BRUGES

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)

BRUGES

G. Tavazzi

(fiammingo Brugge; Bryggia, Bruggas, Bruggia nei docc. medievali)

Città del Belgio, capoluogo della Fiandra occidentale, situata sul fiume Reie a km. 13 ca. dalle coste del mare del Nord, al quale è collegata dal canale di Damme. L'origine della città medievale è probabilmente legata all'esistenza nella zona delle vestigia di un antico castrum eretto dai Romani per contenere le invasioni provenienti da N; presso B., in località Fort Lapin, sono stati ritrovati alcuni resti di un'imbarcazione gallo-romana e di due insediamenti più tardi, risalenti al 3° e 4° secolo.Il nome B. testimonia l'origine portuale della città: la denominazione primitiva Bryggia o Bruggas, di derivazione scandinava, significa infatti 'imbarcatoio' o 'scalo'. Ciò ha fatto pensare che la fondazione di B. sia da mettere in relazione con una cospicua presenza di navigatori normanni lungo la costa; sembra però più probabile che la città sia nata per difendere la regione dalle loro incursioni piuttosto che per loro iniziativa. La prima menzione scritta dei suddetti toponimi appare su alcune monete, che, sebbene per lungo tempo siano state considerate dell'epoca di Carlo il Calvo (823-877), sono in realtà più antiche, risalenti all'814-817, come ha dimostrato il confronto con monete carolinge ritrovate a Zelzate nel 1949 (Naster, 1950, p. 223). Anche altri indizi depongono a favore di una datazione più antica della città: nelle sue vicinanze infatti è stato riportato alla luce un insediamento merovingio e inoltre un municipium Flandrense, centro militare e civile di un pagus Flandrensis merovingio, è citato nella Vita sancti Eligii, del primo quarto dell'8° secolo. È dunque su un nucleo più antico che, nel sec. 9°, venne eretto il borgo comitale, punto di partenza per lo sviluppo della città, costruito dal conte di Fiandra Baldovino I Braccio di ferro. Già nell'892 B. è citata come piazzaforte e il conte Baldovino II vi si rifugiò durante una campagna militare contro il re di Francia Oddone.La fonte principale per conoscere B. medievale è senz'altro la Passio Karoli, redatta nel 1127 dal cronista Galberto di B., che, raccontando la storia dell'assassinio del conte Carlo il Buono, descrisse dettagliatamente la città e in particolare il borgo comitale. Da queste notizie e dai risultati degli scavi archeologici è stato possibile formulare alcune ipotesi sullo sviluppo urbano di Bruges. Il più antico agglomerato era compreso tra l'od. Markt, il Philipstock, Malleberg-Platz e la sponda del canale del fiume Reie. Gli edifici che facevano parte di questo nucleo erano: la Steen, residenza del signore, da identificarsi con la petra comitis che Galberto dice situata nei pressi dell'entrata principale del borgo (pons castri); il Ghiselhuus ('casa degli ostaggi'), posto lungo il fossato che circondava il lato meridionale del borgo; la cappella comitale dedicata alla Vergine, unico edificio, tra questi, di cui è possibile oggi riconoscere i resti. Secondo il Chronicon Sancti Bavonis, del sec. 15°, quest'ultima venne eretta nell'801. Baldovino Braccio di ferro vi fece trasferire da Torhout le reliquie di s. Donaziano, dedicando poi la cappella al nuovo patrono. È possibile avere un'idea della struttura originaria integrando le notizie di Galberto con i risultati degli scavi effettuati nel 1955 e nel 1978; l'edificio, a pianta centrale, era composto da un nucleo probabilmente ottagonale, circondato da una galleria anulare aperta ai fedeli e da un Westwerk (Rolland, 1944, p. 105). La copertura della chiesa in questa prima fase era lignea, sormontata da una torre.Nel sec. 11° il conte Baldovino V conferì un nuovo ruolo amministrativo a B., che, con un processo analogo a quello di altre città fiamminghe, si trasformò in centro politico ed economico. A questa riorganizzazione amministrativa corrispose la trasformazione del castrum primitivo, la cui superficie venne raddoppiata (Dhondt, 1957, p. 18). L'antica Steen venne abbandonata per una seconda residenza comitale, la Loove, ancora esistente al tempo di Galberto, collegata alla chiesa di S. Donaziano (Sint Donaas). Questa fu elevata al rango di Capitolo e le vennero annessi diversi edifici. È interessante notare come anche per il castrum di Gand si abbia notizia di due distinte dimore comitali, una, più antica, in pietra e l'altra, databile al sec. 11°, in legno (Verhulst, 1960, p. 44); ciò conferma l'ipotesi di uno sviluppo analogo e parallelo dei castra medievali di diverse città fiamminghe (Pirenne, 1905).Nel 1089 le chiese in precedenza rurali dedicate alla Vergine (Onze Lieve Vrouwkerk), sicuramente esistente dall'870, e al Salvatore (Sint Salvators, od. cattedrale), la cui datazione al sec. 9° (Ganshof, 1938, p. 285; Noterdaeme, 1954, p. 136) non è affatto provata (Verhulst, 1960, p. 50), assunsero funzioni parrocchiali. È controverso se l'assimilazione alla città degli agglomerati rurali sorti presso le chiese sia stata il frutto di un lento, progressivo processo iniziato nel sec. 9° (Ganshof, 1938, pp. 282- 285) o si sia verificata soltanto nel sec. 11° parallelamente all'espansione dell'abitato (Dhondt, 1957, pp. 23-25). Certo è che a questa data il nucleo urbano coincideva con la zona di B. ancora oggi denominata Oudburg ('vecchio borgo'), situata tra il mercato e il castrum a E, il fiume Reie a S, la chiesa del Salvatore a O e la Steenstraat a N. Le fonti del sec. 11° cominciano anche a nominare il porto, che doveva trovarsi, in quell'epoca, a N del castrum e piuttosto lontano da esso. Come hanno dimostrato accurate indagini pedologiche (De Smet, 1933), il porto non coincideva con quello originario, situato ai piedi del borgo: è certo, infatti, che nel sec. 8°, e forse ancora all'inizio del 9°, B. era collegata al mare, in direzione dell'attuale porto di Zeebrugge, da un largo canale il cui successivo insabbiamento aveva reso assai difficoltosa la navigazione per tutto il corso del 10° secolo. Solo verso la metà del sec. 11°, a causa dell'inondazione di larga parte del piano marittimo a N di B., venne a formarsi un porto naturale (Verhulst, 1960, p. 53). Ciò fa pensare che il facile accesso di B. al mare, continuamente invocato per giustificare l'espansione commerciale e urbana della città, sia stato in realtà fino alla metà del sec. 12° molto meno rilevante di quanto si sia creduto (Vermeersch, 1981, p. 19) e che tale espansione in questa fase si sia invece verificata soprattutto grazie al traffico commerciale via terra. A questo proposito va sottolineata l'importanza della Steenstraat, la strada che dal mercato si dirige a O verso Torhout e Ypres e che, nel sec. 11°, costituì l'asse attorno a cui andò formandosi l'Oudburg. Secondo Verhulst (1960, p. 48) questo nucleo preesisteva alla formazione della città, che sarebbe stata infatti fondata proprio nel punto in cui il fiume Reie e questa importante via commerciale si incontravano.Durante il governo del conte Teodorico d'Alsazia (1100-1168), portato al potere dalla reazione popolare all'assassinio di Carlo il Buono, fu redatta la prima legislazione della città e, in seguito a questi avvenimenti, venne eretta una cinta muraria fortificata che conferì a B. una forma ovale, di cui tracce sono ancora riconoscibili lungo il corso dei canali.Nel 1116 un incendio distrusse la chiesa del Salvatore, ricostruita in pietra un decennio più tardi e trasformata in veste gotica nel 14° secolo. Della struttura romanica è pervenuta solamente la torre occidentale, che ha subìto però diversi rimaneggiamenti: la parte superiore, in mattoni, risale infatti al sec. 13°, mentre il coronamento è opera del 19° secolo.La costruzione romanica più integra è la cappella inferiore della basilica del Santo Sangue (Heilig Bloed Basiliek); dedicata originariamente a s. Basilio, la sua costruzione risale al volere dei conti Teodorico d'Alsazia e Sibilla d'Angiò, al fine di conservare alcune reliquie del santo portate dal conte Roberto di Cesarea nella chiesa di S. Donaziano nel 1100; un secolo dopo il regno di Teodorico d'Alsazia un'altra preziosa reliquia, quella del santo Sangue, venne portata a B. e collocata nella chiesa. Fin dall'inizio la basilica venne concepita come un edificio a due piani: la parte inferiore, eretta tra il 1134 e il 1155, è costituita da un vano rettangolare articolato in tre navate della medesima altezza coperte da volte a crociera e concluso da un piccolo coro absidato le cui volte poggiano su fasci di colonnine (Vermeersch, 1981, pp. 32-34). Nel lato sud della chiesa è situato un piccolo vano, la cui parete meridionale è formata da una porzione di muratura dell'antica cinta del castrum. Al di sopra del portale che mette in comunicazione questo ambiente con la navata laterale destra, che costituiva forse nel sec. 12° l'entrata stessa della chiesa, si trova una lunetta con il Battesimo di Cristo. La costruzione probabilmente venne annessa al corpo principale per fungere da base alla cappella corrispondente nella chiesa superiore, che, essendo quella dell'esposizione del santo Sangue, fu quasi certamente costruita nel sec. 12° (Duclos, 1910, p. 315). La parte superiore della basilica, ricostruita in stile gotico nel sec. 15°, distrutta durante la rivoluzione francese e riedificata nel sec. 19°, conserva della costruzione originale i tre archi che dividono la navata dal corpo aggiunto.Nel sec. 12° venne modificata anche la chiesa di S. Donaziano. Già al tempo di Galberto, infatti, la copertura lignea dell'edificio carolingio era andata distrutta a causa di un incendio ed era stata sostituita, secondo Mansions (1938, p. 102), da una volta a botte rivestita internamente da tegole. Il singolare tipo di copertura testimonierebbe dei rapporti architettonici intercorrenti tra B. e la vicina Tournai, dove alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce una sezione di volta in elementi di terracotta databile ai primi secoli dell'occupazione romana (Rolland, 1944, p. 109). Queste relazioni, già evidenti per la larga importazione di pietra blu da quella città, sono facilmente spiegabili per il fatto che il vescovo di Tournai ebbe giurisdizione su B. fino alla metà del 16° secolo. L'intervento in S. Donaziano si rivelò comunque poco risolutivo. Infiltrazioni di umidità fecero nuovamente crollare il tetto della chiesa, che fu riedificata, questa volta dalle fondamenta, e con impianto cruciforme. Di questo edificio, andato anch'esso perduto durante la rivoluzione francese, si ha testimonianza da alcuni disegni di Sanderus (1644). Doveva trattarsi di una chiesa di notevoli dimensioni, con una torre posta in corrispondenza dell'incrocio; il