ASIOLI, Bonifacio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)

ASIOLI, Bonifacio

Riccardo Nielsen

Nacque a Correggio il 30 ag. 1769 e fu il più illustre rappresentante di una famosa famiglia di artisti. Fin dai sette anni cantava accompagnandosi con un piccolo organo. Studiò il cembalo con un maestro del luogo, certo Lanfranchi, ma, insoddisfatto delle sue lezioni, l'A. si dedicò per suo conto allo studio delle migliori opere degli antichi classici e dei trattati di G. Tartini e G. M. Bononcini. Ad otto presentò con successo le sue prime composizioni sacre e pezzi vocali da camera. Per le sue straordinarie attitudini alla musica, la Comunità di Correggio decise nel 1780 di fargli compiere un regolare corso di studi inviandolo a Parma presso Angelo Morigi, violinista e direttore dell'orchestra di corte e buon contrappuntista. Nel 1782 l'A. si recò, a scopo di istruzione, a Bologna, dove conobbe padre G. B. Martini, dal quale fu stimato; passò poi a Venezia, ottenendovi notevoli successi. Rientrato a Correggio, nel 1784, fu nominato maestro di cembalo, flauto e violoncello al Civico Collegio e, successivamente, insegnante al locale monastero delle monache del Corpus Domini. Nell'ottobre 1785, in occasione dell'annuale fiera d'autunno, fece rappresentare con esito felice sul teatro della sua città l'opera buffa La Volubile. In tale occasione presentò anche un intermezzo, Il Ratto di Proserpina. Nel 1786 fu nominato maestro di cappella a Correggio e, nell'anno successivo, passò a Torino al servizio della famiglia del ministro plenipotenziario dell'imperatore d'Austria, marchese Gherardini, con la quale, nel 1796, si trasferì a Venezia. Durante il periodo torinese l'A. compose ben undici cantate, due sinfonie, venti duettini, dodici canzonette e una serenata per due violini, due viole, due flauti, fagotto e violoncello. Nel 1799 passò a Milano. Il brillante esito che il suo Cinna aveva avuto al teatro della Scala nel carnevale del 1783, gli facilitò l'ingresso nella società milanese che lo colmò di onori tanto che, alla costituzione del vicereame d'Italia, egli fu chiamato a ricoprire la carica di direttore della camera e della cappella di corte. Ebbe in questo periodo tra i suoi allievi il figlio di Mozart, Carlo, raccomandatogli da Haydn. Nel 1807 uscì il decreto di istituzione del conservatorio di musica e il 28 giugno 1808 l'A. fu nominato primo maestro di composizione e censore degli studi (direttore) al posto di C. S. Mayr, che non aveva voluto accettare tale incarico. L'A. diede grande impulso all'attività dell'Istituto, prodigandosi nell'insegnamento per il quale scrisse vari trattati (fra cui I principi elementari di musica, Milano 1809), che ebbero larga diffusione e furono tradotti in molte lingue, fondando una biblioteca ricca di opere pregevoli e curando l'esecuzione di musiche di particolare interesse. Nel 1810 si recò a Parigi chiamatovi per fornire consigli didattici. Di ritorno a Milano, rimase a capo del conservatorio fino al 1814, anno in cui, per le vicende politiche, fu indotto a ritirarsi a Correggio, che più non abbandonò, nonostante molte sollecitazioni ed offerte di incarichi. Nel 1815 istituì nella sua città, con il fratello Giovanni, una scuola di musica. Morì il 18 maggio 1832.

Teorico insigne, l'A. fu autore di molte opere didattiche rimaste a lungo in uso nelle scuole musicali. Come compositore, riuscì a dare il meglio di sé nel genere religioso, tanto da essere portato ad esempio da A. Amadei nel suo saggio Intorno allo stile della moderna musica da chiesa (Bologna 1841). Nel genere teatrale, pur non mancando qualità alla sua produzione, l'A. rimase fra quello stuolo di compositori melodrammatici le cui opere, oggi dimenticate per il poco interesse che presentano, ebbero tuttavia successo nell'epoca a cavaliere dei due secoli e fino a poco dopo il 1550. Fu autore di molte messe, di motetti, di un Magnificat a tre voci, di un Te Deum, di un Tantum ergo ed altre composizioni sacre. Numerose sono le sue opere strumentali, fra cui una Sinfonia Pastorale, alcune sonate per pianoforte e sonatine per pianoforte a quattro mani, pezzi ed esercizi per vari istrumenti. Il Grove cita una moderna ediz. di una di queste Sonate per pianoforte, edita nel 1927da Maria Maffioletti. Nel genere vocale occupano un posto importante le Ariette ed i Duetti per contralto e tenore, soprano e tenore, oltre ai Notturni a cinque voci, all'Ode alla luna, al sonetto La campana di morte, alla cantata Piramo e Tisbe, alla Scena lirica tratta dal Saul che riscosse l'ammirazione di V. Alfieri, a La festa d'Alessandro per tenore con cori, e all'oratorio Giacobbe in Galaad. Per il teatro, oltre alle già citate due opere scrisse: La contadina vivace (Parma 1785); La gabbia de' pazzi, intermezzo (Venezia 1785); Le nozze in villa (Correggio, estate 1786); La discordia teatrale (Milano 1786, Parma 1787); Pigmalione, azione teatrale (Torino 1789 o 1793); Gustavo al Malavar (Torino, teatro delle Arti, carnevale 1802); i cori per La clemenza di Tito ed il quinto atto del ballo pantomimico Galzenna. Le sue opere teoriche sono: Il trattato d'armonia (Milano 1513); Dialoghi sul trattato d'armonia (Milano 1814); Osservazioni sul temperamento proprio degli istromenti stabili (Milano 1816); L'Allievo al clavicembalo (Milano 1919); Il maestro di composizione ossia seguito del trattato di armonia, libri tre (opera postuma, Milano 1832); Corso di modulazioni classificate; Primi elementi per il canto (1809); Disinganno sulle osservazioni fatte sul temperamento proprio degli istromenti stabili; Elementi per contrabbasso (1823), opere quasi tutte pubblicate dall'editore Ricordi.

Bibl.: A. Coli, Vita di P. A. da Correggio, Milano 1834; G. Saccozzi, Di Bonifazio, Luigi e Giovanni A., Reggio Emilia 1835; L. F. Valdrighi, Alcune ristrette biografie di musicisti modenesi e dell'antico dominio estense specie degli ultimi tempi, Modena 1886, p. 10; G. Melzi, Cenni storici sul Conservatorio di Milano, 1890, p. 18; R. Finzi, Asioliana, Correggio 1930; G. Roncaglia, B.A., in Atti e Mem. d. Deput. d. storia patria per le antiche province modenesi, s. 8, IX (1956), pp. 202-213; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 61; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 217-220 (con elenco completo delle opere); C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, I, pp. 77-78; G. Grove's Dict. of Music and Musicians, I, London 1954, pp. 241-242.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE