BRACHIALE

Enciclopedia Italiana (1930)

BRACHIALE

Giulio Chiarugi

É un attributo che serve a indicare organi varî dell'estremità toracica dell'uomo e degli altri Vertebrati, situati più particolarrmente nel braccio. Sono specialmente da ricordare il muscolo brachiale, l'arteria e le vene brachiali e il plesso brachiale.

Muscolo brachiale. - È posto al lato flessorio dell'estremità. Ha origine nel braccio (omero) e termina nell'avambraccio (ulna). È applicato sulle ossa e sull'articolazione del gomito, e serve ai movimenti di flessione dell'avambraccio sul braccio (v.).

Arteria brachiale (a. omerale). - Penetra nel braccio dall'ascella, e lo percorre sul lato mediale; fornisce di sangue il braccio, e coi suoi rami terminali (arteria ulnare e arteria radiale), che si staccano all'altezza del gomito, l'avambraccio e la mano. È accompagnata da due vene brachiali (fig. 1).

Plesso brachiale. - É formato da rami anteriori di nervi che nascono dal midollo spinale nella parte inferiore del collo. Sono cinque all'origine (quattro cervicali, uno toracico). Nel collo, appena emergono a lato della colonna vertebrale, si congiungono tra loro in maniera complicata, direttamente e per mezzo delle loro divisioni; da ciò il nome di plesso (figg. 2, 3).

Questa molteplicità di anastomosi dipende principalmente dai cambiamenti di sede ai quali sono andate incontro le parti che hanno concorso alla formazione delle estremità toraciche, da quando nello sviluppo queste si accennano come minuscole gemme a radice sottile, fino al momento nel quale acquistano la forma definitiva. Avendo i varî ordini di fibre nervose preso connessione con quelle parti in fase affatto precoce, hanno dovuto seguirle nei loro spostamenti, e per questo hanno contratto tra loro, presso l'origine, complicati rapporti.

Il plesso brachiale dalla parte laterale e inferiore del collo (regione sopraclavicolare) si prolunga nel cavo dell'ascella (fig. 3) e mentre percorre queste regioni dà rami collaterali, principalmente muscolari, per la spalla e per il tronco; poi si risolve nei suoi rami terminali, che forniscono di fibre motrici i muscoli e di fibre sensitive la pelle di tutta la parte libera dell'estremità toracica.

Tra i rami collaterali del plesso che innervano i muscoli della spalla il più grosso è il nervo ascellare, che si distribuisce con la maggior parte delle sue fibre motrici al muscolo deltoide, e con fibre sensitive alla pelle della spalla e della parte laterale del braccio. I rami collaterali per il tronco servono soprattutto all'innervazione dei muscoli pettorali, del muscolo dentato anteriore e del muscolo grande dorsale.

I rami terminali del plesso brachiale sono: il n. muscolo-cutaneo, il n. mediano, il n. ulnare, i nervi cutanei, mediale del braccio e mediale dell'avambraccio, che decorrono tutti ventralmente; il n. radiale, che decorre dorsalmente.

Soltanto i due nervi cutanei mediali sono puramente sensitivi; tutti gli altri contengono fibre motrici e fibre sensitive.

Il n. muscolo-cutaneo innerva i muscoli anteriori del braccio. Il n. mediano fornisce quasi tutti i muscoli anteriori dell'avambraccio, tranne alcuni fasci mediali; innerva anche muscoli della mano, tra questi alcuni che vanno al pollice. Il n. ulnare completa la innervazione della muscolatura anteriore dell'avambraccio e di quella della mano, distribuendo rami ai muscoli non innervati dal mediano. Il n. radiale provvede alla innervazione dei muscoli posteriori del braccio, laterali e posteriori dell'avambraccio.

Tutti i nervi terminali del plesso provvedono di fibre sensitive la pelle dell'estremità, ciascuno di essi distribuendosi a un determinato territorio (v. nervoso, sistema).

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