coro era circondato da un deambulatorio con sedici cappelle quadrate, e questo, data l'originalità rispetto alle piante di edifici coevi, fa ritenere che il coro sia stato costruito sulle fondamenta della navata anulare primitiva, raddoppiando il numero dei lati del nucleo centrale ottagonale (Rolland, 1944, p. 111).Durante il sec. 13° iniziò l'ascesa economica e commerciale della città, legata alla sempre crescente fortuna del porto: B. divenne nel sec. 14° una delle cinque città più popolose d'Europa, con logici riflessi anche sull'assetto urbano. Già nel 1297 fu necessario erigere una nuova cinta muraria; le mura, che si estendevano per km. 7, rispettavano la forma ovale della cinta precedente, ma nel 1328 esse vennero distrutte per volere dei re di Francia, per poi essere ricostruite sulle stesse fondamenta un decennio più tardi.Tra i secc. 13° e 14°, in ragione dello sviluppo demografico, molti ordini religiosi fecero il loro ingresso a B.: Domenicani (1234), Francescani (1246), Carmelitani (1266), Agostiniani (1276), Certosini (1318), ma non esistono testimonianze artistiche dei loro insediamenti per la distruzione imposta nel sec. 18° da Austriaci e Francesi.Durante il sec. 13° si andò costituendo a B. una particolare comunità religiosa, quella delle Beghine, donne che, senza pronunciare i voti, si ritirarono in un quartiere della città per condurre una vita di pietà e di lavoro. Nel 1245 il Beghinaggio (Begijnhuisje) di B. fu eretto a parrocchia indipendente, sotto la protezione della contessa di Fiandra Margherita di Costantinopoli. Della costruzione originaria del sec. 13° si trova traccia nell'attuale chiesa del Beghinaggio, riedificata quattro secoli più tardi, che conserva parte delle tre navate e del coro (Hoornaert, 1930).A partire dal secondo quarto del sec. 13° venne ricostruita la chiesa della Vergine (Onze Lieve Vrouw). Al coro dell'antica struttura vennero aggiunte cinque navate nello stile gotico proprio della regione della Schelda, arte provinciale di transizione frutto dell'evoluzione del Romanico normanno, che si incontra in questa epoca in tutte le Fiandre settentrionali, in particolare a Oudenaarde (chiesa di Onze Lieve Vrouw van Pamele) e a Gand (Sint Niklaas). Questo stile, che predilige la pietra blu di Tournai, è ravvisabile a B. appunto in questa chiesa, in particolare nel triforio, nelle finestre e nella facciata. Nella seconda metà del sec. 13° il coro, il deambulatorio e le cappelle vennero ricostruiti, utilizzando il mattone in luogo della pietra, secondo lo stile gotico rayonnant, stile che impronta anche la catterale del Salvatore, a tre navate su pilastri a fascio e finto triforio, edificata a partire dalla seconda metà del sec. 13°; al secolo successivo appartiene solo una parte del transetto, che non compromette, comunque, l'unità stilistica della costruzione. Il coro si accosta, sia nell'impostazione strutturale sia nella ripresa dei moduli decorativi, a quello della cattedrale di Tournai, la prima chiesa che introdusse nelle Fiandre lo stile di Saint-Denis. Caratteri di un Gotico più regionale dovevano avere invece le chiese di S. Egidio (Sint Gillis) e di S. Giacomo (Sint Jakob), entrambe della metà del sec. 13°, ma quasi interamente ricostruite successivamente. Delle strutture originarie non restano, a S. Egidio, che le colonne e le finestre della navata centrale e, a S. Giacomo, il transetto e la cappella nord.Nei secc. 13° e 14°, a B. l'architettura civile conobbe un largo sviluppo. All'indebolirsi del potere comitale corrispose l'esigenza, da