Brivido

Universo del Corpo (1999)

Brivido

Giancarlo Urbinati

Brivido è voce onomatopeica che indica un particolare tipo di tremore involontario, di origine riflessa, a carattere spesso ritmico e accessionale, a carico di gran parte dei muscoli scheletrici e associato a vasocostrizione e senso di freddo. Si instaura per cause refrigeranti (brivido termico) o come fenomeno iniziale di una brusca elevazione della temperatura corporea (brivido febbrile) o anche per eventi emotivi (brivido psichico).

Il brivido termico è finalizzato alla produzione di calore e rappresenta uno dei meccanismi di difesa nei confronti dell'abbassamento della temperatura ambiente, insieme alla riduzione al minimo della perspirazione, alla vasocostrizione cutanea e ai movimenti muscolari volontari. Esso consiste in una serie di piccole contrazioni involontarie tetaniche di fascetti muscolari, irregolarmente ritmiche e assai ravvicinate (con frequenza di circa 10 al secondo), che generalmente iniziano nei muscoli masseteri (da cui il battere dei denti) per estendersi poi a gran parte del corpo. L'informazione relativa alla diminuzione della temperatura ambiente viene registrata dai termorecettori cutanei e, attraverso il midollo spinale e la corteccia sensitiva, giunge all'ipotalamo posteriore, preposto ai meccanismi di termoconservazione, ove determina l'attivazione di funzioni del sistema nervoso autonomo che impediscono l'abbassamento della temperatura interna; direttamente ai nuclei ipotalamici giunge inoltre il segnale costituito dalla più bassa temperatura del sangue che perviene a essi attraverso la circolazione generale. Per il mantenimento della temperatura corporea, quando il corpo viene esposto al freddo, l'organismo utilizza quindi meccanismi di feedback negativo, che mirano a ripristinare le condizioni di partenza. Il brivido febbrile, che segna spesso l'inizio dell'ascensione termica nella febbre, in modo particolare quella di natura settica, si ritiene causato da un'energica contrazione spastica dei vasi cutanei, con conseguente raffreddamento della superficie cutanea (nella genesi di questa forma viene, peraltro, ipotizzato da alcuni un ruolo causale diretto degli agenti batterici o tossici). Il terzo tipo di brivido (brivido psichico), infine, riconosce cause e meccanismi complessi di natura psichica, e rappresenta una forma di reazione organica, mediata dal sistema nervoso autonomo, a emozioni violente, tipicamente la paura. In tutte le varie forme di brivido, e specialmente in quello termico, accanto alla vasocostrizione cutanea si può avere orripilazione, cioè formazione transitoria di numerosi piccoli rilievi conici in corrispondenza dei follicoli piliferi (la cosiddetta pelle d'oca) e contemporanea tendenza dei peli a raddrizzarsi; il fenomeno è dovuto alla contrazione spastica dei muscoli erettori del pelo.

Bibliografia

i. jacobs, l. martineau, a.l. vallerand, Thermo-regulatory thermogenesis in humans during cold stress, "Exercise and Sport Sciences Reviews", 1994, 22, pp. 221-50.

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