Bolometro

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Strumento ideato da S.P. Langley (1881) per misurare l’intensità energetica di radiazioni elettromagnetiche, schematicamente costituito da una laminetta metallica annerita che, assorbendo le radiazioni, si riscalda: la variazione di temperatura da cui, per taratura, si risale all’intensità delle radiazioni, viene valutata misurando la variazione della resistenza elettrica della lamina. Sensibilità molto alte si ottengono con laminette di materiali superconduttori operando in prossimità della temperatura critica di superconduzione ( b. a superconduzione); in qualche caso, sempre allo scopo di ottenere alte sensibilità, si ricorre a una minuscola termopila, fissata sulla laminetta ricevitrice, seguita da un amplificatore elettronico. I b. sono particolarmente usati per effettuare misurazioni di energia o di potenza nel campo dell’infrarosso e nel campo delle microonde; in geofisica, sono usati come attinometri, cioè per misurare l’intensità della radiazione solare; in astrofisica, applicati a un telescopio, i b. sono usati per valutare l’intensità totale delle radiazioni stellari e per definire le cosiddette grandezze stellari bolometriche.

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