parte della nuova classe mercantile, di elevare monumenti che attestassero le conquistate libertà municipali. Sorse così, alla fine del sec. 13°, l'imponente complesso dei mercati (Hallen), un massiccio quadrilatero che si estende tra l'od. Markt e l'Oudburg, al centro del quale si innalza, come nell'analogo edificio dei mercati di Ypres, la torre. Quest'ultima, distrutta da un incendio nel 1280, venne totalmente ricostruita, ma completata, con la lanterna ottagonale, solo nel 1484. Anche i mercati, probabilmente, erano preesistenti al sec. 14° e originariamente realizzati in legno. Le campagne costruttive per l'edificazione del complesso furono numerose, tuttavia l'insieme risulta coerente nella particolarità dello stile, che sembra voler addolcire la severità del Gotico brugense in cotto (Vermeersch, 1981, p. 71). Un altro edificio rappresentativo è l'ospedale di S. Giovanni (Sint Janshospitaal), una grande costruzione situata vicino alla chiesa della Vergine.Il padiglione centrale, nucleo originario dell'ospedale, è un edificio romanico degli inizi del sec. 13°, mentre le due ali nord e sud, costruite a cavallo tra i secc. 13° e 14°, sono in stile gotico. Sulla facciata del padiglione centrale venne costruito, alla fine del sec. 13°, un portale gotico sul cui timpano sono rappresentati la Morte, la Sepoltura e l'Incoronazione della Vergine e il Giudizio finale.Il palazzo municipale (Stadhuis), eretto tra il 1376 e il 1420, si può definire uno dei primi esempi di Gotico flamboyant per la particolare attenzione attribuita agli elementi decorativi e soprattutto alla forma delle finestre, che mirano ad accentuare il verticalismo dell'edificio; quelle del primo piano e del piano terra sono molto ravvicinate tra loro e disposte in modo tale da sembrare l'una il prolungamento dell'altra. La superficie muraria tra i gruppi di finestre è riccamente decorata dagli ornamenti delle porte, dalla finta merlatura del tetto e dalle alte torricelle poligonali coronate da guglie sottili. Per queste sue caratteristiche, il palazzo municipale di B. costituisce il prototipo di tutta una serie di edifici simili, dei secc. 15° e 16°, a Gand, a Lovanio, e soprattutto a Bruxelles (Grodecki, 1976, pp. 199-200).Alla fine del sec. 14° appartengono alcuni ponti in pietra ancora oggi in uso. Il più rappresentativo è il ponte degli Agostiniani, fatto costruire dalle autorità comunali nel 1391 in sostituzione della struttura originaria in legno, con i caratteristici sostegni lungo i parapetti, che, insieme all'alternanza cromatica, si riscontrano anche in altri ponti della stessa epoca come lo Sleutelbrug, il Meebrug e il Torenbrug.Accanto a palazzi e opere pubbliche sono testimoniati anche numerosi esempi di edifici privati che caratterizzano ancora oggi la fisionomia del centro della città. Si possono distinguere, tra questi, diversi tipi di costruzioni medievali: la casa bassa, l'agglomerato di case basse raggruppate intorno a un giardino comune e infine la casa brugense propriamente detta, più sviluppata in altezza e che presenta generalmente nella facciata merlature e pignoni gradinati (Cloquet, 1902). Quest'ultimo tipo di costruzione è più antico, mentre gli altri due tipi non possono di solito essere datati anteriormente al 15° secolo. Tali edifici venivano eretti in mattoni, ma con numerosi elementi in pietra: per es. in numerose cantine superstiti di epoca gotica, composte generalmente da due sale separate da colonne in pietra che sostengono volte ogivali a crociera. Un esempio magnificamente conservato, del