BREGNO, Antonio, detto da Como

Enciclopedia Italiana (1930)

BREGNO, Antonio, detto da Como

Géza de Francovich

Scultore, nativo di Righeggia (Como), operava col fratello Paolo, architetto, a Venezia nel sec. XV. È probabilmente lo stesso "Antonio da Rigesio da Como" che lavorava con un maestro Paolo ed altri lapicidi lombardi, sotto la direzione di Mattia Raverti, alla Cà d'Oro negli anni 1425-26. Il Sansovino lo menziona spesso nella sua Venetia città nobilissima, ma confondendolo sempre col veronese Antonio Rizzo. E questa confusione perdura tuttora nella critica. L'unica opera sicura dei fratelli Antonio e Paolo Bregno, in base a un'iscrizione della stampa incisa nel 1777 da Sebastiano Giampiccoli, è la tomba del doge Francesco Foscari (morto nel 1457), nella chiesa dei Frari. Nelle figure delle Virtù vi si mescolano elementi gotici e della Rinascenza, con chiara prevalenza dei primi. Con le sculture della tomba Foscari hanno stretti rapporti stilistici alcune statue che coronano le cuspidi dell'arco Foscari del Palazzo ducale, scolpite perciò con ogni probabilità da Antonio Bregno. Tutte le altre opere attribuite al B. o alla sua bottega, contengono elementi che malamente s'accordano con le sculture della tomba e dell'arco Foscari. Sono invece da ritenersi, con molta probabilità, opere di Antonio Bregno le statue della Fortezza e della Temperanza sulla Porta della Carta.

Bibl.: P. Paoletti in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910 (con la bibliografia precedente); L. Planiscig, Venezianische Bildhauer d. Renaissance, Vienna 1921; G. Fiocco, in Dedalo, VIII (1927-1928), pp. 449-54.

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