BRANICKI

Enciclopedia Italiana (1930)

BRANICKI

Mattia Loret

. Nome di due famiglie polacche: quella dei Branicki Gryf e quella dei Branicki Korczak. La prima di queste due famiglie, più illustre e più antica, si spense nel 1771 con la morte di Giovanni Clemente; la seconda, che ebbe origine in tempi più recenti, sussiste tuttora.

I B. Gryf vantano parentela con la famiglia reale polacca dei Piasti e cominciando dal sec. XII hanno dato alla Polonia una serie di alti dignitarî laici ed ecclesiastici. Il più insigne e il più popolare fu appunto l'ultimo di questa famiglia, Giovanni Clemente, nato nel 1689 e morto nel 1771. Trascorse la sua gioventù nell'esercito francese. Non tanto le doti di mente quanto le grandi ricchezze ereditate lo destinarono a occupare presto uno dei primi posti nella vita pubblica polacca. Infatti fu nominato grande vessillifero della corona, poi generale dell'artiglieria, voivoda di Cracovia (1746) e gran generale (hetman) dell'esercito (1752). Nell'interregno del 1733 parteggiò per la Casa sassone. Verso la fine del regno di Augusto III, si mise a capo del partito francese in Polonia, ma le speranze nella sua energia e nel suo ingegno rimasero deluse. Il suo grandioso palazzo a Bialystok (v.) fu uno dei più importanti centri politici di Polonia. Morto Augusto III, B. fu candidato al trono polacco contro Stanislao Augusto Poniatowski, di cui era cognato. Poniatowski e il partito dei Czartoryski, appoggiato dalla Russia, ebbe il sopravvento. I Czartoryski per privare il B. dell'influenza sull'esercito, fecero votare dalla dieta (1764) l'istituzione d' una commissione parlamentare militare, che limitò l'autorità del hetman. B., immediatamente dopo l'elezione di Stanislao Augusto, lasciò Varsavia e si ritirò nei suoi possedimenti di Bialystok, dove sino alla morte visse piuttosto da privato, senza autorità effettiva.

Dell'altra famiglia, dei B.-Korczak, il più notevole fu Saverio, sebbene di famiglia nobile, era ritenuto un parvenu dall'aristocrazia polacca e infatti fu, per eccellenza, il tipo dell'avventuriero politico del '700 polacco. Figlio del castellano di Braclaw, intraprendente, audace e leggiero, sempre in cerca di avventure, prese parte alla guerra dei Sette anni sotto il generale Daun e poi nell'esercito francese. Tornato dalla Francia, parteggiò per i Czartoryski e in breve divenne intimo del re Stanislao Augusto, al quale aveva reso dei servigi personali alla corte di Pietroburgo. Nella primavera del 1776 gli capitò anche di avere a Varsavia un duello alla pistola col Casanova. Nel 1769-1770 combatté insieme coi Russi contro i confederati di Bar; nel 1772 fu inviato dal re a Parigi, per ottenere un appoggio contro i tre vicini, alleati per spartire la Polonia, ma la missione fallì. Nel 1773 divenne generale di campo, e nell'anno successivo gran generale dell'esercito. La sua brillante carriera, la sua fortuna, le sue straordinarie ricchezze, tutto egli dovette al re Stanislao Augusto; tuttavia, presentatasi l'occasione propizia, non si peritò di abbandonarlo e di tradirlo in seguito. Da quel momento non cessò di vendere i proprî servigi con sfrontata disinvoltura, alla Russia, alla Prussia, persino alla Sassonia, ma alla fine legò stabilmente le sue sorti alla Russia; trovò l'appoggio di Potemkin sposandone una parente, la Engelhardt. Come generalissimo polacco prese il comando d'un reggimento russo e partecipò alla guerra contro i Turchi. Contrastò il sano movimento nazionale polacco culminante nella costituzione del 3 maggio 1793, e alla vigilia della seconda spartizione della Polonia fu uno dei promotori della confederazione pro-russa detta di Targowica. Passò gli ultimi anni della sua vita inattivo e disprezzato. I B. ebbero il titolo di conti prima dalla Russia nel 1839 e poi nuovamente dall'Austria nel 1873.

Bibl.: M. Morawski, Kwartalnik historyczny, XXIV (1910), p. 121 segg.; Mémoires du roi Stanislas Auguste Poniatowski, voll. 2, Leningrado 1924.

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