sec. 13°, è quello che si trova al nr. 31 della Kuiperstraat (Vermeersch, 1981, p. 76). Altri esempi caratteristici di facciate brugensi si possono osservare al nr. 36 della Hoogstraat e al nr. 5 della Spanjaardstraat, tra loro analoghi. Vi si aprono finestre ravvicinate e allineate sia in senso orizzontale sia verticale, tutte racchiuse in nicchie ad arcata in rilievo e concluse da timpani ad arco trilobato. La facciata della Spanjaardstraat presenta maggiori elementi decorativi: numerose cornici sono in marmo bianco e i capitelli sono scolpiti con motivi vegetali in stile gotico. Infine un altro esempio assai interessante di edilizia privata è rappresentato dalla 'casa delle sette torri', un edificio del sec. 14° che ha certamente preceduto e ispirato la costruzione del municipio, dal quale però si distingue a causa del carattere più massiccio della facciata (Devliegher, 1968).Nel palazzo Gruuthuse (1420-1470), oggi sede degli Stedelijke Mus., sono conservati, accanto a oggetti d'arredo e a diverse suppellettili, alcuni frammenti architettonici e scultorei del 13° e 14° secolo. Tra i pezzi più antichi è senz'altro da ricordare un piccolo candeliere in piombo, ornato da figure di dame e cavalieri stilizzate in forme geometriche, databile intorno al sec. 13°: sembra provenire dalla Normandia o dall'Inghilterra, a meno che non sia stato realizzato da un artefice fortemente influenzato dallo stile dei bronzetti anglonormanni (Vermeersch, 1981, p. 45).Occorre inoltre menzionare anche un fonte battesimale composto di tre parti distinte: la vasca, trovata non lontano da S. Egidio, è databile al sec. 13°; la base invece risale all'epoca romanica; il supporto, infine, è costituito da un frammento di pilastro gotico (Veermersch, 1970). Nella stessa sala si trova un interessante frammento di lastra tombale anonima, di epoca romanica, probabilmente proveniente dalla chiesa della Vergine, in pietra di Tournai; a forma trapezoidale, è ornato da una pianta stilizzata, forse un albero della vita, scolpita a bassorilievo (Veermersch, 1981, p. 44).Importanti soprattutto per il valore archeologico che rivestono sono i tre frammenti di vetrata con angeli, unico esempio rintracciabile della decorazione delle grandi vetrate del sec. 15° che ornavano le finestre del municipio.Una rara testimonianza di scultura di epoca gotica è costituita dalla cappa di camino in pietra proveniente da una casa situata in Mariastraat e datata 1400-1420, che reca scolpite, sulla parte sinistra, il re Davide, l'Annunciazione, S. Giacomo e angeli musicanti (Vermeersch, 1970, p. 28).Per quanto concerne l'arte della lavorazione del metallo, il Mus. van de Sint-Salvatorshofdkerk conserva molti oggetti provenienti da Limoges e dalla regione mosana, che hanno fatto supporre l'esistenza nel sec. 13° di una corrente di importazione da questi luoghi alle Fiandre. Tra le opere di maggior rilievo sono da ricordare due figurine in ottone rappresentanti un'Annunciazione (Vermeersch, 1981, p. 45).

Bibl.:

Fonti. - Vita sancti Eligii, in Acta sanctorum Belgii selecta, III, Bruxelles 1785, pp. 198-309: 229-236; Chronicon Sancti Bavonis, in Corpus Chronicorum Flandriae, I, Bruxelles 1837, p. 477; Galberto di Bruges, Histoire du meurtre de Charles le Bon (Passio Karoli), a cura di H. Pirenne, Paris 1891; A. Sanderus, Flandria illustrata, sive Descriptio comitatus istius per totum terrarum orbem celeberrimi, II, Keulen 1644; M. Beaucourt de Nortvelde, Description historique de l'église collégiale et parroissiale de Notre-Dame a Bruges, Bruges 1793.

