BORNU

Enciclopedia Italiana (1930)

BORNU (A. T., 109-110-111)

A. Ber.
*

Regno del Sūdān centrale, limitato ad E. dallo Sciari e dal Lago Ciad, a N. dal Sahara, a O. dal Sokoto e a S. dal Muri e dall'Adamaua. Ha una superficie di circa 150.000 kmq., ed è una regione poco accidentata, che scende con dolce pendio verso il Ciad. Il fiume principale è il Komaduga-Yobe che nasce a SE. di Kano, si dirige da SO. a NE., e va a gettarsi nel Ciad a 80 km. a N. di Kuka; quasi secco nella stagione asciutta, esso contiene acque relativamente copiose nella stagione delle piogge. Tale stagione è tuttavia piuttosto breve, poiché dura tre mesi circa, dal 15 giugno al 15 settembre; Kuka non riceve che 350 mm. di pioggia all'anno, mentre Fort Lamy ne riceve 730. Il periodo più caldo è sul finire della stagione asciutta: in aprile, a Kuka la media è di 33° e si hanno spesso temperature di 45°. I distretti costeggianti il Ciad e lo Sciari vengono talvolta inondati, allorché s'innalza il livello del lago e del fiume. La vegetazione nell'insieme è subdesertica, con macchie di mimose, di tamarindi e di palme (soprattutto Hyphaena thebaica o palma d'Egitto). Più a S., compaiono il baobab e il karite o albero del lhurro (v.). La fauna selvatica è numerosissima: vi sono molte specie d'antilopi, struzzi, giraffe ed elefanti, e sono tutt'altro che rari i leoni, le iene e gli sciacalli; gli uccelli acquatici poi, vivono in grandi stormi sulle rive del Ciad.

La popolazione del Bornu è assai mista: essa può calcolarsi a poco meno di 5 milioni (compres0 il Kanem). I Kanuri, che vi predominano, pare siano meticci da Negri e da Berberi, originarî del Kanem: essi hanno cacciato o assorbito popolazioni anteriori più nettamente nigrizie, come i Mandara, i Musgu, ecc., che però abitano ancora qualche regione. I Kanuri si distinguono nettamente dai Negri puri non solo per le caratteristiche fisiche, ma per qualità morali, attitudine al lavoro, costumi. A N. del Ciad, l'incrocio coi Teda ha dato i Kanembu. Gli Shwa, Arabi incrociati con Niguki, venuti dal Sahara orientale circa tre secoli or sono, vivono in gran numero (forse 150.000-200.000) nella regione di Kuka, dove risiedono anche Fezzanesi e Tripolitani. Nel Bornu vi sono anche Berberi (Tuareg), Fulbe penetrati nel paese con l'invasione del secolo scorso, e Haussa.

La lingua più diffusa è il kanuri, del gruppo sudanese; ma più che dieci altre lingue di tipo sudanese sono parlate nel Bornu; gli Arabi usano un dialetto arabo-beduino. La religione dominante è la islamica, penetrata dal N. nell'adiacente Kanem ed ivi già fiorente nel sec. XI, e presto propagatasi nel Bornu, che poi nel sec. XV divenne il centro politico della regione.

La capitale è Kuka ("baobab" in lingua kanuri; ingl. Kukawa), fondata da Mohammed Kānem nel 1818. Ebbe forse fino a 100.000 abitanti, ed ora va risorgendo, dopo la distruzione di Ralech.

Nel Bornu si coltivano il miglio, il sorgo, il granturco, il frumento, il cotone, l'indaco e le orachidi; vi si fa pure con successo l'allevamento dei bovini e dei cavalli, e specialmente questi ultimi sono assai ricercati nel Sūdān centrale. Le città principali sono: Kuka, Karnak e Dikoa. Kuka, ora in decadenza, è stata sostituita, quale centro commerciale, da Mongono, che è il grande deposito delle stoffe di cotone di Manchester. Le relazioni commerciali del Bornu col Fezzān e con la Tripolitania, un tempo piuttosto attive, sono divenute meno importanti, dopo l'apertura della linea Lagos-Kano, che deve essere prolungata fino al Ciad.

La dinastia che ha regnato nel Bornu fino alla metà del secolo scorso dalle origini del regno, venuta dal Kanem, è quella dei Sayfidi che la leggenda riattacca al famoso eroe himiarita Sayf ibn Dhī Yazan (v. yemen); ebbe notevole forza militare e rapporti con gli stati musulmani africani, toccò il massimo fiore nel sec. XVI, specialmente sotto i sovrani ‛Alī Dūnaman e Idrīs Alaoma, e raggiunse, secondo A. Barth, i 5 milioni di abitanti. Il regno poi decadde e nel principio del 1800 fu invaso dai Fulbe; il sultano Dūnama ibn Aḥmed sarebbe stato battuto, senza l'aiuto del capo Moḥammed el-Amīn al-Kānemī, originario del Fezzān, che a capo di truppe del Kanem respinse i Fulbe, ed ebbe in seguito il governo di alcune provincie, fondò Kuka e la sua famiglia finì per divenire la regnante, pur conservando il titolo di shaykh (senza assumere quello di mai, cioè sultano). Il regno fu invaso nel 1893 dall'avventuriero arabo Rabāḥ, che, venuto a conflitto con i Francesi, fu battuto ed ucciso nel 1900 dal comandante Lamy; il Bornu fu allora diviso in tre zone d'influenza, francese, inglese e tedesca; dopo la guerra fu incorporato nella British Nigeria. Il sovrano, la cui corte era splendida e l'esercito organizzato e potente, ha ora un potere unicamente nominale.

L'etimologia del nome è sconosciuta; fantastica quella tradizionale che la ricollega all'arabo baḥr Nūḥ, paese di Noè.

Bibl.: Enciclopedia dell'Islām, art. Bornū e Kānem; C. Becker, Zur Geschichte des östlichen Sudan, in Der Islam, I; A. Schultze, The Sultanat of Bornu (traduzione con aggiunte), Londra 1914; M. Delafosse, Les Noirs d'Afrique, Parigi 1922; C. K. Meek, The Northern tribes of Nigeria, Londra 1926. V. inoltre gli Annual Reports of Nigeria (Colonial Office, Londra).

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