Brescia

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Comune della Lombardia (90,34 km2 con 196.340 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata a 149 m s.l.m. nella pianura pedemontana alla sinistra del fiume Mella, allo sbocco della Val Trompia. Il vecchio centro si è esteso in un primo tempo soprattutto fuori delle mura occidentali, fino alla sede ferroviaria. Negli ultimi decenni l’intensa operosità industriale e commerciale ha favorito l’allargarsi dell’abitato anche verso N e verso E. Le attività manifatturiere sono particolarmente intense nei settori metalmeccanico, alimentare (birra), chimico, tessile e dell’abbigliamento. B., favorita da un’ottima rete stradale e ferroviaria, è attivissimo centro commerciale e dispone di un’ampia gamma di servizi, anche avanzati.

Divenuta nel corso del 4° sec. a.C. il centro dei Galli Cenomani, quando questi nel 225 a.C. si sottomisero ai Romani costituì il più importante punto d’appoggio per l’espansione nella Gallia transpadana. Diocesi dal 4° sec., fu sede di un ducato longobardo (6°-8° sec.), poi di una contea franca. Durante l’età carolingia i vescovi di B. (divenuti conti nel 10° sec.) acquistarono prerogative e poteri. A cominciare dall’11° sec., attraverso lotte civili e religiose (➔ Arnaldo da Brescia) si affermarono libere istituzioni comunali, che B. difese contro le truppe imperiali partecipando alle due Leghe lombarde. Nel corso del 13° sec. fu sottomessa alle signorie di Ezzelino III da Romano, Oberto Pallavicino e dei Della Torre di Milano. Entrata nell’orbita angioina (1269), sostenne l’assedio di Enrico VII (1311) per subire quindi la signoria degli Scaligeri, di Pandolfo III Malatesta e dei Visconti. Annessa da Venezia nel 1428, nel marzo-novembre 1797 si costituì in Repubblica indipendente, entrò poi nella Repubblica Cisalpina e nel Regno d’Italia (1805). Nel 1815 fu integrata nel Regno Lombardo-Veneto. Protagonista delle lotte contro l’Austria, nel 1849 resistette per Dieci giornate (23 marzo-1° aprile) alle forze del generale Haynau. Dopo l’Unità d’Italia vide affermarsi un forte movimento cattolico, mentre dopo la Prima guerra mondiale il rapido processo di industrializzazione creò le condizioni per la nascita di un attivo movimento operaio di orientamento socialista.

Nella piazza del Foro, centro della città romana (Brixia), sussistono avanzi del Capitolium (72 d.C., con 3 celle e pronao unico, sede del Museo civico dell’età romana: vi si conserva, tra l’altro, una Vittoria bronzea), del teatro romano, della curia e del portico, messi in luce nelle campagne di scavi nel 1950-60.

Il caratteristico sistema delle tre piazze – che, insieme alla piazza del Foro caratterizza l’assetto urbanistico di B. – comprende: piazza del Duomo, nucleo del comune medievale (duomo Vecchio, sec. 11°; broletto, sec. 13°); piazza della Loggia, centro della città rinascimentale (palazzo comunale, 1492; Monte di Pietà, 1484 e 1597); piazza della Vittoria, risultato dello sventramento fascista (1926-32, M. Piacentini). All’età veneta appartengono anche S. Maria dei Miracoli (15° sec.); il duomo Nuovo (17°-19° sec.); S. Nazaro e Celso (18° sec.; polittico Averoldi di Tiziano, 1522). Importante il ricco e articolato complesso museale ospitato nel monastero di S. Giulia (8°-16° sec.), che comprende la basilica altomedievale di S. Salvatore (8°-9° sec., stucchi, affreschi).

Provincia di B. È la maggiore della Lombardia come superficie (4786 km2 con 1.255.437 ab. nel 2020); include 205 comuni. Si estende dal Picco dei Tre Signori, tra il bacino dell’Oglio e quello dell’Adda, al basso corso dell’Oglio, che per lungo tratto ne segna il confine meridionale. Il territorio è per più della metà montuoso e collinoso, comprendendo la Val Camonica (Oglio), la Val Trompia (Mella) e la bassa valle del Chiese, con i rilievi interposti culminanti nel massiccio dell’Adamello. L’agricoltura è fiorente nella bassa collina e nella pianura bresciana, con prevalente produzione di cereali, soprattutto di mais, utilizzato per il cospicuo numero di capi bovini allevati. Si sono affermate, a fianco dei settori metalmeccanico, elettromeccanico, farmaceutico, chimico, alimentare e dell’abbigliamento, nuove attività produttive legate alla trasformazione dei rifiuti industriali, oltre a un’ampia gamma di servizi avanzati per la produzione. Accanto ai principali complessi manifatturieri sono diffuse attività di produzione derivate dall’industria di base, fra cui emergono quelle dell’area di Lumezzane, che costituisce uno dei più dinamici fra i distretti industriali italiani dell’ultima generazione, specializzato nella produzione di minuteria metallica. Grossi impianti per la produzione di energia idroelettrica si trovano lungo il corso del fiume Oglio. Rilevante, infine, il movimento turistico, sia sulle rive del lago di Garda che nelle stazioni di sport invernali (Edolo, Ponte di Legno ecc.).

Con il D.L. 34/2020, alla città e a quella di Bergamo è stato conferito per il 2023, in via straordinaria e in deroga rispetto alla procedura ordinaria, il titolo di Capitale italiana della cultura, al fine di promuovere il rilancio socioeconomico e culturale dell'area più colpita dall'emergenza sanitaria da Covid-19.

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