Brigida di Svezia

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Figlia (Finstad, Uppland, 1303 circa - Roma 1373) del governatore Birgen Persson. Fu educata in un ambiente di alta cultura e, anche dopo il matrimonio con Ulf Gudmarsson (dal quale ebbe 8 figli) trasferitasi a Ulfăsa, volle fare della sua dimora un centro di cultura religiosa, chiamando intorno a sé dotti teologi, fra cui Matthias di Linköping, che esercitò grande influenza sul suo misticismo. Dopo la morte del marito (1344), B. cominciò ad avere le prime rivelazioni: dopo l'estasi ella metteva per iscritto o dettava ciò che Cristo le aveva detto. In quegli anni cade la fondazione dell'ordine del Ss. Salvatore, il cui principale monastero fu costituito a Vadstena. B., con la figlia Caterina (s. Caterina di Svezia), venne a Roma (circa il 1349) per ottenere l'approvazione da parte del pontefice (approvazione ottenuta nel 1370) e a Roma rimase, quasi sempre, il resto della vita. Al ritorno da un pellegrinaggio ai Luoghi Santi, morì nel luogo (piazza Farnese) dove ora sorge la chiesa dedicata al suo nome. Fu proclamata santa da Bonifacio IX nel 1391. Festa, 23 luglio (7 ott. fino al 1628 e 8 ott. fino al 1970). Opere: le Revelationes, scritte originalmente in svedese, rivedute per la parte teologica da Matthias e raccolte e ordinate dai seguaci ("amici di Dio"), specialmente Pietro di Alvastra, Pietro di Skänninge e Alfonso di Jaén, in otto libri (il V e l'VIII con titoli speciali: Liber quaestionum e Liber caelestis Imperatoris ad reges rispettivamente), inoltre una serie di Revelationes extravagantes, la Regola monastica e qualche scritto minore; sono considerate come la più alta espressione letteraria del Medioevo cattolico nella Svezia; sono talora pie meditazioni, ma soprattutto severi ammonimenti al genere umano; con parola infiammata B. si rivolge a preti e a monaci, ai potenti della terra, al papa medesimo. Si diffusero ben presto in tutta Europa. Ma diedero anche luogo a discussioni, che continuarono pur nei concilî di Costanza (la difese J. de Torquemada; Giovanni XXIII e Martino V confermarono la canonizzazione, 1415 e 1416) e di Basilea. Né mancano in esse proposizioni dal punto di vista cattolico discusse.

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