ADIMARI, Bonaccorso

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ADIMARI, Bonaccorso

Arnaldo D'Addario

Figlio di Bellincione di Forese fu, dal 1246, per più di trent'anni capitano di parte guelfa, e, pertanto, costantemente al centro della vita politica fiorentina nella seconda metà del sec. XIII. La prima notizia sull'A. è del 1240, quando compare in un processo contro la contessa Beatrice, vedova del conte Marcovaldo. Nel 1248 è cacciato da Firenze dai ghibellini, ma vi ritorna poco dopo. Più tardi (1262) viene inviato insieme con Simone Donati presso Corradino di Svevia per incitarlo a venire in Italia contro Manfredi. Podestà di Reggio nel 1266, torna a Firenze dopo la morte di Manfredi ed è ricordato fra coloro che cercarono di facilitare la pace tra le fazioni (1266), facendo sposare il figlio Forese con Iacopa di Guido Novello, mentre il fratello Bindo sposava Selvaggia degli Ubaldini. Appare, con altri ottimati di parte guelfa, nel testamento del conte Alessandro degli Alberti (1274), che lasciava ai guelfi alcuni castelli intorno a Firenze. Partecipa alle trattative di pacificazione intraprese dal cardinale Latino (1280) e fa condannare alcuni cittadini perché si adoperavano ai danni della Chiesa in Romagna (1281). Spesso citato tra i partecipanti a vari consigli del Comune, era stato podestà di Volterra nel dicembre 1257, quando il vescovo di quella diocesi, Rainero Ubertini, l'autorizzò ad essere giudice tra sé e i Volterrani. Aveva fatto parte nel 1270 di una ambasceria presso Carlo di Angiò, nel momento in cui il re stipulava l'accordo con il signore di Tunisi.

Morì nel 1294.

Fonti e Bibl.: Documenti dell'antica costituzione del Comune di Firenze, a cura di P. Santini, Firenze 1895, p. 277; G. Villani, Cronica, Trieste 1857, p. 118; D. Compagni, Cronica, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., IX, 2, 1, a cura di I. Del Lungo, p. 13; L. Bruni, Historiae Florentini populi,  ibid., 2 ediz., XIX, 3, a cura di E. Santini, p. 43; A. Adimari, La Clio..., Firenze 1639, 1,. 41; Id., Memorie appartenenti alla famiglia degli Adimari, in Delizie degli Eruditi toscani, XI, Firenze 1778, p. 236; G. Capponi, Storia della Repubblica di Firenze, I, Firenze 1875, p. 54; I. Del Lungo, Dino Compagni e la sua Cronaca, Firenze 1879, I, pp. 40, 50, 52; II, p. 19; A. Gaudenzi, Sulla cronologia delle opere dei dettatori bolognesi..., in Bullett. d. Ist. stor. ital. per M. E., XIV (1895), p. 170; R. Davidsohn, Geschichte von Florenz, II, 1, Berlin 1908, pp. 318, 335, 602; II, 2, ibid. 1908, pp. 107, 141-142, 205, 560; IV, 1, ibid. 1922, p. 142; Id., Forschungen..., III, Berlin 1901, p. 24; IV, ibid. 1908, pp. 26, 34, 60-63, 244, 561; G. Volpe, Volterra. Storia di vescovi signori, di istituzioni comunali..., Firenze 1923, p. 146.

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