Letteratura critica. - A. Verhaegen, Monographie de l'église cathédrale de Saint-Sauveur à Bruges, Bruges 1850; H. Fierens Gevaert, Psycologie d'une ville. Essai sur Bruges, Paris 1901; L. Cloquet, Les façades de Bruges, RevAC 45, 1902, pp. 487-492: 475-492; A. Duclos, L'art des façades à Bruges, Bruges 1902 (19792); H. Himans, Bruges et Ypres, Paris 1903; I. Weale, Bruges et ses environs, Bruges 1904; H. Pirenne, Les villes flamandes avant le XIIe siècle, Annales de l'est et du nord, s. II, 1, 1905, pp. 9-32; A. Duclos, Bruges. Histoire et souvenirs, Bruges 1910; M. Gerard, L'architecture brugeoise, Bulletin des Métiers d'Art 11, 1912, pp. 233-239; C. Gurlitt, Historische Stadtebilder, XII, Brugge, Berlin 1912; L. Dumont Wilden, Bruges, Paris 1925; R. Hoornaert, Le Béguinage de Bruges. Son histoire, sa règle, sa vie, Bruges 1930 (19562); A. De Smet, Het waterwegennet ten Noordoaten van Brugge in de XIIIe eeuw [La rete dei canali navigabili del N-O di B. nel sec. 13°], Revue belge de philologie et histoire 12, 1933, pp. 1023-1059; P. Grierson, The Translation of the Relics of St. Donatian to Bruges, Revue Bénédictine 53, 1937, pp. 170-190; F.L. Ganshof, Iets over Brugge gedurende de preconstitutioneele periode van haar geschiedenis [Qualche notizia su B. nel periodo precostituzionale della sua storia], Nederlandsche Historiebladen 1, 1938, pp. 281-303; H. Mansion, A propos de l'ancienne église Saint-Donatien à Bruges, Revue belge d'archéologie et d'histoire de l'art 8, 1938, pp. 99-112; B. Firmin, De romaansche kerkelijke Bouwkunst in West-Vlaanderen [L'architettura ecclesiastica romanica nelle Fiandre occidentali], Gand 1940; P. Rolland, La première église Saint-Donatien à Bruges (Quelques remarques), Revue belge d'archéologie et d'histoire de l'art 14, 1944, pp. 101-111; B. Firmin, Het oosterligenhuis te Brugge [Gli edifici orientali a B.] (Handelingen van het centrum voor archeologische vorschningen. Recueil des Travaux du centre de recherches archéologiques, 7), Antwerpen 1948; A. Koch, De Ouderdom van de Stad Brugge [L'antichità della città di B.], Handelingen van het Genootschap voor Geschiedenis gesticht onder de Benaming Société d'Emulation te Brugge. Annales de la Société d'Emulation de Bruges 86, 1949, pp. 145-150; P. Naster, Trouvaille de monnaies carolingiennes à Muizen-lez-Malinese, Revue belge de numismatique et de sigillographie. Société royale de numismatique 96, 1950, pp. 203-224: 223; J. Noterdaeme, De Graven van Vlaanderen en hun domeinen rond Brugge [Il conte di Fiandre e i suoi domini intorno a B.], Handelingen der Maatschappij voor Geschiedenis en Oudheidkunde te Gent, s. II, 8, 1954, pp. 31-38; J. Dhondt, De vroege topografie van Brugge [L'antica topografia di B.], ivi, 11, 1957, pp. 3-30; A. Verhulst, Les origines et l'histoire ancienne de la ville de Bruges (IXe-XIIe siècle), Le Moyen-Age, s. IV, 66, 1960, pp. 37-63; J.A. Van Houte, Bruges. Essai d'histoire urbaine, Bruxelles 1967; L. Devliegher, De huizen te Brugge [Le abitazioni di B.] (Kunstpatrimonium van West-Vlaanderen), 2 voll., Tielt-den Haag 1968; V. Vermeersch, Guide Musée Gruuthuse. Musée Communal d'Archéologie et des Industries d'Art, Bruges 1970; E. Van der Elst, L'hôpital Saint-Jean de Bruges (de 1188 à 1500), Bruges 1975; L. Grodecki, Architettura gotica (Storia universale dell'architettura, 6), Milano 1976; L. Devliegher, De Sint-Salvators katedraal te Brugge. Geschiedenis en architecture [La cattedrale di S. Salvatore a Bruges. Fatti di architettura] (Kunstpatrimonium van West-Vlaanderen), Amsterdam 1981; V. Vermeersch, Bruges mille ans d'art. De l'époque carolingienne au néo-gotique, 875-1875, Antwerpen 1981.G. Tavazzi

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