belle Arti, 1, 4, Parma 1820, p. 153; S. Ticozzi, Dizionario degli architetti,scultori,pittori..., I, Milano 1830, p. 186; G. Campori, Gli artisti italiani e stranieri negli Stati estensi, Modena 1855, p. 82; G. Bosi, Manuale pittorico felsineo, Bologna 1859, p. 13; A. Guadagnini, La R.Pinacoteca di Bologna, Bologna 1899, pp. 130, 183; C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, Bologna 1930, pp. 50, 51, 67, 142, 166, 208 s., 260; G. C. Cavalli, in Mostra di Guido Reni (catal.), Bologna 1954, p. 11 s; E. Riccomini, I pittori del coro di S. Paoloin Bologna, in Arte antica e moderna, 1962, n. 20, pp. 448-55; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 252.

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